
Ispra: in Italia meno rifiuti pericolosi, aumentano quelli speciali
ROMA – Notizie consolanti dal rapporto Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale): tra il 2007 e il 2008 la produzione di rifiuti pericolosi in Italia è calata di 70mila tonnellate, pari allo 0,6% in meno. Tali rifiuti includono veicoli fuori uso, scarti contenenti amianto, rifiuti ospedalieri a rischio infettivo. Ad aumentare sono stati invece i cosiddetti rifiuti “speciali”, ossia scarti derivanti dal settore delle costruzioni e delle demolizioni, o dal settore manufatturiero, cresciuti dell’1,2%.
In totale nel 2008 sono stati gestite oltre 143 milioni di tonnellate di rifiuti (91,7% dei rifiuti non pericolosi e 8,3% pericolosi), che comprendono uno scarto anche di 4,3 milioni di tonnellate cui appartengono rifiuti sottoposti a diversi trattamenti e quindi più volte conteggiati. Questi sono i dati del rapporto 2010 dell’Ispra, presentato stamattina nella sede dell’Istituto dal presidente Bernardo de Bernardinis e dal direttore generale Stefano La Porta. Il Rapporto è stato descritto da Rosanna Laraia, responsabile del servizio rifiuti dell’Ispra, mentre il capo della segreteria tecnica del ministero dell’Ambiente Luigi Pelaggi è intervenuto sui riflessi dell’entrata in vigore del Sistri (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti).
«Questi dati – ha riferito de Bernardinis – sono particolarmente importanti perché numeri ufficiali e validati, sui quali si può costruire una pianificazione nel paese. I due anni di ritardo sul 2010 della pubblicazione dei dati sono dovuti a due motivi importanti: il primo è che sono dati validati, che si basano cioè sul modulo unificato di dichiarazione con cui è stata costruita la metà delle statistiche dei rapporti; il secondo è che l’altro 50% dei dati sulla produzione dei rifiuti speciali e pericolosi in Italia arriva da studi di settore che richiedono tempo, in quanto ci sono categorie esenti dalla dichiarazione che senza questi tempi tecnici sfuggirebbero al monitoraggio.
Il presidente dell’Ispra ha anche sottolineato che la presenza di zone grigie in ambito Ue ed aspetti normativi che hannop ulteriormente allungato i tempi dell’analisi. Secondo il Rapporto dell’Ispra, inoltre, è stato finalmente superato l’obbiettivo di innalzare il target di recupero dei veicoli fuori uso all’80%, mentre per quanto riguarda i Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) la gestione di tali scarti è cresciuta nel 2007 del 17%.
Timidi segnali di ripresa in un ambito, quello dello smaltimento dei rifiuti, da sempre avvolto da un’aura di scetticismo e perplessità.
Redazione
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