
Isis e armi nucleari, una possibilità concreta per Michael Fallon
Londra – L’attacco di martedì a Bruxelles da parte dell’Isis ha scioccato il cuore dell’Europa, riducendo e di molto le convinzioni dei cittadini europei sulla propria sicurezza. L’Isis è tornata anche se alcuni sostengono che l’attacco in Belgio sia il sintomo di una nuova debolezza in medio oriente. Nonostante ciò, le cancellerie del vecchio continente non escludono più alcuna minaccia potenziale. Prova di ciò sono le parole del Segretario alla difesa britannico, Michael Fallon e le altre reazioni dal Regno Unito.
ARMI NUCLEARI – Dalle pagine del giornale inglese Independent, si apprende che per il Segretario alla difesa la prospettiva dell’ Isis o di una sua cellula con il “know how tecnico” per ottenere armi nucleari è “ovviamente una preoccupazione”. Non si tratta in realtà di dichiarazioni allarmanti ma di una presa di coscienza che viene dall’Inghilterra sulla pericolosità, se ancora ce ne fosse bisogno, del terrorismo portato avanti dallo stato islamico.
L’INCONTRO DI WASHINGTON – Sulle armi nucleari secondo Fallon bisogna rafforzare i controlli; “Noi manteniamo dei criteri di controllo sull’export molto stretti per ciò che concerne le tecnologie utilizzate in tal senso”, afferma il segretario con rispetto alle politiche inglesi. L’invito ad alzare la guardia contro la fuoriuscita di tecnologie per armi nucleari o chimiche sarà ribadito a Washington fra pochi giorni, dove le grandi potenze nucleari si riuniranno per prevenire il terrorismo nucleare. Si tratterà del quarto incontro dal 2010. La minaccia non riguarda solo l’approvvigionamento di materiale nucleare per grandi bombe ma utilizzabile anche per armi più grezze ma create per scopi specifici.
LE CONTROMISURE INGLESI – Il Segretario di stato per gli affari interni del Regno Unito Theresa May ha dichiarato che il governo ha incrementato gli ufficiali per il controllo alle frontiere portuali con Francia e Belgio. Inoltre il governo inglese sta investendo 34 milioni di sterline per migliorare la capacità di risposta della polizia inglese ad attacchi stile Bruxelles o Parigi.
MINACCIA GLOBALE – Rispetto al terrorismo di Al-Qaeda molto più diretto nei confronti di UK e Stati Uniti, il Daesh ha finora risparmiato il Regno Unito dalla propria retorica e anche da eventuali attentati. In ogni caso la minaccia sembra globale in quanto vari attacchi e di diversa matrice hanno colpito e stanno colpendo periodicamente il medio oriente e l’Africa. Spesso gli attacchi vengono realizzati in Paesi a maggioranza musulmana. Lo sforzo che realmente le intelligenze dei vari Paesi dovrebbero fare è cercare di fermare le fonti di finanziamento e di approvvigionamento di armi dei terroristi ma si tratta di business globali nei quali gli interessi di molti potrebbero essere toccati.
Domenico Pellitteri