Irene Messina e l’ecosostenibilità raccontata ai bambini

Un libro per piccoli lettori: intervista a Irene Messina, l'autrice di originali ecofavole che avvicinano i bambini al tema della sostenibilità ambientale

Il Mangiamondo e altre ecofavole, la copertina del libro

Il Mangiamondo e altre ecofavole, la copertina del libro

L’ecosostenibilità è un importante tema che sta, con sempre maggiore frequenza, interessando il mondo della ricerca e della stampa, rispecchiando l’esigenza di far fronte alle molteplici, e in crescita, problematiche ambientali che interessano il mondo che abitiamo. Molto spesso, però, ci si dimentica di informare e spiegare argomenti così importanti ad una curiosa fetta di pubblico, quella dei bambini, da sempre pronti ad apprendere e sperimentarsi con le continue scoperte della quotidianità.

A questa dimenticanza ha provato ad ovviare, con grande efficacia, la scrittrice Irene Messina. Nata nel capoluogo piemontese nel 1986, la giovane intraprende la carriera letteraria conseguendo la laurea alla facoltà di Lettere e Filosofia, indirizzo Beni Culturali e coltivando, privatamente, la passione per la scrittura di favole e racconti dedicati ai più piccoli. A questa esigenza artistica si affianca lo studio per le problematiche dell’ambiente, che sfocia in un master sulla Comunicazione Ambientale. Il dialogo tra queste due così diverse passioni confluisce in un progetto ambizioso ed innovativo, partorito con il titolo Il Mangiamondo e altre ecofavole, che si pone come obiettivo primario quello di avvicinare i bambini al tema della sostenibilità, parola a molti ancora sconosciuta. È la stessa Irene Messina a spiegare a WakeUpNews, all’interno della  rubrica mensile ‘Un libro per piccoli lettori’, la nascita e la realizzazione della sua creazione.

Come nasce la tua passione per la tematica dell’ecosostenibilità?

Ho cominciato a interessarmi alle problematiche ambientali e alla tematica della sostenibilità nel periodo dell’università. Non se ne parlava ancora molto, ma in pochi anni argomenti come quello dell’ecologia e dell’inquinamento hanno alzato la voce e sono stati approfonditi, oltre che da associazioni ambientaliste, anche dai protagonisti della società e dell’economia (grandi multinazionali, aziende, società). Poco a poco si è creata nella popolazione una maggiore consapevolezza dei problemi ambientali e dei comportamenti sbagliati che però resta, a mio parere, ancora molto superficiale. La questione mi interessava molto, essendo particolarmente sensibile a queste tematiche, quindi ho deciso di frequentare un master post laurea sulla comunicazione ambientale. Mi sono resa conto che è una disciplina ancora ostica e che fatica ad arrivare al cittadino medio.

E, secondo te, in che modo dovrebbe essere proposto il tema affinché venga compreso?

L’editoria a tema, per esempio, consiste per lo più in manualistica tecnica e di non facile comprensione oppure in saggistica piuttosto noiosa.  Già di per se l’argomento non è dei più allettanti e interessanti, se poi è rivolto a un’ èlite di pochi, la comunicazione ambientale fallisce totalmente il suo intento.  Penso che la sostenibilità vada comunicata in modo semplice, accattivante e interessante ed è necessario parlare lo stesso linguaggio del target a cui ci si rivolge.

Perché hai deciso di rivolgerti ai bambini?

Per mie competenze personali (dato che scrivo favole e racconti per l’infanzia da sempre) ho voluto provare a raccontare la tematica ambientale ai bambini e di conseguenza alle famiglie. Non volevo però scrivere favole in cui si spiegasse la sostenibilità come una lezione scolastica, ho provato invece a inserire ogni argomento, ogni problematica ambientale e possibile soluzione, all’interno della storia, trattandoli in modo piacevole, divertente e fantasioso. Penso che sia molto importante che i bambini vengano a conoscenza di questi argomenti, che queste tematiche entrino a far parte della loro quotidianità, con la speranza che crescendo, cresca anche la loro sensibilità e la loro consapevolezza. E’ sicuramente più facile cambiare o consolidare determinate abitudini comportamentali a un bambino piuttosto che a un adulto (es. il fare la raccolta differenziata, puntare su energie alternative, fare una spesa consapevole evitando sprechi di materiali e imballi). Infine, se il bambino acquisisce determinate nozioni sull’argomento, sarà sicuramente in grado di influenzare il genitore. In questo caso si può dire che sarà il bambino, in un certo senso, a educare l’adulto.

L'illustratore Emiliano Bruzzone e la scrittrice Irene Messina

L’illustratore Emiliano Bruzzone e la scrittrice Irene Messina

Un’opportunità per il futuro, insomma. Pensi che i bambini siano in grado di percepire l’importanza di questo tema?

Il tema della sostenibilità è sicuramente molto complesso e controverso da spiegare ai bambini, ma ci sono alcuni punti fermi facilmente semplificabili. Il trucco per comunicarlo è ridurre ai minimi termini un problema. Non è necessario né utile spiegare al bambino nel dettaglio cosa succede se si inquina il mare, o se la deforestazione avanza, basta fargli capire attraverso la favola, anche con argomenti fantasiosi, che queste situazioni portano sicuramente a qualcosa di brutto e irrimediabile. Il bambino deve capire, attraverso la storia, che certe situazioni, certi comportamenti, sono nocivi e producono effetti negativi che rompono l’equilibrio. Essenziale poi è fornire alla fine di ogni favola una soluzione al problema o al danno arrecato, risolvendo la storia con un “eroe” (in cui il bambino si possa identificare) che risolve la situazione, con la redenzione del “cattivo” che aveva provocato il danno o semplicemente con un avvertimento o un consiglio dell’autore a non imitare il personaggio o il comportamento nocivo. L’intento del mio libro è quello di far conoscere ai bambini che esistono certe problematiche e soprattutto che si possono risolvere, anche con il loro piccolo aiuto.

Quali problematiche tocchi nelle tue favole?

Attraverso le trenta favole, ho cercato di toccare il maggior numero di problematiche ambientali possibili; dall’inquinamento dei mari, agli OGM, alla deforestazione, ai cibi a km0, la caccia, il consumismo, la decrescita, l’inquinamento dei suoli e dell’aria, la desertificazione, il riciclo dei rifiuti, il riscaldamento globale e le energie rinnovabili. Tutte le tematiche sono presentate attraverso vicende fantasiose, situazioni surreali e personaggi stravaganti, come ad esempio il Mangiamondo, uno strano ometto che divora tutte le ricchezze naturali e poi se ne pente,  il mendicante Oreste che vive in un fantastico castello di spazzatura riciclata, o come la bottriglia, una nuova specie nata dall’unione tra una triglia e una bottiglia di plastica gettata in mare.

Il mio obiettivo dunque è quello di rendere la sostenibilità e l’ecologia alla portata di tutti, in modo piacevole e divertente, e di esortare i bambini ad adottare comportamenti rispettosi della natura e dell’ambiente, così che possano anche dare il buon esempio ai grandi.

Alessia Telesca

Il Mangiamondo e altre ecofavole
Favole di Irene Messina
2014, Akea Edizioni
100 pp.

foto: facebook.com

 

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