Immigrati: quando la sinistra non li voleva

immigrati

Non vi è dubbio alcuno che il tema al centro del dibattito politico degli ultimi mesi (e che probabilmente lo sarà ancora a lungo) sia l’immigrazione e come gestire l’arrivo degli immigrati. Semplificando, si può dire che i due schieramenti si dividono fra chi (la destra) è favorevole ad accogliere i rifugiati che scappano dalla guerra ma non gli immigrati economici irregolari e chi (la sinistra) invece è favorevole alla totale apertura delle frontiere senza distinguere fra rifugiati e immigrati clandestini. Una volta, però, la sinistra italiana gli immigrati non li voleva.

NON MERITANO SOLIDARIETÀ - La storia, si sa, è un archivio straordinario in cui si trovano cose straordinarie. Il Giornale (ecco il link) qualche giorno fa è andato a scovare cosa diceva L’Unità, il giornale fondato da Antonio Gramsci e che per anni è stato l’organo ufficiale della sinistra, il 30 novembre 1946: «Ancora si parla di ‘profughi’: altre le persone, altri i termini del dramma. Non riusciremo mai a considerare aventi diritto ad asilo coloro che si sono riversati nelle nostre grandi città. Non sotto la spinta del nemico incalzante, ma impauriti dall’alito di libertà che precedeva o coincideva con l’avanzata degli eserciti liberatori. I gerarchi, i briganti neri, i profittatori che hanno trovato rifugio nelle città e vi sperperano le ricchezze rapinate e forniscono reclute alla delinquenza comune, non meritano davvero la nostra solidarietà né hanno diritto a rubarci pane e spazio che sono già così scarsi».

INDESIDERABILI - Il Giornale ha citato solo questa parte (che basta e avanza per capire cosa pensava la sinistra degli immigrati) ma L’Unità continuò: «Questi relitti repubblichini, che ingorgano la vita delle città e le offendono con la loro presenza e con l’ostentata opulenza, che non vogliono tornare ai paesi d’origine perché temono d’incontrarsi con le loro vittime, siano affidati alla Polizia che ha il compito di difenderci dai criminali. Nel novero di questi indesiderabili, debbono essere collocati coloro che sfuggono al giusto castigo della giustizia popolare jugoslava e che si presentano quì da noi, in veste di vittime, essi che furono carnefici. Non possiamo coprire col manto della solidarietà coloro che hanno vessato e torturato, coloro che con l’assassinio hanno scavato un solco profondo fra due popoli. Aiutare e proteggere costoro non significa essere solidali, bensì farci complici. Ma dalle città italiane ancora in discussione, non giungono a noi soltanto i criminali, che non vogliono pagare il fio dei delitti commessi, arrivano a migliaia e migliaia italiani onesti, veri fratelli nostri e la loro tragedia ci commuove e ci fa riflettere».

Con che coraggio oggi la sinistra fa la morale a Salvini sugli immigrati quando a suo tempo L’Unità scrisse cose del genere?

Giacomo Cangi

@GiacomoCangi

foto: comunisti-italiani.it

Share and Enjoy

  • Facebook
  • Twitter
  • Delicious
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Add to favorites
  • Email
  • RSS

Ti è piaciuto questo articolo? Fallo sapere ai tuoi amici

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

 
Per inserire codice HTML inserirlo tra i tags [code][/code] .

I coupon di Wakeupnews