Ilva: recuperato il corpo dell’operaio, mentre in Cdm si discute sul decreto

Recuperato il corpo dell'operaio, Ilva

Francesco Zaccaria, 29 anni

Roma – Il corpo di Francesco Zaccaria, l’operaio dell’Ilva disperso da mercoledì scorso in seguito alla tromba d’aria che aveva colpito lo stabilimento, è stato recuperato questa mattina, intorno alle 9, dai sommozzatori dei vigili del fuoco.

Il cadavere dell’operaio è stato ritrovato all’interno della cabina della gru in cui stava lavorando, prima che il tornando la scaraventasse  in mare. Il mezzo era stato già individuato ieri, ma era ricoperto da uno strato di 23 metri di fango. «Il corpo – ha spiegato uno degli ufficiali della Guardia costiera impegnati nelle ricerche – era all’interno della cabina. Siamo riusciti a individuarlo perché sono migliorate oggi le condizioni del tempo e soprattutto la visibilità, ieri limitata a dieci centimetri. E’ stato così possibile ai sub avvicinarsi e tirare fuori dalla cabina lo sfortunato operaio». Il cadavere è stato portato in superficie ed ora si trova a bordo di una imbarcazione della Capitaneria di porto, in attesa dell’arrivo del medico legale. Francesco Zaccaria aveva 29 anni ed era nato proprio a Taranto. I familiari, nei giorni scorsi, avevano lanciato un appello nella speranza di ritrovarlo vivo, diffondendo le sue foto, nel caso si fosse salvato e si trovasse da qualche parte in stato confusionale.

La Procura della Repubblica di Taranto ha aperto un fascicolo di inchiesta per accertare eventuali responsabilità sulla sua morte. Al momento non ci sono ipotesi di reato. Nel frattempo, su disposizione del presidente dell’Ilva Taranto, Bruno Ferrante, sono state sospese tutte le attività dello stabilimento in segno di lutto. Resta attiva, per motivi di sicurezza, soltanto l’Acciaieria 1.

Per quanto riguarda la ripresa dei lavori nell’intero stabilimento, in seguito al blitz giudiziario della Procura di Taranto, è in corso la riunione del Consiglio dei ministri per discutere sul decreto legge salva Ilva. Lo scopo principale, come ha ricordato il premier Mario Monti, è di evitare  «un impatto negativo sull’economia stimato in otto miliardi di euro annui». Il decreto è finalizzato alla creazione di un’Autorizzazione integrata ambientale con forza di legge, che permetterebbe la ripresa dell’attività produttiva e commerciale dell’Ilva, sospendendo di fatto i provvedimenti di sequestro incompatibili con l’Aia. In questo modo si potranno salvare anche i 20 mila dipendenti che rischiano di ritrovarsi senza lavoro. Tra le intenzioni del governo, anche l’istituzione di un Osservatorio e la creazione di un “Progetto di salute per Taranto” che prevede il proseguimento dell’attività di sorveglianza epidemiologica soprattutto in età pediatrica.

Giorgio Vischetti

@GVischetti

foto|| repubblica.it; liberoquotidiano.it

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