
‘Il Principe’ di Niccolò Machiavelli: Roma celebra il 500° anniversario
Roma – Appuntamento memorabile il 500° anniversario de Il Principe di Niccolò Machiavelli, in onore del quale la scorsa settimana è stata inaugurata la mostra Il Principe di Niccolò Machiavelli e il suo tempo (1513 – 2013) presso il Complesso del Vittoriano di Roma.
Alessandro Campi, docente di Storia delle dottrine politiche all’Università di Perugia, ha curato l’esposizione in collaborazione con Marco Pizzo, con la direzione e il coordinamento generale di Alessandro Nicosia: il percorso della mostra ripercorre la storia de Il Principe, la figura di Machiavelli e la sua fortuna, mediante l’esposizione di manoscritti, documenti,opere d’arte e manufatti.
Il Principe è da considerarsi tra le opere italiane più diffuse del mondo grazie alle numerose traduzioni ed edizioni in più lingue, ed è stato preso come riferimento da scrittori, intellettuali e politici nel corso dei secoli. Per questo motivo numerose e importanti istituzioni e collezioni private hanno sentito il dovere e l’onore di contribuire a questa mostra: per citarne alcuni, la Congregazione per la Dottrina della Fede della Città del Vaticano, la Casa del Machiavelli di Colmasino, l’Archivio di Stato di Firenze, la Biblioteca Medicea Laurenziana, la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e i principali Musei del Polo Museale Fiorentino, la Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, il Museo di Capodimonte di Napoli, la Biblioteca Nazionale Centrale “Vittorio Emanuele II” di Roma, la Galleria Borghese, la Galleria nazionale d’Arte Moderna, il Museo Centrale del Risorgimento e i Musei Capitolini di Roma.
Il percorso si articola in sei sezioni: si comincia con Machiavelli e il suo tempo ove viene delineato il contesto storico in cui è vissuto lo scrittore, citando i principali avvenimenti e protagonisti del periodo. I pezzi imperdibili di questa ricca sezione? Il Bando contro Niccolò Machiavelli del 19 febbraio 1513 proveniente dall’Archivio di Stato di Firenze e il Ritratto di Clemente VII di Sebastiano del Piombo (1526), proveniente dal Museo di Capodimonte di Napoli.
La seconda sezione è dedicata a un’altra opera del Machiavelli scritta tra il 1516 e il 1520, L’arte della Guerra per l’appunto – da cui prende il nome la sezione: in questo testo già emergono le convinzioni politico-militari dello scrittore. Menzioniamo qui, tra le opere presenti, la prima edizione a stampa del volume del 1521, le successive edizioni del Cinquecento di questo libro e diverse armature storiche.
Al centro dell’esposizione si colloca ovviamente l’oggetto della celebrazione: Il Principe è la sezione è dedicata al rinomato trattato di cui qui si possono ammirare le più importanti e prestigiose edizioni a stampa, tra cui alcune in francese, inglese, latino, pubblicate tra il Cinquecento e il Seicento. Sorprendente poter vedere uno dei diciannove codici manoscritti ancora esistenti al mondo e le prime copie a stampa del 1532 di Firenze e di Roma, pubblicate dopo la morte di Machiavelli.
Un’installazione multimediale introduce le opere librarie e pittoriche: suggestiva la lettura di Pierfrancesco Favino, che interpreta la lettera di Niccolò Machiavelli a Francesco Vettori scritta il 10 dicembre 1513 ove viene annunciata la compilazione del celebre trattato.
Una galleria di ritratti porta alla figura di Cesare Borgia, detto “il Valentino”, principe ideale secondo la visione di Machiavelli. Viene qui inoltra affrontata la vicenda della messa all’Indice dei Libri proibiti del Principe da parte della Chiesa, e sono esposti alcuni cimeli provenienti dall’archivio storico del Sant’Uffizio, come per esempio lo schedario della Congregazione dell’Indice.
Si passa poi agli anni, e soprattutto ai testi della formazione di Machiavelli: Machiavelli e i classici è la sezione speciale dedicata al rapporto che lo scrittore ha con i classici. In mostra l’Introduzione del libro I dei Discorsi sulla prima decade di Tito Livio, Minutaautografa del Machiavelli, scritta su recto e verso del foglio su carta sciolta s.d. 1513-1519, proveniente dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze ed anche sculture classiche provenienti dai Musei Capitolini.
Dalla formazione si salta alla Fortuna e diffusione de Il Principe, sezione mirata a celebrare il successo dell’opera sino ai giorni nostri: in esposizione alcune copie appartenute a eminenti personaggi di cultura come, ad esempio, quella appartenuta a Benedetto Croce, a Federico Chabod o diverse interpretazioni come quella contenuta nei Quaderni dal Carcere di Antonio Gramsci del 1930-1933 provenienti dalla Fondazione Istituto Gramsci, Archivio Antonio Gramsci di Roma.
Ma non ci si ferma agli anni Trenta, di cui per esempio abbiamo esempi di opere di Mussolini: anche Gentile, Fanfani, Spadolini, Berlusconi sono proprietari di questi beni.
Si arriva davvero ai giorni nostri, come dicevamo poco fa, anche per analizzare diversi aspetti: Machiavelli e il nostro tempo guarda agli usi e abusi della filosofia di Machiavelli nella cultura contemporanea, mostrando giochi da tavola, videogiochi, francobolli, cartoline, libri di marketing ispirati al pensiero machiavellico.
Un’esposizione assolutamente ricca che mette in luce la qualità e l’attualità di un prodotto culturale che si può considerare un sempreverde della letteratura, interpretato in accezioni sempre differenti. La mostra, presentata dall’Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani e Aspen Institute Italia è visitabile fino al 16 giugno 2013, vanta dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, il patrocinio e la collaborazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Roma Capitale e Camera di Commercio di Roma.
Ricordiamo le modeste parole di Machiavelli nella lettera a Francesco Vettori del 10 dicembre 1513: «E se qualche volta vi è piaciuto qualche mio piccolo scritto, questo non dovrebbe dispiacervi; e a un Principe, e soprattutto a un Principe nuovo, dovrebbe essere ben accetto».
Come abbiamo visto, a cinquecento anni dalla prima edizione, l’opera rimane un successo. Anche oltreoceano, fino a giugno, si celebra il cinquecentenario de Il Principe all’Italian American Institute di New York.
Benedetta Rutigliano
@bettyrutigliano
Il Principe di Niccolò Machiavelli e il suo tempo (1513 – 2013)
Complesso del Vittoriano
Salone Centrale
via San Pietro in Carcere
fino al 16 giugno
Ingresso libero
orario: tutti i giorni 9.30 -19.30
L’accesso è consentito fino a 45 minuti prima dell’orario di chiusura