
Il peggio del 25 aprile

La scritta al Pigneto
Roma – Intolleranza e discriminazione sono piaghe odiose, e in momenti di particolare importanza storica e politica c’è chi non esita a provocare con gesti a dir poco deplorevoli.
L’episodio più spiacevole si è verificato al Pigneto, quartiere di Roma esempio di convivenza tra nazionalità ed etnie diverse che è sempre più una zona giovane e stimolante. Stamattina una scritta in ferro battuto con le parole “Work will make you free” – cioè “Il lavoro rende liberi”, cioè “Arbeit macht frei”, scritta sui cancelli del campo di concentramento di Auschwitz – è stata saldata durante la notte sul ponte pedonale di via del Pigneto, all’altezza di Circonvallazione Casilina.
Ma questo non è il solo caso: a Venezia scritte antisemite sono apparse su una lapide commemorativa; a Milano Forza Nuova ha vergato una lapide dedicata alla Resistenza in Piazza Costantino; a Mestre Bella ciao ha creato qualche dissapore all’interno del corteo celebrativo; a Locorotondo, in provincia di Bari, sono apparsi manifesti listati a lutto in ricordo di Mussolini.
Questi episodi sono significativi, soprattutto in questo momento di instabilità politica e istituzionale in cui non fanno fatica a emergerei peggiori sentimenti di tutti gli italiani.
Certo è che fino a qualche anno fa un simile clima sarebbe stato inconcepibile, mentre oggi – anche a causa di diversi onorevoli che arrivano a proporre l’abolizione della legge che punisce l’apologia del fascismo e simili – ogni giorno si assiste a episodi di intolleranza ben più gravi, perché si svolgono nelle aule della politica, dove la correttezza dovrebbe essere d’obbligo.
Francesca Penza