
Il Pdl e i Berluscones scatenati a Piazza del Popolo: show contro leader politici
Roma – È una Piazza del Popolo colorata e trepidante quella che attende l’intervento di Silvio Berlusconi. Il Pdl e tutti i berluscones infatti si sono dati appuntamento nel pomeriggio per sostenere il proprio leader in occasione della manifestazione ribattezzata «Tutti con Silvio».
Bandiere bianche e cappellini con la scritta «Anch’io con Silvio» hanno riempito la piazza subito dopo le quattordici. Musica e vecchie interviste tv hanno tenuto poi compagnia ai berluscones fino all’arrivo del leader avvenuto poco dopo le sedici.
«Non ho mai visto tanti impresentabili tutti insieme! Dicono che noi siamo degli impresentabili, siamo collusi, siamo ineleggibili… Noi siamo l’Italia migliore e siamo la maggioranza di questo Paese». È stato questo l’esordio di Berlusconi appena giunto sul palco dinanzi ai microfoni.
Nel suo lungo intervento il Cavaliere non ha risparmiato critiche ai suoi detrattori, leader politici compresi. «Ci avevano dati per agonizzanti e invece eccoci qui – ha tuonato dal palco -. Un popolo che combatte contro la crisi economica e sociale». Non si è fatta attendere poi l’invettiva contro la magistratura, Bersani, Grillo e Di Pietro. «Mando un saluto a Di Pietro – ha affermato Berlusconi – spero che le sue braccia che sono tornate all’agricoltura non facciano troppi danni». Sulla stessa linea anche la critica ad Antonio Ingroia. «Lo hanno mandato in Valle d’Aosta, l’unico posto dove non si è candidato, ora farà le intercettazioni agli stambecchi del Gran Paradiso».
Non è mancata poi una dura presa di posizione per la vicenda dei due marò, freschi di ritorno in India dopo l’inaspettata decisione dell’esecutivo. «Monti è sempre stato supino alla Germania – ha infatti accusato il Cavaliere – ora anche all’India». Per Berlusconi è già tempo di tornare a nuove elezioni. «Grazie per essere qui – ha affermato ringraziando i suoi sostenitori e tutto il Pdl – vedo che siamo già tutti pronti per la campagna elettorale e per tornare ancora una volta a vincere». Poi il monito: «Se sinistra mette mani anche su Colle è golpe».
Mentre Berlusconi parlava, sulla piazza sventolavano le classiche mani di gomma care ai tifosi americani di baseball. Mentre il leader criticava tutti i detrattori, i berluscones sostenevano il proprio leader. Cori negativi invece sono stati intonati quando è comparsa la foto di Crozza e quando Berlusconi ha citato l’ex alleato Gianfranco Fini.
Angela Piras