
Il Papa presto a Cagliari, accolto dalla Kyenge. E la Sardegna si scopre razzista
Cagliari – Nelle prossime settimane la Sardegna riceverà la visita di Papa Francesco. Si tratta del primo viaggio ufficiale del pontefice nell’isola, e l’attesa è tanta soprattutto tra fedeli e autorità locali.
Papa Bergoglio si fermerà nell’isola per qualche ora, giusto il tempo di atterrare all’aeroporto di Elmas, per poi immergersi subito nella realtà isolana. In programma innanzitutto la celebrazione di una messa presso la Basilica di Nostra Signora di Bonaria, luogo di culto simbolo della regione. Ci sarà anche il tempo per un incontro con i lavoratori sardi e tanti giovani. Prima della partenza tappa d’obbligo presso la Caritas, che quotidianamente aiuta i poveri della città. Un appuntamento immancabile: ultimi ed emarginati sono al centro dell’interesse di Papa Francesco, fin dall’inizio del Pontificato.
Il prossimo 22 settembre quindi, l’isola ha intenzione di replicare il grande affetto che l’intera Sardegna era stata in grado di assicurare nel 2008 a Joseph Ratzinger. Tuttavia da alcuni giorni le grandi aspettative sono state oscurate dalla polemica legata alla contestuale presenza dell’attuale ministro dell’Integrazione. Sarà infatti proprio Cécile Kyenge ad accogliere il Pontefice in Sardegna.
Fin dalla diffusione della notizia, il centrodestra ha rimarcato il proprio dissenso per la presenza del ministro del governo Letta. Le segreterie regionali di Fratelli D’Italia e Forza Nuova hanno infatti diffuso dei propri comunicati stampa, nei quali hanno manifestato senza mezzi termini la propria posizione. Anche La Destra, partito fondato da Storace, ha fatto sentire la sua voce.
«Perché non basta il Presidente della Regione per dare il benvenuto al Papa in Sardegna? – ha dichiarato infatti Daniele Caruso, coordinatore nella provincia di Cagliari -. Perché il Governo si fa rappresentare dalla Kyenge? A che titolo? Che c’entra il ministro dell’Integrazione con la visita del Papa? Vogliono forse dire che siamo una colonia da integrare? E allora, perché la Kyenge non si occupa dell’integrazione dei sardi senza lavoro e senza prospettive, anziché fare la passerella per accogliere il Papa in Sardegna?». Caruso ha poi precisato che il suo era un commento dai toni ironici. Per Forza Nuova invece si tratterebbe dell’«ennesima scelta che allontana i cittadini sardi dalla politica e dalle istituzionali nazionali: se la Ministra Kyenge rappresenta la “nuova” Italia sognata dall’attuale Governo, non rappresenterà mai i sardi e la Sardegna».
La polemica si è trasferita poi sui social network: da ore si moltiplicano dure prese di posizione, per una presenza che di fatto non pare essere gradita. Il dibattito che ne è scaturito, è destinato ad avere strascichi anche nelle prossime settimane.
E come spesso avviene, i pareri espressi dietro lo schermo di un computer danno vita a invettive piuttosto accese. I toni sono forti e piuttosto inediti per la Sardegna, tipici invece di uno schieramento politico come la Lega. Non è passato molto tempo infatti dalle frasi poco edificanti e insulti nei confronti della Kyenge, pronunciate da Calderoli e altri esponenti del Carroccio. E non è certo un modello di comportamento.
Dove è andato a finire lo spirito di accoglienza e solidarietà, pregio e vanto dei sardi? Ora sembra essere il colore della pelle a costituire prova delle competenze e qualità di una persona. Una posizione che non porterà da nessuna parte. È questo che si vuole per una terra messa in ginocchio dalla crisi economica, in cui si raggiungono alti disoccupazione giovanile e le imprese hanno smesso di investire?
Il sentimento denigratorio dell’altro non porterà certo i risultati sperati, da chi osteggia la presenza del ministro Kyenge. Un atteggiamento negativo che deve essere respinto con tutte le forze, ben lontano dagli usi e costumi dell’isola. E tra tanti, c’è per fortuna la maggioranza delle persone che ancora riconosce e giudica le frasi per quello che sono, ossia razziste. È questa l’esatto termine da utilizzare per definire il vortice di odio diffuso nelle ultime ore. La Sardegna è ben altro.
Angela Piras
Ma io mi chiedo, perchè in Sardegna deve accogliere il Papa? E’ forse sarda la Kyenge? Con quale titolo “accoglie” il Papa a Cagliari? E’ ovvio che queste cose sono fatte a posta, mere provocazioni per far vedere quanto i Sardi ( o quelli di un’altra regione, a seconda degli episodi) siano razzisti. Ma per favore!…
kyenge in sardegna non ci fa’ nulla…i soldi del viaggio li dia alle persone bisognose