
Il morto c’è ma non è lui
In Brasile un uomo si presenta al suo funerale tra lo stupore dei presenti. Era stato scambiato per la vittima di un incidente stradale
di Adriano Ferrarato
Il protagonista di questa storia si chiama Ademir Jorge Goncalves, ed è un muratore di 59 anni residente nella parte meridionale del Brasile. L’uomo era uscito con gli amici dopo una dura giornata di lavoro, per una consueta serata in allegria e spirito goliardico dentro un autogrill. Una sana bevuta in compagnia.
L’alcool però era stato decisamente eccessivo. In particolare la tradizionale “Cachaca” , un liquore buonissimo ma anche molto forte. Ademir ne doveva aver bevuto parecchio perché dopo essersi congedato dagli amici ed essere entrato in macchina si era direttamente addormentato sui sedili senza nemmeno mettere in moto la vettura. Mentre però il nostro ubriaco muratore dormiva saporitamente, sulla stessa strada che lui avrebbe dovuto percorrere per tornare a casa, avveniva un incidente mortale tra alcuni automobili. Sul posto l’intervento della polizia era stato immediato. Anche troppo, come si vedrà tra poco.
Tra i cadaveri coinvolti nel disastro c’è n’era uno completamente sfigurato. Davvero impossibile da riconoscere se non con la prova del DNA che in Brasile ha costi elevatissimi. Tuttavia uno dei poliziotti riconosce l’uomo dagli abiti e lo identifica come Ademir Jorge Goncalves, che nel frattempo continuava a dormire nella sua macchina. Per un incredibile scherzo del destino, i due uomini erano vestiti alla stessa maniera.
In Brasile però i funerali vengono celebrati per tradizione il giorno seguente alla morte, quindi a distanza di nemmeno 24 ore dall’accaduto, i familiari di Ademir si erano recati in Chiesa affranti e distrutti per compiangere il loro parente. Non sapevano che quello nella bara però era un altro uomo. Nel frattempo il “vero” Ademir si risveglia nella sua auto ignaro di tutto e si mette in marcia verso casa. Non ci metterà molto a scoprire l’accaduto. Appena lo viene a sapere, vola subito in chiesa ed entra mentre si sta celebrando il funerale.
Possiamo solo immaginare le facce e la paura dei presenti quando hanno visto camminare un “morto vivente” che parlava e diceva a tutti che stava benissimo! E così una giornata che per molti era iniziata in modo drammatico si è trasformata in una storia a lieto fine. Anzi, quasi. Mettiamoci nei panni della famiglia dell’uomo sepolto dentro la bara ancora senza identità.