
‘Il mistero dell’assassino misterioso’: Lillo e Greg al Cilea di Napoli tra ritmo e genialità
'Il mistero dell'assassino misterioso' continua a strappare risate anche 17 anni dopo. Lillo e Greg divertono e si divertono al Cilea di Napoli
A diciassette anni dalla prima messa in scena, non ci sono più misteri irrisolti per Lillo e Greg. Quello del loro talento, a volte cassato dalle logiche televisive, si risolve infatti al meglio nel contatto diretto con il pubblico, dai tempi dei Latte e i suoi derivati alle messe in scena teatrali. E quello de “Il mistero dell’assassino misterioso” si è dissipato anche nelle 4 serate napoletane al teatro Cilea, tra le risate degli spettatori. Un testo che non soffre di vecchiaia, anzi: oggi più che mai sembra ancora più attuale.
Lo scimmiottamento farsesco dei gialli all’inglese, la rottura della quarta parete sin dalla prima scena, il sipario-non sipario trasparente che svela le ambizioni degli attori sulla scena. Artifici tecnici e registici che regalano divertimento e stupore e tengono incollati alle poltrone gli spettatori per i 90 minuti di atto unico della commedia. Lillo&Greg sono una macchina da comicità rodata, con Pasquale “Lillo” Petrolo a giocare la parte del guastatore disincantato e Claudio “Greg” Gregori a tenere le redini del gioco. Ma il cast risponde alle aspettative, con una superlativa Dora Romano nei panni della domestica Greta Gruzenzmeyer (e all’occorrenza flashback vivente della contessa assassinata), e i debordanti Danilo De Santis (il folle nipote Harry Worthington) e Vania Della Bidia (la femme fatale Margareth Worthington).
Fermarsi sulla trama è superfluo: il giallo ovviamente si risolverà, ma nel più inatteso dei modi possibili. Il detective Mallory-Greg e il bibitaro-Lillo si scambieranno i ruoli in un susseguirsi di gag e colpi di scena che non distoglieranno però l’attenzione dalla trama. Anzi: saranno gli stessi interpreti a mettere in guardia gli spettatori delle incongruenze della narrazione. Il tutto per mettersi in mostra agli occhi di un misterioso produttore seduto in platea, a caccia di un nuovo talento per la sua prossima opera.
Ironia, ritmo, regia incalzante e risate a crepapelle. Se non avete visto almeno una volta nella vostra vita “Il mistero dell’assassino misterioso“, sentitevi moralmente obbligati ad adempiere al rito.
Francesco Guarino
@fraguarino