
Il logoramento di Renzi secondo Vendola. Che però apre sul Job Act
Nichi Vendola pronto a confrontarsi con Matteo Renzi sul Job Act nonostante le forti perplessità sulla tenuta del segretario del Pd
Nichi Vendola apre al confronto con Matteo Renzi sul Job Act, a detta del leader di Sel capace di rimettere al centro la democrazia e il lavoro. Ma nonostante la strizzata d’occhio, Vendola non si risparmia su un possibile logoramento del neo segretario del Pd.
MATTEO, PARLIAMONE – Il piano per il lavoro di Renzi convince Nichi Vendola che è pronto a parlare e confrontarsi a prescindere dai dettagli: «Sono pronto a confrontarmi con Renzi, anche perché il governo Letta e in particolare il ministro dell`Economia pensano che ci sia ripresa quando aumentano la disoccupazione e la povertà assoluta». Una sviolinata poi al segretario del Pd: «Trovo vitale lo stile di Renzi che quotidianamente cerca di rompere la separatezza del Palazzo e di porre nell`agenda politica le questioni che esplodono nella società. Sul Job Act la discussione dobbiamo ancora cominciarla, ma in qualche maniera ci spinge a ragionare finalmente di penuria di lavoro, di precarietà del lavoro e di democrazia sui luoghi di lavoro. Discuteremo. Ci confronteremo ma si ha la sensazione che, vivaddio, il lessico della politica provi a interpellare la vita. Se posso dirlo a favore di Renzi, non si comporta come un pugile suonato di fronte alla virulenza dei populismi ed è in grado di sfidare e spiazzare Beppe Grillo. Però…».
TI LOGORERAI – Ma c’è un però. E conoscendo politicamente Vendola, non c’è da stupirsi. Bastone e carota, questo conosciuto. Logoramento è il termine usato dal leader di Sel nell’immaginare il futuro prossimo di Matteo Renzi: «Però Renzi rischia il logoramento, perché uno non può essere la giovane e brillante immagine di una alternativa possibile e il capo del principale partito di un governo avvitato in mille contraddizioni. Renzi rischia di logorarsi rapidamente se ogni giorno deve dare una registrata a questo governo dalla natura ambigua e dalla proiezione programmatica altalenante come un dondolo nevrotico e contraddittorio, come sui diritti civili o su come governare una società multietnica».
Gian Piero Bruno
@GianFou
Foto: tmnews.it