“Il Libro della Giungla” – Cinque motivi per non perdere il nuovo film Disney

Il remake in "live action" de "Il Libro della Giungla”, diretto dal regista di "Iron Man" Jon Favreau, arriverà nelle nostre sale il 14 aprile. Ecco cinque buoni motivi per non perderlo.

il poster internazionale de il libro della giungla

Il poster internazionale de ‘Il Libro della Giungla’

L’ondata di rifacimenti in live action dei classici dell’animazione messa in atto dalla fabbrica dei sogni Disney continua inarrestabile. Dopo Alice In Wonderland, Maleficent e Cenerentola, è ora il turno de Il Libro della Giungla, tratto dal famoso libro di Rudyard Kipling, diretto dal regista del primo Iron Man Jon Favreau e rifacimento dell’omonimo film d’animazione del 1967 diretto da Wolfgang Reitherman (che fu l’ultimo film prodotto da Walt Disney, morto durante la sua realizzazione).

Una versione in live action de Il Libro della Giungla, seppur sostanzialmente differente dalla storia originale raccontata nel film d’animazione, fu in realtà realizzata già nel 1994 da Steven Sommers con una giovanissima Lena Headey, la perfida Cersei Lannister della famosa serie HBO Il Trono di Spade, dal titolo italiano Mowgli – Il libro della giungla, con Jason Scott Lee (il Bruce Lee di Dragon) nel ruolo del protagonista. Rispetto a quest’ultimo, ad ogni modo, il film diretto da Favreau è ben più fedele al classico d’animazione, nonché magistralmente diretto. Un pregio non di poco conto questo, se si pensa che il film è stato realizzato quasi interamente in CGI, ovvero in digitale col supporto del computer e della motion capture. L’unico personaggio in carne ed ossa è il piccolo Mowgli, interpretato da un bravissimo Neel Sethi, per la prima volta sul grande schermo.

Mowgli (Neel Sethi) e la pantera Baghera in una scena de Il Libro della Giungla

Mowgli (Neel Sethi) e la pantera Baghera in una scena de ‘Il Libro della Giungla’

 

Il Libro della Giungla farà il suo esordio nelle sale italiane il prossimo 14 aprile. Elenchiamo di seguito cinque motivi per cui non si può assolutamente perdere.

 1. L’INCREDIBILE RESA VISIVA 

L’animazione digitale ha fatto passi da gigante e Il Libro della Giungla di Favreau ne è l’ennesima conferma. Nel film, infatti, tutti gli animali che interagiscono con il piccolo Mowgli, dai lupi che lo accudiscono alla pantera Baghera incaricata di riportarlo al villaggio degli uomini, passando per l’amico orso scansafatiche Baloo e l’ingordo Re delle Scimmie Louie (che strizza l’occhio a Marlon Brando in Apocalypse Now), senza dimenticare la maestosa tigre Shere Khan, intenzionata ad uccidere Mowgli perché ritenuto pericoloso per la giungla, sono realizzati in CGI con una resa visiva sorprendente e una magistrale attenzione a ogni minimo dettaglio.

2. LE VOCI 

Nella versione originale de Il Libro della Giungla i personaggi animati sono doppiati da Bill Murray (l’orso Baloo), Ben Kingsley (la pantera Baghera), Idris Elba (la tigre Shere Khan), Cristopher Walken (il re delle scimmie Louie), Lupita Nyong’o (la lupa Raksha) e Scarlett Johansson (il serpente Kaa). La versione italiana vanta invece le voci di Toni Servillo (Baghera), Violante Placido (Raksha), Giovanna Mezzogiorno (Kaa), Neri Marcorè (Baloo), Alessandro Rossi (Shere Khan) e, soprattutto, il sorprendente doppiaggio di Giancarlo Magalli nel ruolo di Re Louie (le doti di Magalli come doppiatore erano già emerse quando, nel 1997, prestò la voce al satiro Filottete nel lungometraggio disneyano Hercules).

3. LE CANZONI ORIGINALI

Uno dei motivi per cui Il Libro della Giungla ha impresso un marchio indelebile nei ricordi di tante generazioni è il brano principale della sua colonna sonora: Lo Stretto Indispensabile, la “canzone sulla bella vita” cantata dall’orso Baloo. Nel film di Favreau non solo l’orso canterà il pezzo, ma anche King Louie (con la voce di Magalli) e il serpente Kaa canteranno rispettivamente Voglio esser come te e Confida in me (per quest’ultima dovrete però aspettare i titoli di coda), altri due memorabili brani ripresi dalla colonna sonora originale del film animato del 1967.

 

4. LE SCENE D’AZIONE E I TONI DARK

La differenza sostanziale tra il nuovo Il Libro della Giungla e il suo “genitore animato” è l’approccio ai toni della favola: da una parte, rispetto alla favola animata, il film di Favreau è colmo di concitate sequenze d’azione, rese possibili dagli spettacolari effetti speciali, dall’altra, lo stesso è impreziosito da alcune sequenze dai seducenti toni dark (bellissima la scena dell’incontro col serpente Kaa nella giungla oscura e la battaglia finale con Shere Khan).

 

Kaa e Mowgli nel film Il libro della giungla

L’incontro tra il serpente Kaa e Mowgli in una scena de ‘Il Libro della Giungla’

 

5. I CINEMA DAYS

L’ultimo motivo per cui vedere Il Libro della Giungla questo giovedì sono i Cinema Days. L’iniziativa permette di vedere tutti i film a qualsiasi ora a soli 3 euro per il film in 2D e a soli 5 euro per i film in 3D in tutte le sale aderenti. Approfittate perciò di questa eccezionale promozione e immergetevi tra liane, fiumi, cascate e foreste incontaminate insieme al piccolo cucciolo d’uomo Mowgli. Possiamo garantire che l’avventura sarà indimenticabile.

David Di Benedetti

@davidibenedetti

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