
I dubbi – insensati – di Messori su Francesco: provocazione e conservazione
Vittorio Messori attacca il Papa, la Chiesa universale e i cattolici: ma lo fa con finto tono buonista e cortesia, quindi nessuno se la prende. Tranne noi
Vittorio Messori è uno dei più noti vaticanisti italiani; in questi mesi, è anche uno dei più noti tra i sottili oppositori del Papa, quella combriccola di cattolici non-troppo-progressisti che mal digerisce le riforme messe in campo da Francesco. È di oggi una sua colonna sul Corriere della sera che ribadisce i dubbi di Messori sulla Chiesa secondo Francesco; o, forse, sarebbe meglio dire sulla Chiesa secondo il Vangelo.
Messori che afferma che il cattolico medio non è abituato a pensare in proprio, la dice lunga su quale chiesa hanno voluto lui e altri!
— Christian Albini (@Sperarepertutti) 24 Dicembre 2014
CATTOLICO MEDIO – «Bergoglio è imprevedibile per il cattolico medio. Suscita un interesse vasto, ma quanto sincero?»: sottotitola così il suo pezzo Messori, con una domanda che sembra intelligentemente provocatoria, mentre nasconde una bassa considerazione del “cattolico medio” e della sua opinione sulla Chiesa. D’altronde lo dice nell’articolo, spiegando che il cattolico è «abituato a fare a meno di pensare in proprio, quanto a fede e costumi, ed esortato a limitarsi a “seguire il Papa”». Se sono questi i cattolici con cui si vogliono riempire le chiese, forse è meglio cambiare religione, perché la consapevolezza è il modo migliore per costruire la fede nelle persone, non l’obbedienza cieca e lo studio a memoria di domande & risposte catechistiche.
IMPREVEDIBILE – Tutta questa imprevedibilità di Bergoglio nella Chiesa che frequento io non si sente; c’è, piuttosto, una positiva atmosfera di meraviglia, la stessa meraviglia che si prova quando qualcuno – o qualcosa – a lungo atteso finalmente si palesa. Perché di Francesco e della sua pastorale, nella Chiesa cattolica – quel corpo mistico di Cristo che è anche la comunità dei fedeli, molto più che la gerarchia a cui pensa Messori – si parlava già da qualche decennio e lo si attendeva perlomeno dal 2005. Imprevedibile per Messori, meraviglioso per gli altri: così è Francesco.
INSINUAZIONI FASTIDIOSE – Anche le insinuazioni sull’appoggio del quale il Papa godrebbe nel Sacro collegio portano un alone di perplessità: l’articolo è colmo di sottili allusioni, passaggi appena accennati – «a mia (e non solo mia) valutazione di questo papato oscilla di continuo», «tanto da far ricredere via via anche qualche cardinale che era stato tra i suoi elettori» – che lasciano intendere una fiducia sempre meno reale attorno a papa Bergoglio.
CASI E RIFORME – Un caso che un simile articolo, quasi un assist telefonato, veda la luce quando ormai il lavoro del C9 – i nove cardinali scelti da Francesco per formare una commissione che lo aiuti nel pensare a una riforma della Curia romana – è a un passo dall’ultimo atto? La commissione dovrebbe rendere note le sue conclusioni a febbraio e molti luoghi secolari di potere secolare saranno destrutturati; a difesa di quel potere precostituito si è subito schierata la folla di conservatori, cattolici laici e religiosi pronti a brandire contro i loro nemici progressisti la necessità di obbedire comunque al Papa, salvo venir meno a questo quando il Papa in questione diventa scomodamente discordante da loro.
“Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo”. #Messori / @DeBortoliF
— Andrea Sarubbi (@andreasarubbi) 24 Dicembre 2014
IL WEB – Non è la critica a Francesco a lasciare uno strano retrogusto al lettore, quanto la piattezza delle osservazioni; e dire che una testata nazionale ha lasciato spazio sulla sua Home a questo commento, sprecando forse un’occasione per parlare di notizie vere. Nell’età della Chiesa 2.0, il web non perdona Messori - o nessuno di noi, se è per questo – e lo rende il bersaglio di critiche mirate, centrate, ma a volte troppo feroci. Dispiace per il cristiano Messori, molto meno per il giornalista; palesare un dubbio e cercare risposta, nel discernimento dell’animo, è gran cosa, sfruttarlo in pubblico per qualche lettura e un supporto politico non è altrettanto meritevole.
IL NULLA – L’articolo di Messori, salvo dare un vago appoggio e seminare consenso nel campo conservatore, parte sul nulla e arriva in un vuoto ancora più spinto; ed è un peccato, una ferita al cuore della Chiesa, che in questo tempo di grande travaglio per tutta la cristianità ancora qualcuno semini divisione attaccando l’attuazione dello Spirito, cieco al tempo che cambia e legato essenzialmente alle forme esteriori di una fede che, invece, ha bisogno di veri pastori tra la gente.
Andrea Bosio
@AndraNickBosio
Sono d’accordo al cento per cento con Bosio. Gli accenti ed i “dubbi” di Messori sono fintamente buonisti e mirati soltanto a sostenere apparati di potere soprattutto lombardi e romani; l’atteggiamento curiale pare ormai l’unico restato a Messori. Peccato.
L’apparato di potere tedesco, invece, quello nessuno lo tocca. Sarà perchè i vescovi tedeschi (i più ricchi di tutto l’orbe cattolico) sono grandi sostenitori di Papa Francesco?
Spero di ben intende il senso del commento, nel dare questa risposta.
Credo che certe volte le questioni di politica ecclesiastica siano “solo” questioni di politica ecclesiastica; vedere collegamenti con le situazioni politiche laiche può deformare l’ottica con cui si affronta la questione.
Riguardo la ricchezza – od opulenza – del clero tedesco, l’operazione di Francesco credo non sia affatto giunta al termine; d’altronde le rivoluzioni nella realtà accadono con i loro tempi e, pur brevi di fronte ai secoli di storia, appaiono comunque interminabili per chi vi assiste o prende parte. Papa Bergoglio sta cambiando la Chiesa è ha avviato un processo che difficilmente potrà essere arrestato; persone come Messori – che preferiscono il cattolico “non pensante” al cattolico che legge il Vangelo, solito retaggio tridentino – se ne rendono perfettamente conto e tentano di salvare il salvabile, magari di tornare indietro. Quella si che è politica di bassa lega: e i giochi di potere sono sempre in corso, anche nel clero e nell’episcopato.