I benefici del tè verde

Una millenaria bevanda dalle tante virtù

di Giovanna Miceli

green-teaAlla domanda se il tè verde facesse davvero bene come si dice, il famoso oncologo Umberto Veronesi ha così risposto: “Bevuto tutti i giorni, fornisce una buona dose di antiossidanti che possono contribuire al benessere generale e alla prevenzione di malattie gravi come i disturbi cardiovascolari ed alcuni tumori. Io ne consiglio almeno una tazza al giorno”.

Il tè verde oggi va molto di moda. Arrivato di recente in Occidente, in realtà questa straordinaria bevanda è conosciuta e consumata da millenni in Oriente.

La Camellia sinensis, la pianta delle Teaceae da cui il tè verde è estratto, è originaria della Cina ma è diffusa anche in Giappone, Vietnam, India e MedioOriente. Gli orientali da tempo sono a conoscenza delle sue straordinarie proprietà, tanto da essere stato ampiamente utilizzato nella medicina tradizionale cinese.

Il monaco giapponese zen Eisai già nel 1191D.C. scriveva che il tè è una medicina miracolosa per la salute ed ha lo straordinario potere di prolungare la vita.

Esistono tre differenti tipologie di tè: il tè nero, quello verde ed il tè Oolong. Provengono tutti dalla stessa pianta, la Camellia sinensis, ma differisce il procedimento di lavorazione. Il tè nero viene essiccato e fermentato, l’Oolong è parzialmente fermentato, quello verde viene solo lavato ed essiccato ma non fermentato. In tal modo i componenti più attivi e salutari nel tè verde rimangono inalterati, al contrario nel tè nero vengono in gran parte persi a causa della fermentazione.

Chimicamente il tè verde è composto per lo più da Polifenoli che rappresentano ben il 30% del peso secco e di cui il più rappresentativo è una catechina, l’Epigallocatechina Gallato (EGCG). L’ ECGC è il polifenolo più studiato ed anche il maggior responsabile delle benefiche proprietà del tè verde: è un potente antiossidante, protegge le cellule dalla ossidazione da parte dei radicali liberi, producendo così effetti salutari su tutto l’organismo. Sono presenti poi Flavonoidi, vitamina C, vitamine B, minerali come alluminio e manganese ed infine una discreta quantità di metilxantine che, per intenderci, sono la caffeina, la teofillina e la teobromina, eccitanti del Sistema Nervoso Centrale con effeti noti sulla capacità di attenzione e la concentrazione mentale.

Numerosi sono stati gli studi effettuati sul tè verde in questi anni. La scoperta più recente proviene dalla University School of Medicine di Sendai, in Giappone, dove gli studiosi hanno scoperto che il tè verde è in grado di ridurre notevolmente il rischio di sviluppare alcuni tumori del sangue. Sono state esaminate le abitudini alimentari di 41761 adulti di età compresa tra i 40 e 79 anni ed è stato osservato che i bevitori usuali di tè verde avevano una diminuzione del rischio di contrarre malattie del sangue del 42%.

Ancora, una ricerca pubblicata sull’American Journal of Clinical Nutrition, ha dimostrato che il tè verde ha un effetto dimagrante : è infatti in grado di incrementare il metabolismo corporeo e la produzione energetica, con mobilitazione dei grassi dal tessuto adiposo. Aiuta poi a prevenire l’osteoporosi poichè essendo ricco di manganese, aiuta il fissaggio del calcio nelle ossa. Contrasta i radicali liberi, svolgendo una azione antiinvecchiamento su tutti i tessuti e di prevenzione dei tumori. Sembra essere efficace anche contro il Morbo di Alzheimer, poichè mantiene alto il livello di un neurotrasmettitore, l’acetilcolina, carente nei malati di questa patologia.

200811215195929E’ famoso tra gli scienziati il “paradosso asiatico”: in Giappone, dove si fa largo uso di tè verde, esiste infatti uno dei più alti tassi di consumo di sigarette e di contro uno dei più bassi tassi di mortalità per cancro ai polmoni e malattie cardiovascolari. Evidentemente, deve esserci qualcosa nella alimentazione dei giapponesi in grado di proteggerli da questi fattori di rischio ed il candidato più sospettabile è proprio il tè verde.

Infine è da annoverare oggi più che mai l’azione antivirale dei Polifenoli contenuti nel tè verde nei confronti dei virus influenzali di ceppo A, a cui appartengono anche quelli della famigerata inflenza suina. Nel 2008, i ricercatori cinesi dell’Istituto di Virologia  Medica dell’Università di Wuham hnno dimostrato sia in vitro che in vivo che le EGCG sono in grado di inibire maggiormente i virus influenzali di ceppo A rispetto a quelli di ceppo B.

Il tè verde può quindi essere considerato uno strumento di difesa per contrastare l’influenza suina.

Si può quindi tranquillamente affermare che una tazza di tè verde al giorno toglie il medico di torno!

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