
Grassa o curvy? Ashley Graham, la modella plus size che divide il web

Ashley Graham ha sfilato all’ultima NYFW per l’Addition Elle, mostrando in passerella le sue curve mozzafiato
L’ultima New York Fashion Week ha promosso l’intimo sexy a tutte curve. Con l’hashtag #iamsizesexy la griffe Addition Elle ha presentato la sua collezione di intimo per plus size, condita con curve voluttuose, pizzi provocanti e modelle dai visi angelici, tutte rigorosamente dalla taglia 46 in su.
LA MODA CURVY ALLA NYFW - Da tempo l’Addition Elle conduce la campagna a favore delle donne curvy, riscuotendo l’attenzione del pubblico presente alla New York Fashion Week. Fra le modelle curvy in passerella ha spiccato la supertop Ashley Graham che, con la sua taglia 48 e le curve vertiginose, ha conquistato il web e festeggiato l’ennesimo successo. Le curvy si fanno strada nel mondo della monda per rivoluzionare, ancora una volta, i canoni di bellezza comunemente accettati. E pare che ci stiano riuscendo, viste le polemiche sorte contro la sfilata di Victoria Beckham che ha portato sulla catwalk una trafila di modelle altamente sottopeso, la cui magrezza ha sconvolto il popolo Social che si è prontamente scagliato contro l’ex Spice, in verità poco scossa dalle accuse mosse contro di lei.
OBESE O IN SOVRAPPESO? LE DIFFERENZE - Eppure, nonostante i tempi del fashion corrano veloci, c’è ancora chi desidererebbe bandire le plus size dalle passerelle perché troppo grasse e lontane dalla silhouette di una modella perfetta. Secondo i canoni estetici di alcuni le modelle oversize sarebbero in realtà obese e quindi rappresentanti di una fisicità non salutare. Il confine tra grasso e curvy è dato soprattutto dalla proporzione delle forme – e dal punto di vista soggettivo di chi guarda – e non tanto dal peso specifico di una modella, mentre è più semplice arrivare a distinguere in maniera pacifica l’obesità dal comune sovrappeso.
QUANTO NUOCE QUALCHE CHILO IN PIÙ - Di fatto, però, molte di loro sono semplicemente in uno stato di leggero sovrappeso e non rischiano gravi problemi di salute, luogo comune a cui molti ricorrono per condannare l’estetica del ‘burroso’. Saranno alte, carnose e con un fondoschiena generoso, ma questo non le rende certo poco attraenti o in stato di obesità.
LONTANI DALL’ORDINARIO - A conferma di ciò, con dati alla mano, la testimonial dell’Addition Elle Ashley Graham, per esempio, è alta 1,75 per 77 chili e non rientra assolutamente nel range degli individui obesi, fermandosi al meno travolgente sovrappeso. D’altro canto, si sta costruendo una ricca fascia di sostenitori del normopeso in passerella che attacca sia le modelle scheletriche che quelle oversize, omaggiando una sana taglia 42 – al massimo 44 – e la bellezza della donna comune.
Un ragionamento, questo, del tutto lecito ma che dimentica un aspetto fondamentale del mondo della moda, riassunto sapientemente dalle parole di Christian Dior:
La moda evolve sotto l’impulso di un desiderio e cambia per effetto di una ripulsa. La saturazione porta la moda a buttare alle ortiche quello che fino a poco tempo prima adorava. Poiché la sua ragione profonda è il desiderio di piacere e di attirare, la sua attrattiva non può certo venire dall’uniformità, che è la madre della noia.
La moda non tende all’ordinarietà ma è in costante ricerca dell’eccezionale. Che sia troppo o troppo poco non conta, l’importante è che colpisca alla prima occhiata.
Rachele Sorrentino
@rockeleisrock