
Grande musica al Castello di Vigevano con il rock dei Lynyrd Skynyrd
Nella pittoresca location del Castello Sforzesco di Vigevano ieri sera è andato in scena il ritorno sui palchi italiani dei paladini del southern rock americano: i Lynyrd Skynyrd. Attivi a partire dalla seconda metà degli anni ’60, la band visse i suo anni d’oro dal 1970 al ‘77, prima del tragico incidente aereo che decimò la band e ne decretò il prematuro scioglimento.
Nel 1987 Johnny Van Zant, fratello minore del cantante Ronnie scomparso nell’incidente aereo, decise di riformare la band con i componenti ancora in vita. Dopo numerosi cambi di formazione e molti nuovi album in studio i Lynyrd Skynyrd sono ancora in tour per i maggiori palchi del mondo, in attesa dell’uscita del nuovo album di inediti intitolato Last of a Dying Breed, in uscita il prossimo 21 agosto.
La serata di ieri si è aperta verso le 20, con una breve ma scatenata performance dei Betta Blues Society, gruppo italiano autore di un ottimo e coinvolgente blues-folk di gran fattura. Una band giovane che ha i suoi punti di forza nell’ottima preparazione musicale di musicisti molto ispirati e nella voce calda e coinvolgente della cantante Elisabetta Maulo, dal timbro caldo e potente: una sorta di unione tra Janis Joplin e un Robert Plant in versione femminile. Una band da tenere d’occhio in futuro, autrice già di un ottimo omonimo album di esordio.
Prima dei Lynyrd Skynyrd la scaletta prevedeva un’altra band di rande spessore per quanto riguarda la storia del southern rock americano: Molly Hatchet. Attivi dal 1975 i Molly Hatchet (che prendono il nome da una famosa prostituita americana) sono autori di un energico rock’n’roll di stampo sudista, chiaramente ispirato dai compaesani Lynyrd Skynyrd (entrambe le band sono infatti originarie di Jacksonville), a cui però uniscono un tocco di hard rock di stampo classico, fatto di riff orecchiabili e lunghi assoli. Ancora attivi nonostante numerosi cambi di formazione durante gli anni, i Molly Hatchet forniscono una prestazione energica e potente: folte chiome ormai ingrigite e parecchi chili di troppo non impediscono alla band della Florida di presentare un’oretta di ottimo rock americano. Tutti i più grandi cavalli di battagli della band vengono passati in rassegna (tra cui Whiskey Man e Beatin’ The Odds) con qualche accenno alla produzione più recente (Justice) e una gran chiusura affidata a Flirtin’ With Disaster, il loro brano più famoso.
La pioggia che ha cominciato a scendere copiosa durante l’esibizione dei Molly Hatchet non accenna a smettere. Ma il rock non si ferma. I Lynyrd Skynyrd salgono sul palco puntali attaccando con una potente Workin’ for MCA, seguita dal classicone I Ain’t The One e dalla recente Skynyrd Nation, grande inno dedicato ai fan della band, contenuto nell’ultimo album God & Guns del 2009. La band è in forma, i suoni sono ottimi, così come la scelta della scaletta, composta quasi esclusivamente da grandi classici. Il pubblico mostra di gradire, nonostante la pioggia che non terminerà la sua caduta fino a metà concerto. I Lynyrd proseguono con What’s Your Name ed un classico minore come Down South Jukin’, prima di The Smell, accolta da un boato del pubblico. Saturday Night Special precede un’intensa versione di Simple Man, anche grazie a Johnny Van Zant che dirige perfettamente i cori del pubblico che diventa così protagonista attivo di un concerto appassionante.
I classici della band di Jacksonville si susseguono in un medley mozzafiato: Gimme Back My Bullets, Whiskey Rock-A-Roller, The Needle And The Spoon, prima di una emozionante Tuesday’s Gone. Johnny Van Zant ringrazia più volte l’audience durante il corso della serata, sottolineando come il pubblico italiano sia sempre uno dei migliori. Dal canto loro i Lynyrd sono apparsi felici, sorridenti e determinati a fornire una prestazione di qualità, atteggiamento che ben dispone il pubblico alla partecipazione.
Da paura il trittico finale composto da Gimme Three Steps, la scatenata Call Me The Breeze e Sweet Home Alabama, una delle canzoni più famose della storia del rock. I Lynyrd Skynyrd salutano e se ne vanno come da rituale consolidato nel mondo del rock, prima di tornare sul palco e concludere con una travolgente versione di Free Bird: dieci minuti di puro rock che concludono un serata di grandissima musica.
Un plauso meritato anche all’organizzazione del concerto: tutto ha funzionato alla perfezione in una location molto suggestiva che ben si presta ad accogliere eventi musicali di questa portata. I Lynyrd Skynyrd hanno dimostrato di essere ancora in forma e di non essersi stancati di portare le proprie magiche note sui palchi di tutto il mondo.
Alberto Staiz
Foto copertina: http://musicametal.blogosfere.it
Quello me lo chiamate southern Rock, piuttotosto del metal e del più
brutto. Audio pessimo, musica assordante ed incomprensibile.
60,00 Euro un furto, ho lasciato il concerto a metà.
I Lynyrd Skynyrd non conservano più niente sound originale.
Buongiorno Ringo
Definire metal la musica dei Lynyrd Skynyrd mi sembra quantomai eccessivo. A mio parere l’audio non era assordante, anzi. Dopo più di 10 anni passati a bazzicare concerti posso dire che quello di mercoledì è stato un concerto ampiamente sufficiente dal punto di vista dei suoni. Mi trovavo a ridosso del palco (zona dove di solito il suono viene percepito ad un volume troppo alto e confuso, ma sentivo forte e chiaro.
Un recente concerto dove i suoni sono stati veramente pessimi è stato quello dei Soundgarden lo scorso 4 giugno alla Fiera di Rho (luogo comodo per organizzare dei concerti, ma dall’acustica veramente pessima)
http://www.wakeupnews.eu/due-ore-scarse-di-rock-ieri-sera-con-i-riuniti-soundgarden/
A mio parere il concerto di mercoledì sera è stato ampiamente sufficiente sotto tutti i punti di vista. Poi ognuno ovviamente è libero di pensarla come vuole.
Per quanto riguarda il prezzo del biglietto, non posso che darle ragione: indipendentemente dalla qualità o meno degli stessi, i concerti ormai costano un’esagerazione.
effettivamente dopo essere stata al concerto dei Metallica un mese fa , mi è proprio sembrato di risentire le stesse sonorità….stessi rif, stessi testi e toni metal…palese!
Seriamente Ringo di metal non c’era proprio nulla!a volte forse i suoni non erano perfetti ma comunque erano buoni. magari eri in una posizione sfavorevole.( mi chiedo quale)
sul costo dei biglietti purtroppo è vero,è altino, ma credo ci siano diversi fatto da considerare e nonostante tutto io li ho trovati soldi ben spesi.
poi ognuno ha la sua esperienza in quanto a concerti e la sua personale percezione ed opinione, ma vedendone parecchi non posso capire come tu te ne sia andato a metà, dopo che hai speso 60 euro che reputi troppi per un concerto, almeno per curiosità sarei restata fino alla fine!e comunque concerto memorabile a parere mio!
Metal? Ma cosa hai fumato prima del concerto? Io ero li sotto e ti garantisco che si sentiva davvero bene visto anche le dimensioni del palco! E te lo dice uno che arrivava dai tre concerti italiani di Bruce! Grandi lynyard grande musica grande serata! Unico neo la pioggia! P.s. La prossima volta vai a vedere Tiziano Ferro!!! Stay rock little brother!