GP Brasile-pagelle: Alonso, Vettel, Schumacher e la corsa degli Dei

Il secondo posto non è bastato ad Alonso. Vettel è il campione del mondo

San Paolo (Brasile) – Ultima gara dell’anno di questo campionato 2012 di Formula 1, un rendez-vous dal sapore agrodolce per quelli che hanno imparato a godersi la torcida brasiliana fare da contorno alla corsa più importante della stagione. Ieri, si è conclusa la settimana delle gufate dove, chi da una parte e chi dall’altra, la settimana più lunga per alonsisti e vettelisti, con ogni categoria che avrebbe voluto veder il proprio pilota salire sul tetto della Formula 1. La Red Bull fa cappotto: se il team austriaco, già ad Austin, si era aggiudicato il titolo costruttori, in Brasile Vettel conquista l’iride dedicato ai piloti, il terzo della carriera che lo fa diventare il tre volte campione del mondo più giovane nella storia della Formula 1. Una stagione altalenante che lo ha visto emergere solo nelle ultime gare, da Singapore, quando quel genio di Adrian Newey gli ha montato sulla monoposto il doppio Drs che ha trasformato la Red Bull in una monoposto stellare. E nel giorno di Vettel, a Interlagos ha vinto Button, seguito sul podio dai due ferraristi con Alonso giunto davanti a Massa che si è sacrificato nel suo gran premio di casa, come fece nel 2007 per Raikkonen. Ma il secondo posto non è bastato. Proprio per questi giudizi finali, abbiamo deciso di alternare alle votazioni qualche menzione speciale, forse non necessaria, ma doverosa. Conferme, delusioni e novità nelle nostre pagelle del GP del Brasile.

Fernando Alonso, voto: 10
È il vincitore morale di questo mondiale, quello che è riuscito a mettere d’accordo piloti, ex piloti, addetti ai lavori e appassionati di tutto il mondo su chi sia stato il miglior driver della stagione. Lo spagnolo per vincere davvero ce la mette tutta: scatta bene, recupera posizioni fin dalla prima curva, supera di cattiveria Webber e Massa gli permette di sfilare per agguantare quel secondo posto che purtroppo non è servito per aggiudicarsi il titolo. Alonso è uno dei migliori piloti di Formula 1 degli ultimi dieci anni, migliore anche di Vettel per esperienza, costanza, freddezza, capacità di sfruttare al massimo la monoposto quando questa non è la più forte del lotto e per completezza nel saper leggere la gara, qualità che purtroppo non sono servite per strappare quel terzo mondiale che manca ancora al suo palmarès. Alonso avrebbe meritato questo titolo, non la Ferrari: il mondiale non è stato perso per colpa del botto con Grosjean in Belgio ma a causa dei piazzamenti fuori podio dello spagnolo a causa di una F2012 non ai livelli della concorrenza (ricordiamo il debutto in Australia con Alonso 5°, in Bahrain è 7° mentre in Cina è 9°) e per quella strategia suicida del GP del Canada con l’asturiano in crisi di gomme che perde tre posizioni, passato da Grosjean, Pérez e Vettel. I due zeri in classifica pesano, ma come sono pesati anche al tedesco della Red Bull, non possono essere una scusante.

Felipe Massa, voto: 9
Fin dalle prime prove libere scende in pista con un casco dai lineamenti rossi, dedicato al papà, come quello di Massa senior quando correva amatorialmente nel Turismo. L’aria di casa ha sempre dato quella carica in più al brasiliano e le lacrime sul podio sono il segno della tensione nervosa con la quale ha affrontato quest’annata. Il secondo posto era sua, ma lo regala al compagno di squadra nella speranza che possa essergli utile per il campionato. Se Alonso fosse riuscito a mettere le mani sul titolo, il merito sarebbe stato soprattutto suo. Questo è il Felipe Massa grintoso, quello del 2006, del 2007 e del 2008. Quello della quale la Ferrari e la Formula 1 ha bisogno.

Lewis Hamilton, voto: 8
Ormai è diventato lo showman del Circus iridato: da spettacolo battagliando col coltello tra i denti col compagno Button, per svariati giri. Dopo Austin, cercava l’ennesimo e ultimo trionfo per salutare degnamente la McLaren prima di passare in Mercedes e invece ha trovato un ritiro a causa di un Nico Hulkenberg troppo inferocito, bravo ma immaturo, che lo obbliga a finire anticipatamente la sua gara. All’arrivo nel box, una delle scene più belle di questo Gran Premio, i suoi uomini lo salutano, lo applaudono e gli stringono la mano. Bravo Lewis!

Kimi Raikkonen e le vie di fuga, voto: 7
Quando il finlandese ha una gara no, tra uscite e team radio, continua a essere quello che fa divertire maggiormente i tifosi. In Brasile lotta per la zona bassa dei punti ma intrattiene il pubblico da casa uscendo di pista, perdendosi in pista e ritrovandosi davanti al cancello d’uscita del circuito. Kimi si scusa dicendo che di li era già passato, nel 2001: figliolo mio… dopo undici anni può anche starci che sia cambiato qualcosa, non credi?

Chi di gufata ferisce di gufata perisce, voto: 6
Incidenti, pioggia, safety car. Chi più ne ha pensate più ne metta. È vero, forse non è il metodo più sportivo per vincere un mondiale, ma è anche vero che un problema che mettesse definitivamente fuori Vettel era davvero l’unica speranza di Alonso di vincere il mondiale. E i tifosi dello spagnolo tanto che al tedesco della Red Bull ne sono accadute di tutti i colori, anche se senza grossi problemi, come se il ragazzino fosse avvolto da un telo invisibile di celofan: incidente al primo giro, radio bloccata, sosta ulteriore e problema nel cambio gomme. Il commentatore di Raisport ha suggerito che il portafortuna del tedesco sia una medaglietta regalatagli dalla nonna che porta all’interno della scarpa destra. I ferraristi si stanno preparando per rubare la sacra reliquia in occasione di Monza 2013.

Nico Hulkenberg, voto: 5
Va al comando della gara con una Force India, ha stoffa, ma ancora gli manca la maturità necessaria per vincere, vedi l’incidente avuto con Hamilton. Dopo lo scontro con l’anglo caraibico rientra in pista e chiude la corsa in quinta posizione. Nel dopo gara si è presentato nell’hospitality della McLaren per scusarsi personalmente con Hamilton. Peccato per l’irruenza in gara.

Menzioni Speciali del 2012

Una menzione di ringraziamento doverosa, rivolta a chi continua a leggerci

I tifosi. Nel primo anno in cui Wakeupnews si è dedicato anima e corpo alla Formula 1 ci avete seguito in numerosi e con costanza. Menzione di ringraziamento doverosa rivolta a chi continua a leggerci, a seguire le nostre fotogallery da inviati sui campi gara, a chi commenta i nostri pezzi.

Grazie di tutto Rai. Dal prossimo anno la programmazione della Formula 1 passerà nelle mani di Sky. Quando è stato annunciato l’accordo tra l’emittente di Murdoch e la Formula One Management c’è chi si è rivolto a braccia aperte al cielo quasi a voler ringraziare chi sta lassù. Non tutti possono permettersi l’abbonamento alla rete satellitare e chi ne è impossibilitato ripiegherà su qualche canale di live streaming almeno fino alla fine del 2018. La qualità di Sky non si tocca, va bene, ma la Formula 1 sta diventando un bene di lusso. E anche se ci siamo arrabbiati con loro per i troppi errori, ci hanno fatto divertire e ci hanno tenuto informati ben prima della nascita di Sky: per questo ci sentiamo di voler dire grazie Raisport!

L’addio a Michael Schumacher. 7 campionati del mondo piloti, 308 Gran Premi disputati, 91 gare vinte, 155 podi, 68 pole position, 77 giri veloci per un totale di più di 1500 punti ottenuti in ben diciannove stagioni corse ad alta velocità. Il pilota più vittorioso della Formula 1 lascia il Circus iridato e questo è un addio, quello definitivo, dopo quello del 2006.

Eleonora Ottonello

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