
Governo Letta, giornata di consultazioni con i partiti: apre Sel e chiude M5s
Roma - Enrico Letta è già al lavoro. Dopo aver accettato con riserva l’incarico di presidente del Consiglio, oggi incontra i partiti a Montecitorio per la formazione del nuovo governo. Ad aprire le danze è stata Sinistra ecologia e libertà, mentre a chiudere le consultazioni sarà il Movimento 5 stelle.
Nichi Vendola, ai microfoni per primo, ha confermato l’opposizione del suo schieramento «a quello che si preannuncia essere un governo di larghe intese» poiché, secondo il leader di Sel, le larghe intese «sono la risposta sbagliata al fatto epocale della richiesta di cambiamento». «Abbiamo rivolto un augurio sincero di buon lavoro ad Enrico Letta - ha affermato Nichi Vendola e ha sottolineato come «non vi nessuna ostilità nei confronti della persona del presidente del Consiglio incaricato». «La nostra opposizione non significa regredire verso forme di populismo – ha aggiunto mentre si avviava alla conclusione del suo discorso - Anche perché se il governo dovesse nascere, deve dare risposte certe sui temi della cassa integrazione in deroga, degli esodati, della crisi sociale e del negoziato con l’Europa per ridiscutere in radice le politiche di austerity».
Dopo Sel, è la volta del Gruppo Misto del Senato e quello della Camera. Poi, in calendario c’è in programma la consultazione con i Fratelli d’Italia, le minoranze linguistiche e le Grandi autonomie e libertà. In seguito, sarà il turno di Scelta Civica e quello della Lega. Nel pomeriggio sarà la volta degli interventi del Pdl (alle 16) che passa la mano al Pd (alle 17). La chiusura delle consultazioni è affidata invece al M5S che farà il suo intervento a partire dalle 18.
Domenica, Enrico Letta tornerà al Colle per sciogliere la riserva e – se le cose procedono come previsto dalla tabella di marcia – lunedì si voterà la fiducia. L’obiettivo assegnato dal presidente Napolitano al primo ministro incaricato è quello di formare un governo di larghe intese che preveda l’ascolto del programma dei dieci saggi.
Il numero dei ministri del nuovo governo Letta dovrebbe essere diciotto. Nell’apertura dei lavori dell’esecutivo la priorità assoluta sarà data alla formulazione di una nuova legge elettorale, alla riduzione del numero dei parlamentari e alla modifica del bicameralismo. La trattativa col Pdl si preannuncia molto complicata poiché, dal canto suo, lo schieramento di centrodestra è per l‘abrogazione dell’Imu e di tutti quei ministeri che rappresentano un peso piuttosto che una risorsa. Ma «il governo non nascerà a tutti i costi», ha fatto sapere Enrico Letta.
Molto risoluto è stato invece l’intervento del deputato pd Francesco Boccia a «Sky Tg»: «Nessuna minaccia ai colleghi – ha dichiarato – ma ci sono delle regole che vanno rispettate ed è chiaro che chi non dovesse votare la fiducia al governo sarebbe fuori dal partito». Salta subito alle conclusioni il leader del Movimento 5 stelle: «A Roma si stanno dividendo le ossa e le poltrone della Seconda Repubblica».
Chiara Piselli