
Google contro le bufale: pronto un nuovo algoritmo
Google e le bufale: un nuovo algoritmo consentirà di classificare i siti in base all'affidabilità
Un nuovo algoritmo di Google tratterà notizie e informazioni in Rete, cogliendone anche l’affidabilità e la credibilità: per il motore di ricerca sarà un’enorme rivoluzione nella creazione del suo “page rank” e consentirà agli utenti di scoprire rapidamente quali notizie sono in realtà bufale e quali dotate di credibilità.
POPOLARITÀ – Al momento la visibilità della pagine web dipende dalla loro popolarità, cioè da quanto sono visitate, frequentate e linkate sul web; il contenuto ha un’influenza minore, soprattutto in presenza di molteplici link che rimandano a quella pagina. Accade con i vaccini, per esempio, materia nella quale la maggior parte dei risultati di ricerca presenta siti antivaccinisti – quindi poco affidabili, come dimostrato di recente anche da una sentenza italiana – poiché soliti linkarsi a vicenda e, quindi, avvantaggiati nel computo dell’attuale algoritmo. Ma qualcosa potrebbe cambiare.
NUOVO ALGORITMO ANTI BUFALE – Proprio per contrastare il crescere delle bufale – come quella sulla situazione nigeriana di Di Battista, le morti sospette di personaggi famose poi smentite, Libero che parla di una sentenza contro il Battesimo cattolico e così via – e l’uso capzioso della Rete, Google starebbe approntando un nuovo algoritmo: un gruppo di sviluppatori di Mountain View, infatti, starebbe lavorando a un algoritmo che tenga conto l’affidabilità di un sito. Il sistema pensato da Google sarebbe ingegnoso: il nuovo algoritmo confronterebbe il contenuto dei siti con un archivio di “fatti verificati”, fornendo così un rank alle varie pagine sulla base di quanti dati verificabili e corretti sono già presenti sul sito. Così scrivono gli autori sul sito arvix.org: «una fonte che ha pochi fatti falsi è considerata affidabile, e finisce in alto nell’elenco».
FUTURO – La caccia alle bufale, però, è uno degli obiettivi futuri di Google, nulla di ancora operativo. D’altronde la Rete è da tempo luogo molto remunerativo per le aziende e le informazioni false – o sbagliate – sono un danno economico per molti, a partire dalla collettività. Knowledge vault, l’archivio di Google, conterrà oltre 1,6 miliardi di notizie affidabili, che servirebbero come database di controllo per la verifica delle pagine web.
Andrea Bosio
@AndreaNickBosio