
Giornata per la lotta alla povertà, per non lasciare nessuno dietro
Laddove gli uomini sono condannati a vivere nella povertà, i diritti umani sono violati. Unirsi per farli rispettare è un dovere sacro
Queste sono le parole di padre Joseph Wresinski, colui che nel 1987 organizzò la prima manifestazione di piazza a Parigi sul rifiuto della povertà, dichiarando che gli uomini poveri del mondo rappresentano il fallimento delle istituzioni. L’assemblea generale delle Nazioni Unite ha riconosciuto ufficialmente la Giornata mondiale per la lotta alla povertà il 22 dicembre 1992, ribadendo che «la povertà costituisce una violazione dei diritti umani» e che è necessario cooperare per sradicare la povertà e l’indigenza da tutti i Paesi del mondo.
NON LASCIARE NESSUNO DIETRO: PENSARE, DECIDERE E AGIRE INSIEME CONTRO LA POVERTA’ ESTREMA – Il tema centrale della Giornata mondiale della lotta alla povertà 2014 si basa sulla consapevolezza della necessità di sconfiggere la povertà, consapevolezza che riconosce lo sforzo e la lotta quotidiana che le persone ridotte in miseria affrontano e che assicura la partecipazione di queste stesse persone per «pensare, decidere e agire insieme contro la povertà estrema».
Quindi, si tratta di riconoscere le persone che vivono in estrema povertà come alleati fondamentali per affrontare le nuove sfide di sviluppo proposte dalle Nazioni Unite, che andranno a sostituire gli Obiettivi di sviluppo del Millennio, Millennium Development Goals (MDG). Tra i nuovi obiettivi, quello di «promuovere una crescita economica sostenuta, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti».
Al fine di realizzare l’obiettivo del lavoro dignitoso per tutti, l’OWG (Open Working Group) propone una precisa scadenza da raggiungere entro il 2030. In particolare, si chiede alla comunità internazionale di «raggiungere un’occupazione piena e produttiva e il lavoro dignitoso per tutte le donne e gli uomini entro il 2030, compresi i giovani e le persone con disabilità, e parità retributiva per lavoro di pari valore». Per raggiungere questo obiettivo, sarà necessario un maggiore impegno per ridurre l’enorme numero di poveri nel mondo, per aumentare il tasso di occupazione femminile, giovanile e delle persone con disabilità, per promuovere il lavoro e ridurre il gap salariale di genere.
TRA IL DIRE E IL FARE… – Secondo i più recenti studi dell’Onu, ad oggi le persone povere nel mondo sono circa 805 milioni. Cioè almeno una persona su nove non ha nulla da mangiare. Nella sola Africa sub-sahariana, più di una persona su quattro è denutrita, cioè non mangia a sufficienza, ma è in Asia che si concentra il maggior numero di persone che soffrono la fame: 526 milioni.
Ma nel nostro Paese le cose non vanno meglio: secondo gli ultimi dati Istat un italiano su quattro è povero. Quindi, si parla di almeno 16 milioni di persone: di queste, circa 6 milioni non sono in grado di poter acquistare beni di prima necessità per condurre una vita minimamente accettabile.
LE INIZIATIVE – Tante le iniziative organizzate in Italia nella Giornata mondiale per la lotta alla povertà: a Roma, il presidio davanti a Montecitorio organizzato dal Gruppo Abele e Libera nell’ambito della campagna “Miseria Ladra”, dalle 10.00 di stamattina e fino alle 18.00; invece, è prevista per domenica 19 ottobre la nona edizione di Hunger Run, la corsa competitiva di 10 km cui si associa la camminata non competitiva di 5 km: il ritrovo è alle 8.00 presso le Terme di Caracalla, da cui partirà la gara alle 10.00.
A Milano, sabato 18 ottobre, torna invece la Notte dei senza dimora, l’iniziativa che ormai da quindici anni invita sia i cittadini che le istituzioni in piazza, per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’emarginazione sociale delle persone senza casa condividendone, per una notte, la realtà.
Mariangela Campo
@MariCampo81
Fonte foto: www.ilgiornale.it; www.barlettanews.it; www.stopcensura.com