
In Giappone apre la caccia alle balene: intercettata flotta verso l’Antartico

La flotta giapponese nella stagione 2012/2013 ha toccato il minimo storico (foto: ecologia.guidone.it)
Tokyo (Giappone) – L’obiettivo è sempre lo stesso, portare a casa 985 balenottere antartiche e poco più di una cinquantina di altri cetacei entro la fine di marzo 2014. La flotta giapponese ha rotto gli indugi ed è partita in mattinata alla volta dell’Antartide. Due navi baleniere accompagnate da una terza imbarcazione di supporto, salpate dal porto di Shimonoseki, si incontreranno con la nave madre Nisshin Maru per svolgere «ricerche per scopi scientifici», come ha riportato l’agenzia di stampa Kyodo e proprio per questo motivo le autorità locali sono state costrette a mantenere il segreto fino alla partenza nella speranza di deviare ogni possibile ostruzionismo da parte degli ecologisti di Sea Shepherd, che ogni anno cercano di ostacolare la partenza delle navi.
IL GIAPPONE AGGIRA IL DIVIETO INTERNAZIONALE - Anche se la caccia per scopi commerciali è sospesa dal 1986, secondo una decisione della Commissione internazionale per la caccia alle balene, ogni anno il Giappone riesce ad aggirare questa norma sostenendo come i mammiferi marini siano vitali per la ricerca scientifica, anche se, la maggior parte del bottino di caccia finisce sui tavoli dei giapponesi in quanto la carne di balena è uno dei più succulenti piatti della cucina nipponica.
SEA SHEPHERD CONTRO LE BALENIERE - La partenza verso il Southern Ocean Whale Sanctuary non è mai una passeggiata per le baleniere. Già da parecchi anni, gli attivisti della Sea Shepherd danno continua battaglia alla flotta giapponese, spesso dando vita a veri e propri scontri in mare aperto a colpi di getti d’acqua e arpioni. Una lotta animalista che soprattutto in questi ultimi tempi ha dato i suoi frutti, data la diminuzione di cetacei trovati nei frigoriferi delle baleniere.
IL SUCCESSO DELLA LOTTA AMBIENTALISTA - Nell’ultimo anno le azioni di fastidio portate avanti dagli attivisti della Sea Shepherd hanno pesantemente influenzato il mercato culinario giapponese: nella stagione 2011/2012 le flotte hanno portato in porto solo 267 balene, a discapito delle 900 previste, mentre nella pesca 2012/2013 è andata ancora meglio con solo 103 carcasse presenti nei frigoriferi, un minimo storico.
VIOLATA LA RISERVA DEI CETACEI - La Southern Ocean Whale Sanctuary è una zona di 50 chilometri quadrati intorno all’Antartide adibita, almeno secondo i piani iniziali, per proteggere i più grandi mammiferi marini. Una specie di santuario inviolabile anche per paesi come Giappone, Norvegia, Islanda, Russia e Corea, dove la caccia alle balene è una pratica molto attuale. Eppure, nonostante le norme in vigore e le limitazioni dell’area, le baleniere provenienti dal paese del Sol Levante continuano a uccidere le balenottere all’interno della riserva.
foto homepage:greenreport.it
Eleonora Ottonello