
Francia, bavaglio web alla lotta contro l’aborto
La disinformazione contro l'aborto duramente punita anche sul web: ma nella rete rischiano di cadere tutte lealternative. La Francia alla svolta liberticida
Parigi – La battaglia francese torna alla Liberté di rivoluzionaria memoria: lo scontro delle ore scorse e che promette di occupare ancora le prime pagine dei giornati riguarda l’aborto e la legislazione promossa dai socialisti francesi guidati da Hollande. Ieri l’Assemblea nazionale francese ha approvato una legge che estende al web le pene previste per i tentativi di ostacolare l’aborto, un tentativo di silenziare alcune ingombranti voci web, ree di remare in direzione opposta e, secondo alcuni, di diffondere informazioni false.
OSTACOLO. In Francia è reato ostacolare una donna che intende abortire: alle spalle c’è la trasformazione da “illecito depenalizzato” a “diritto” dell’aborto stesso. La laicità francese ha da tempo assunto non solo la divisione di compiti tra stato ed etica religiosa, ma si è non di rado manifestata sotto forma di una marginalizzazione del fenomeno religioso, escluso dalla vita pubblica. La marginalizzazione religiosa, però, ha avuto anche come ricaduta la marginalizzazione sociale e certe posizioni laiciste francesi sono da anni sotto accusa come concorrenti alla generazione dell’odio religioso in alcuni dei giovani che hanno scelto la via del terrorismo.
IL WEB. Come spesso accade, il problema è molto più complesso di una semplice banale battaglia tra abortisti e anti-abortisti. Come in Italia, anche in Francia fioriscono i siti web dedicati alla “difesa della vita”. Come in Italia e come tutti i radicalizzati del pianeta, anche i siti pro-life francesi seminano imprecisione e disinformazione. Il provvedimento, che parla di contenuti che «inducono deliberatamente in errore, intimidendo o esercitando pressioni psicologiche o morali», vorrebbe colpire solo la disinformazione, ma rischia di mettere a tacere anche coloro che si battono per un’opzione morale differente. In nome di una finta laicità, che è di fatto un laicismo esasperato, si intende imporre un pensiero unico sui temi etici, nullificando la funzione pubblica delle scelte personali. Pensare che l’unica morale valida sia quella generalista e relativista di uno stato e che le etiche personali debbano restare confinate nella persona è quantomeno liberticida.
LA PRATICA. Il problema è di natura estremamente pratica. A spiegarlo con semplicità è l’arcivescovo di Marsiglia Pontier, secondo il quale il nuovo provvedimento «mette in causa i fondamenti delle nostre libertà, in particolare della libertà di espressione che non può essere a più velocità a seconda degli argomenti. Bisognerebbe necessariamente escludere ogni alternativa all’aborto per essere considerato un cittadino onesto? Un minimo incoraggiamento a tenere il proprio figlio può essere qualificato “pressione psicologica e morale?». In Francia manca completamente una rete di supporto per le donne che intendono abortire; comunque la si pensi, la scelta non è mai semplice e oltralpe la donna è abbandonata a sé. Con questo provvedimento il rischio è che la scelta sia sempre meno libera e diventi un “SI” obbligato e rassegnato.
SENATO. Il prossimo passaggio è quello del Senato francese, che pottrà ancora mettere mano alla legge. Tuttavia il provvedimento sembra un chiaro segnale elettorale per il popolo francese, soprattutto per la base socialista: le presidenziali si avvicinano e Hollande, che avrà anche un rivale interno, ha la necessità di sottolineare l’azione di governo di una presidenza comunque travagliata e non sempre apprezzata.