
FOTO – Ritrovati in Friuli tariffario e lista clienti di una vecchia “Casa Chiusa”
Aggiunto da Angela Piras il 09/08/2013.
Tags della Galleria Curiosità, FlashNews, Lifestyle
Tags: casa chiusa, clienti, facebook, friuli, lavori, lista, museo, prostitute, tariffario
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Pordenone – Nel corso di una demolizione di una vecchia palazzina a Casarsa della Delizia, in Friuli è venuto alla luce un piccolo tesoro risalente al periodo fascista. L’abitazione all’epoca era stata nientemeno che una casa di tolleranza, e gli attuali proprietari non erano a conoscenza dei fatti. Anche per loro la sorpresa è stata grande.
Gli autori della scoperta si sono ritrovati tra le mani documenti, vecchi monili, parrucche e addirittura dei preservativi. Un bottino risalente presumibilmente agli anni Trenta. Una testimonianza eccezionale di un pezzo di storia del nostro Paese, che emerso in un’occasione del tutto inaspettata. Gli oggetti e le carte oggetto del ritrovamento sono state poi affidate a Davide Scarpa, esperto di antichità, che ha preso parte ai lavori. Nelle sue intenzioni c’era il desiderio di dar vita a un museo. Tuttavia a causa della mancanza di fondi, anche pubblici, ha dovuto per ora mettere da parte questa speranza.
Scarpa però non si è perso d’animo. A fronte di questo scoperta nel territorio del Friuli, ha dato vita a un museo virtuale sul social network Facebook, su cui ha pubblicato il materiale ritrovato. La pagina è denominata “Museo Delle Case Di Tolleranza Nel Ventennio Fascista”. L’uomo ha ammesso di aver incontrato anche qualche difficoltà. «Mi trovo anche davanti mille ostacoli di ordine morale, sollevati dalle persone di una certa età che quelle case chiuse le frequentavano». Oltre agli oggetti propri delle prostitute, è stata ritrovata anche una precisa lista dei loro clienti. In questo caso è stata omessa la pubblicazione, per rispettare la reputazione dei defunti e dei loro familiari, o di chi è ancora in vita.
Emerge poi un preciso codice di comportamento al quale dovevano attenersi necessariamente le prostitute. Per loro scattava l’obbligo di iscrizione al partito fascista, doveva rispettare precise regole igieniche e preferibilmente dovevano essere senza marito, anche se spesso pur di lavorare, venivano fatte passare per vedove.
Angela Piras
Foto: facebook.com/MUSEO.CASE.DI.TOLLERANZA