
Fornero: “Salvaguardati 130 mila esodati”
ROMA – Sembra stiano arrivano buone notizie sul fronte esodati: ai microfoni di Sky, il ministro del welfare Elsa Fornero ha annunciato che «il governo ha cominciato a considerare salvaguardie che hanno interessato finora 120 mila persone alle quali se ne possono aggiungere altre 10 mila: ora circa 130 mila hanno la salvaguardia. L’Inps sta verificando le posizioni, ma molti ancora non hanno ricevuto notifica».
Quanto alla sentenza della Corte Costituzionale che mira a cancellare le trattenute del Tfr ai dipendenti pubblici, il ministro considera la cosa come una soluzione che «pone, se le cose stanno effettivamente così, un problema finanziario non banale».
La Fornero, inoltre, conferma che in data martedì 16 ottobre è in programma il consiglio dei ministri e che, di conseguenza, potrebbe essere ritardato proprio l’incontro riguardo il problema degli esodati.
Durante il programma televisivo L’intervista, poi, lo stesso ministro ha sostenuto che «molte persone sono comprensibilmente in ansia, il governo non era al corrente dei numeri sugli accordi collettivi o individuali che sono difficili da monitorare. Ci siamo trovati davanti a un fenomeno molto ampio e diffuso. Si tratta – prosegue la Fornero – di individuare non categorie ma persone con nome e cognome. Ora è in corso di attuazione il primo decreto su 65 mila persone. L’Inps sta verificando i requisiti e se tutto sarà a posto manderà lettere dicendo “lei potrà andare in pensione dal…” secondo precedente normativa».
Il governo, dunque, vuole dare certezza a tutti coloro che avrebbero gradito andare in pensione tra 2013 e 2014. «Sono le salvaguardie che ci sembrano più urgenti e dovrebbero essere 120 mila. In ogni caso sono disponibile ad andare a cercare tutte le persone non ricomprese in questi elenchi. Su quelli che vanno in pensione dopo c’è da discutere. Ma non si torna indietro sulla riforma delle pensioni».
Per quanto concerne, invece, la pronuncia della Consulta, che con la sentenza 223/2012 ha bocciato la trattenuta del Tfr per il pubblico impiego, il ministro ha spiegato: «Leggeremo le motivazioni e le valuteremo con grande attenzione». A lanciare l’allarme su questo aspetto della sentenza era statala Cgil secondo cui la questione del Tfr sarebbe stata «una bomba sui conti Inps-Inpdap da 3,8 miliardi». Fonti Inps hanno però spiegato che il problema, se sussiste, non riguarda le casse dei due enti e che la ragioneria dello Stato ritiene sia «a invarianza» per i bilanci Inps-Inpdpap. La questione, allora, riguarderebbe eventualmente lo Stato come datore di lavoro e sarebbe un problema di finanza pubblica. Le cifre, poi, sarebbero anche ben inferiori a quelle comunicate dai sindacati.
Stefano Gallone