Formula 1, L’altra faccia di Fernando Alonso

Fernando Alonso ha un contratto con la Ferrari fino al 2016

Maranello – Il Gran Premio d’Australia che si svolgerà a Melbourne il prossio 18 marzo, rappresenterà il debutto ufficiale della stagione di Formula 1 2012. Se alla prima corsa dell’anno manca ancora un mese, dal prossimo 21 febbraio tutte le scuderie della classe regina del Motorsport si ritroveranno a Barcellona, sul tracciato del Montmelò, per la seconda sessione di test invernali collettivi e dove Fernando Alonso mostrerà il potenziale della sua F2012 che stando alle ultime dichiarazioni dello spagnolo, la monoposto avrebbe ancora grandi margini di miglioramento.
Proprio il pilota iberico della Ferrari è uno dei piloti più completi della griglia, uno dei più giudicati, uno dei più indicati, il più controverso. Molte persone hanno scritto della sua biografia, sulle sue gare, dei suoi titoli nel 2005 e 2006, dei suoi trascorsi difficile in McLaren. 10 anni in Formula 1 da driver ufficiale che gli hanno dato moltissime emozioni: due campionati del mondo, tante soddisfazioni, ma anche tante sofferenze per diventare uno dei migliori del lotto, battute d’arresto che gli hanno impedito di allargare il proprio palmares.
Chi vive in questo mondo sa che ci sono momenti belli e brutti: in quelli positivi ti sono tutti vicino a farti i complimenti, a farti fotografie, a volerti accerchiare, vogliono esserti amico; nei momenti negativi ti trovo da solo, con la tua famiglia, con i tuoi genitori, la tua compagna, con le persone vere, quelle che hanno creduto in te.

Pochi sanno che il pilota spagnolo, nel 2000, anno precedente a quello del suo debutto nel Circus iridato, rifiutò il posto di collaudatore alla Ferrari preferendo la Renault e l’offerta di Flavio Briatore. La scuderia di Maranello non dava troppe garanzie sul futuro, un anno avrebbe potuto essere pilota ufficiale e l’anno dopo ritrovarsi a svolgere il ruolo di test driver mentre i patti con il manager cuneese erano chiari: avrebbe fatto un anno di rodaggio a bordo della Minardi, l’anno successivo sarebbe stato il collaudatore della Renault e nel 2003 sarebbe diventato pilota ufficiale della scuderia anglo-francese. E la prima volta che Fernando venne in contatto con gli ambienti del Cavallino Rampante, aveva diciassette anni, in occasione di una prova speciale per provare a entrare in Formula 1, sotto il vigile controllo di Giancarlo Minardi e Cesare Fiorio.
La situazione meteo non aiutava il pilota spagnolo: pioveva ma Alonso è uscito fuori dai box e ha iniziato a girare come un pazzo, tanto che lo stesso Fiorio, che stava selezionando le future leve, affermò di essersi preoccupato e non poco.

Il pilota spagnolo sarà in pista martedì 21 febbraio per i test invernali

Immediatamente richiamò quel giovane e arrembante ai box e lo accusò di essere un pazzo per guidare così forte in quelle condizioni ma l’asturiano, senza pensarci troppo rispose: «Veramente io stavo guidando piano». Gli altri partecipanti al test drive erano stati praticamente umiliati dal giovane iberico, del quale, nell’ambiente motoristico, già si diceva un gran bene.

Alonso, che in passato aveva rivelato il suo ateismo, non ha mai nascosto di non amare troppo il mondo della Formula 1. È una persona timida e riservata che più volte ha dichiarato che desidererebbe avere una vita normale, essere invisibile agli altri. Fino a prima del suo approdo in Ferrari, il suo obiettivo era vincere tre campionati del mondo e ritirarsi, ma ora che è arrivato alla corte di Maranello, ha cambiato idea: sente di far parte di una grande famiglia, questo uno dei motivi che lo ha portato a rinnovare il suo contratto fino al 2016 e forse, chissà, anche oltre.
I media sono sicuramente i nemici pubblici del pilota spagnolo, che a differenza dei colleghi non ha un profilo ne su Twitter ne su Facebook. Il fatto di non possedere una pagina su alcun sito di social networking, viene imputato alla Scuderia Ferrari che non permetterebbe ai driver di avere profili ufficiali con lo scopo di evitare di filtrare certi tipi di informazioni, come del resto in passato è già capitato con altri team. E proprio Alonso più volte è stato accusato dai giornalisti per il suo comportamento prudente e schivo nei riguardi della stampa, ma non è sempre stato così: appena entrato in Formula 1, nel 2002, chiese a un giornalista italiano di essere intervistato, per farsi conoscere dal grande pubblico  ma l’inviato non poté aiutarlo. Lui era semplicemente un test driver. Al contrario, lo stesso giornalista del 2002 gli chiese di confidarsi alle telecamere dopo la prima vittoria con la Ferrari in Bahrain nel 2010 e il pilota di Oviedo accettò di buon grado, per siglare il classico e disneyano, And they lived happily ever after (e vissero per sempre felici e contenti).

Eleonora Ottonello

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