
Formula 1, Alonso e Red Bull: i numero uno del 2012
San Paolo (Brasile) – Una grande stagione poteva chiudersi solo in un modo magistrale, con colpi di scena, esattamente come è accaduto quasi una settimana fa, sul tracciato di Interlagos, un circuito imprevedibile. La gara è diventata una vera e propria roulette russa e i tredici punti che separavano Vettel da Alonso, si sono ridotti a tre ma non sono bastati per andare via dal Brasile con la coppa del campione del mondo. Gli alonsisti avranno gioito, si saranno emozionati dal via. Sebastian Vettel alla partenza viene centrato da Bruno Senna e nonostante il violento impatto la Red Bull non si è rovinata, sembrava indistruttibile e il tedesco ha avuto parecchia fortuna. Alonso ci ha messo del suo, ha fatto il massimo che poteva fare ma non è bastato. La cosa importante per lo spagnolo era rimanere in pista, sperando in un errore dell’avversario, perché con tanta acqua in pista e con poca visibilità e aderenza, gli errori arrivano con molta facilità.
Il titolo è la migliore ricompensa per la Red Bull, che nonostante le apparenze, ha dovuto sopportare un anno difficile. Da Melbourne hanno sofferto per adattarsi alle nuove norme regolamentari e ci hanno impiegato più di mezzo campionato e poi sono diventati irraggiungibili. Nonostante il problema con gli alternatori, la Rb8 non ha subito altri problemi di affidabilità e in termini di aerodinamica è sicuramente la migliore monoposto del lotto. Per questo motivo sono i vincitori.
Avere una vettura solida e veloce e un ottimo pilota è un po’ come avere il titolo in mano al 50% e lo sa bene la Red Bull, che con la collaborazione di Adrian Newey è riuscita a mettere nelle mani del tedesco una Rb8 praticamente perfetta se non fosse stato per i cedimenti degli alternatori, costruiti dalla Renault però. Al pari di Alonso, Vettel ha fatto una stagione fantastica e avere una macchina competitiva su quasi tutti i circuiti è stato un fattore fondamentale per aggiudicarsi il campionato.
Allo stesso modo, Alonso non deve rattristarsi per aver perso il titolo 2012. Ha finito la stagione a tre punti dal campione del mondo e durante tutto l’anno ha dimostrato di essere il migliore. L’asturiano si è presentato a Melbourne con un F2012 staccata di un secondo e mezzo dalla pole position e, a fine anno, per poco non si aggiudica l’iride dei piloti. Nelle prime quattro gare ha fatto molta fatica per passare in Q3 fino a quando gli uomini di Maranello non sono riusciti a colmare il divario. Se in quindici delle venti gare della stagione, il pilota spagnolo ha dovuto accontentarsi in qualifica delle terze file, se non peggio, la situazione migliorava in gara quando, grazie alla tenacia dell’asturiano, la F2012 numero 5 ha concluso ben tredici gare sul podio.
Quello che probabilmente è mancato allo spagnolo è stato proprio il mezzo, quella F2012 che a inizio stagione era debole dal punto di vista aerodinamico e con basse velocità di punta, problematiche che hanno segnato anche il suo finale di stagione. I piazzamenti fuori dal podio di inizio anno (Australia, Bahrain, Cina), la strategia suicida del Canada che nei giri finali della corsa dalla prima posizione lo fece giungere Alonso quinto e gli incidenti in Belgio e in Giappone hanno inciso e non poco sulla perdita del mondiale da parte del ferrarista. E una bella fetta di colpa va ricercata anche nello sviluppo della vettura che, dopo l’appuntamento di Monza, si è pressoché arrestato, con diversi aggiornamenti che non hanno portato i benefici che speravano in quel di Maranello.
Con il sipario che è ufficialmente calato sul mondiale 2012 di Formula 1, il compito dello staff guidato da Stefano Domenicali è quello di fare poche parole e tanti fatti. Riuscire a ricreare uno gruppo tecnico valido per mettere insieme una monoposto competitiva e permettere così ad Alonso di battagliare ad armi pari con gli avversari, anche se una svolta così repentina in un tempo così breve, sembra cosa difficile.
Eleonora Ottonello
Numeri uno 2012 VETTEL su RedBull numeri due Alonso su ferrari. Piu veritiero e corretto.
Il titolo è più che corretto, invece.
Alonso e Red Bull numeri uno.