Forconi, condannato a tre mesi il numero due di Casapound

Tre mesi a Simone Di Francesco, numero due di Casapound: aveva rubato una banidera dell'Unione europea durante la manifestazione di sabato

casapound

I manifestanti di Casapound, sabato 14 dicembre (ansa.it)

Roma – Le condanne per i “forconi” stanno iniziando ad arrivare: il primo è Simone Di Stefano, vicepresidente nazionale di Casapund, condannato a tre mesi di carcere a una multa di cento euro per aver rubato una bandiera dell’Unione europea il 14 dicembre scorso.

GLI EVENTI – Sabato 14 ottobre era stata un’altra giornata di fuoco per i forconi e questa volta la protesta aveva raggiunto in pieno anche Roma: un blitz si era compiuto davanti alla sede romana dell’Unione europea, sui cui muri Di Stefano si era issato per rimuovere la bandiera azzurra con le dodici stelle e sostituirla con quella italiana.
Per la legge questo è un reato e la Digos era prontamente intervenuta, arrestando Di Stefano e accusandolo di furto pluriaggravato, sequestrando anche la scala che aveva usato per raggiungere le bandiere.
Il blitz, in realtà, era stato orchestrato da Casapound, il gruppo sociale di estrema destra che sta duramente contestando governo e Unione europea e che non si tira indietro rispetto all’uso della violenza nella sua azione politica.
I manifestanti si erano presentati incappucciati, con il volto tinto con i colori della banidera italiana e un cappio bianco al collo, a rappresentare

DIRETTISSIMA –

< ![endif]-->È stato un processo per direttissima, davanti a un giudice monocratico, quello consumato stamattina nel tribunale di Toma. Di Stefano si è visto convalidare l’arresto già effettuato ma subito dopo è stato scarcerato: stabilita la condanna, infatti, al militante dell’estrema destra rimane l’obbligo di firma bisettimanale, a meno di ulteriori azioni di disturbo, che lo porterebbero probabilmente in carcere. Il Pm aveva richiesto una pena di sei mesi.
Una sentenza tutto sommato tranquilla rispetto al gesto compiuto, ma che a Domenico di Tullio, difensore di Di Stefano, è parsa quasi giusta: «quello di Di Stefano era solo un gesto dimostrativo nell’ambito dell’adesione al ‘movimento 9 dicembre’ – ha minimizzato l’avvocato –  tant’è vero che venti minuti dopo lui stesso ha ordinato che il vessillo dell’Ue venisse restituito. Oltre allo sconto di pena previsto per la scelta del rito abbreviato, Di Stefano ha beneficiato della concessione delle attenuanti generiche e di quelle legate al risarcimento del danno».

DI STEFANO – Simone Di Stefano è il numero 2 di Casapound: dopo anni di esperienza nella destra militante, di recente è stato candidato alle elezioni regionali del Lazio, pur senza essere eletto.
Durante la mattinata i militanti della destra romana hanno manifestato davanti al tribunale, chiedendo la scarcerazione di Di Stefano e scandendo slogan contro l’Europa, le banche, la politica e i cosiddetti “poteri forti”.

Andrea Bosio
@AndreaNickBosio

Share and Enjoy

  • Facebook
  • Twitter
  • Delicious
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Add to favorites
  • Email
  • RSS

Ti è piaciuto questo articolo? Fallo sapere ai tuoi amici

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

 
Per inserire codice HTML inserirlo tra i tags [code][/code] .

I coupon di Wakeupnews