
Festival di Venezia 2014: finalmente Pasolini
Giorno numero nove. A due giorni dal termine della 71Mostra del Cinema di Venezia, arrivano in sala il tanto atteso film di Abel Ferrara, Pasolini, e la pellicola cinese Chuangru zhe (Red Amnesia) di Wang Xiaoshuai.
SOLO APPLAUSI – Proprio non ce la fa, Venezia 71, a montare la polemica. Reali o presunte che siano infatti, la critica e le chiacchiere che normalmente caratterizzano le scelte di ogni Programma di Festival che si rispetti, sul Lido sembrano non arrivare alla maturazione attesa, anche ora che la rassegna inizia ad intravedere il suo traguardo. Colpa di una critica troppo buonista? O semplicemente conseguenza di una selezione per nulla peccaminosa? Così come Belluscone è riuscito a conquistare anche le penne più ostiche infatti, La Trattativa di Sabrina Guzzanti non solo non fa da collettore polemico, ma piace al punto da domandarsi se non valesse la pena di inserirla in Concorso. Succede così che le due pellicole che si pensava potessero essere il perno scomodo di Venezia diventano, a sorpresa, un’osanna al coraggio di chi le racconta e un’ammenda alla direzione artistica che ha preferito lasciarle al margine della corsa al Leone D’Oro. La Trattativa infatti, ricostruendo in chiave documentaristica le tappe della trattativa Stato-mafia è stato subito riconsiderato il film più cinematografico della Guzzanti che, tralasciata la satira pungente, vuole mettere tutti «in condizione di capire fatti che hanno cambiato la storia della nostra democrazia. Perché è importante sapere chi ha preso quelle decisioni e da dove viene l’Italia in cui viviamo», commenta la regista. E ci riesce, perché per lei fioccano solo applausi e complimenti, merito di un film inattaccabile, retto da contenuti attentamente verificati e da avvenimenti realmente accaduti.
IL CONCORSO DELLA NONA GIORNATA – E l’Italia reale prevale sul cinema di finzione anche con Abel Ferrara che, con il suo Pasolini, ripercorre l’ultimo giorno di vita dell’artista, prima che fosse ucciso nella notte fra il primo e il 2 novembre 1975. Scritto da Ferrara e Maurizio Braucci e montato da Fabio Nunziata, il film vede Riccardo Scamarcio nel ruolo di Ninetto Davoli e Valerio Mastandrea in quelli del cugino e biografo Nico Naldini. Con il suo film, Ferrara vuole riaffermare l’importanza delle opere del regista, scrittore e poeta italiano rendendo omaggio ad un cinema che «nato dopo la II guerra Mondiale, è finito con la morte di Pasolini. Quella è stata un’epoca straordinaria, con maestri come Fellini Rossellini, De Sica, che lavoravano tutti insieme qui a Roma», commenta infatti Ferrara. Un film quindi che si somma agli altri esempi narrativi nostrani già passati in rassegna, e che sembrano dimostrare l’esigenza italiana di raccontarsi nel suo non sempre orgoglioso realismo, cosciente prima di tutto dei suoi difetti, e forse pronta a rimettersi in piedi, per lo meno culturalmente, attingendo dalle ceneri dei suoi passati più scomodi.
Dall’Italia alla Cina, la seconda opera in concorso oggi è Chuangru zhe (Red Amnesia) di Wang Xiaoshuai, un film che racconta lo stravolgimento della vita di Deng, una vedova in pensione dal carattere caparbio che dedica le sue giornate a prendersi cura della madre anziana e dei due figli, a seguito della ricezione di strane ed inspiegabili telefonate anonime, che si trasformano in un vero e proprio fenomeno di stalking.
ZOMBIE FUORI CONCORSO – Nella categoria Fuori Concorso, sarà presentato questa sera il film Burying the Ex di Joe Dante, che riporta sugli schermi zombi e pseudo-resurrezioni; a far da sfondo, la storia di Max, un bravo ragazzo che dopo essere andato a vivere con la sua ragazza Evelyn, ne scopre la tendenza maniaca al controllo e alla manipolazione. Max vorrebbe troncare al più presto la storia, ma la paura di affrontare la sua compagna gli impedisce di prendere posizione; gli viene incontro il destino, perché Evelyn viene coinvolta in un incidente e muore. Non molto tempo dopo, Max incontra Olivia, una ragazza di cui si innamora perdutamente; peccato però che ben presto Evelyn risorgerà dalla tomba determinata a riprendersi il suo fidanzato.
GIUSTIZIA, DESERTO E FALSE SPOSE NEGLI ORIZZONTI – Nella categoria Orizzonti invece, saranno presentati l’indiano Court, del regista Chaitanya Tamhane, che sottolinea come le vite private degli avvocati e dei giudici coinvolti in un caso processuale possano condizionare giudizi di vita e di morte emessi da un tribunale, e Theeb, di Naji Abu Nowar. Ambientato nel 1916, questa coproduzione mediorientale e britannica segue il viaggio attraverso il deserto di una tribù beduina mentre, a sua insaputa, il resto del mondo è in guerra. Perla assoluta odierna della sezione però, resta il film-documentario Io sto con la sposa, di Antonio Augugliaro, Gabriele Del Grande e Khaled Soliman Al Nassiry. Questa pellicola commovente parte dall’incontro tra un poeta palestinese, un giornalista italiano e cinque palestinesi e siriani sbarcati a Lampedusa. Questi profughi, scappati dalla guerra, hanno l’obiettivo di arrivare clandestinamente in Svezia. Per evitare di essere arrestati, decidono di mettere in scena un finto matrimonio coinvolgendo un’amica palestinese che si travestirà da sposa, e una decina di amici italiani e siriani che vestiranno i panni degli invitati. Così mascherati, attraverseranno mezza Europa, in un viaggio di quattro giorni e tremila chilometri, dominato dalle emozioni, dai racconti e dai sogni dei cinque palestinesi e siriani in fuga. Il loro curioso percorso mostra un’Europa transnazionale, solidale e goliardica che riesce a farsi beffa delle leggi e dei controlli. Questo racconto, che ha dell’incredibile, altro non è che la cronaca in presa diretta di una storia realmente accaduta sulla strada da Milano a Stoccolma tra il 14 e il 18 novembre 2013.
Valentina Malgieri
@V_Malgieri
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