
Fare la linguaccia è reato
Agricoltore marchigiano condannato per ingiuria
di Simona Cortopassi
Fare la linguaccia per dileggiare qualcuno è un reato. Lo ha stabilito la Cassazione confermando la condanna a un contadino per aver sbeffeggiato il vicino di casa. L’ultimo litigio fra i due si è concluso con l’intrusione di Carlo 41 anni nel terreno del vicino, il quale lo ha prontamente fotografato durante lo sberleffo.
Offeso e con l’immagine in mano si è presentato dal giudice di pace di Fabriano (Ancona) che ha assolto il vicino dal reato di “ingresso abusivo nell’altrui fondo”, ma lo ha condannato per ingiuria, commessa “non verbalmente ma mediante una smorfia del volto”. L’imputato si è rivolto alla Corte Suprema, contestando la mancanza di motivazione sull’esistenza degli elementi costitutivi del reato, in quanto il gesto privo “di un’oggettiva valenza dispregiativa, idonea a incidere sul decoro e sull’onore della vittima”.
Ma i giudici della quinta sezione penale di piazza Cavour, con la sentenza n.48306, hanno respinto il ricorso dell’uomo, rilevando che la motivazione dei giudici di merito “richiama la testimonianza del diretto destinatario dell’offesa, attestativa della lesione al proprio onore e indica la stessa fotografia come prova di “sberleffi e linguacce” in pregiudizio dei beni tutelati dall’articolo 594 cp.
Adesso l’autore dello sberleffo dovrà risarcire il vicino per avergli mostrato la lingua, in quanto la semplice smorfia è “idonea a incidere sul decoro e sull’onore della vittima”. Quest’ultimo ha fatto valere il diritto al risarcimento dei danni, la cui entità sarà decisa nel corso di una causa civile. Intanto l’imputato mantiene la condanna per il reato di ingiuria e dovrà sborsare 1.300 € per le spese processuali sostenute dall’avversario.
Non c’è limite alle insensatezze in questo paese assurdo…invece di pensare alle cose serie…vergogna…vergogna…