
F1, GP Europa-pagelle: Alonso, il 5 rosso di Maranello vince tutto
Valencia (Spagna) – Ottavo appuntamento dell’anno di questo campionato 2012 di Formula 1. Chi si aspettava di vedere il vincitore numero otto dell’anno è rimasto deluso. Nei giorni antecedenti alla corsa i bookmakers erano pronti a scommettere su Kimi Raikkonen e Michael Schumacher e invece a spuntarla è stato Fernando Alonso, già vincitore in quel della Malesia e meglio conosciuto nelle nostre pagelle come San Fernando da Oviedo. Mentre la McLaren continuava a fare harakiri ai box e Vettel volava indisturbato verso la vittoria, attenzione alla safety car che sconvolge le carte in tavola tanto da trasformare quella che sarebbe dovuto essere la giornata horribilis di Maranello in un trionfo. Conferme, delusioni e novità nelle nostre pagelle del GP d’Europa.
San Fernando da Oviedo-voto: 111 e lode
Forse si esagera, ma forse anche no. Il Gran Premio d’Europa di disputa a Valencia, tracciato cittadino sul quale per antonomasia è quasi impossibile sorpassare. Alonso parte dall’undicesima posizione della griglia di partenza e il podio era tutt’altro che un obiettivo papabile. Eppure se viene definito San Fernando un motivo c’è, senza dover scomodare santi, beati e Papi. Scatto fulmineo alla partenza, sorpassi da cattivo col coltello tra i denti, mentre con la mano destra guida, con la sinistra sguaina la spada e minaccia la concorrenza. Differentemente dal Canada, le gomme reggono e Fernando, complice la fortunosa entrata in pista della safety car, porta il suo destriero fino alla fine della corsa lorentizzandosi giusto un poco nei festeggiamenti che lo hanno visto scendere dalla monoposto e sventolare la bandiera spagnola davanti a una tribuna color rosso-azzurra che vibrava solo per lui. E non scherziamo regalandogli questo 111 e lode: 111 come i punti che grazie alla vittoria di Valencia, Alonso ha in classifica piloti, distaccato di venti lunghezze da Mark Webber. Il commento di Fernando: «La mia più bella vittoria di sempre». La fortuna aiuta gli audaci.
I team radio di Andrea Stella-voto: 9
La Ferrari è italiana, ha sede a Maranello e rappresenta nel mondo quello che viene definito come Made in Italy. Eppure si trova a essere distante anni luce, con tanta felicità dei tifosi, da quella rigida e austera degli anni d’oro del trio Michael Schumacher, Jean Todt e Ross Brawn. Gli uomini chiave del Cavallino Rampante sono quasi tutti italiani e ormai pure la lingua madre dei team radio, dove ogni altra scuderia ti butta lì un inglese quasi oxfordiano, è l’italiano. La Ferrari sta provando a voltare faccia, ad affermare un’identità diversa in pista e fuori. E i fan ringraziano.
Michael Schumacher-voto: 8
È lo zio di turno che ama giocare coi nipotini. In quello che è il giorno del trionfo di Alonso, il Kaiser lotta dopo una serie di ripetuti ritiri per questioni tecniche ma non capisce di essere finito a podio causa finali e concitate fasi di gara. Schumacher strappa un podio incredibile in una pista difficile da interpretare e, per una volta, da una bella lezione di guida a quello che è un Nico Rosberg che a Valencia non trova ne capo ne coda. Il commento di Michael: «Dai box mi hanno detto che ero sul podio, è stato incredibile». Avere 43 primavere ed emozionarsi come un bambino il primo giorno di scuola.
Appuntamento con la storia-voto: 7
Voto 7 come i sette anni che dividono il Gran Premio di Francia 2005 dal Gran Premio d’Europa del 2012. Cosa hanno in comune questi due appuntamenti del mondiale? Se andiamo a scorrere nei cassetti della memoria ritroveremo lo stesso ordine d’arrivo, per lo meno dei fantastici tre sul podio: Fernando Alonso, allora come ieri vinse la gara, Kimi Raikkonen arrivò secondo e Michael Schumacher, terzo, che abdicava nei confronti di due giovani e arrembanti.
Quel 3 luglio 2005 pochi sapevano che da lì a poco lo spagnolo sarebbe diventato un bi-campione del mondo prima di passare in Ferrari, che il tedesco avrebbe ancora vinto sette gare al volante di una rossa di Maranello e che il finlandese solo due anni dopo sarebbe stato schierato nelle fila del Cavallino Rampante. Ogni tanto ritornano.
Jean Eric Vergne-voto: 6
Non chiedetegli cosa ci fanno a casa sua quei tre chili circa di Pata Negra e quel rifornimento annuale di tortillas di patata. Alonso non c’entra.
Per colpa del maldestro francese che inonda di pezzi e pezzetti di pneumatico il tracciato, entra la safety car. Giro 28: oltre al danno anche la beffa. Capisco che già per un comune mortale sarebbe difficile guidare una F1, capisco che a un pilota, giovane tra l’altro, può risultare complicato spingere quando ti ritrovi su tre ruote a causa di un incidente che tu stesso hai innescato con Kovalainene. Ma perché con tutti i ma e i se del caso, devi spingere come un forsennato per giungere ai box e cambiare la gomma frantumando quel che resta di sospensione e cerchio. Risultato: ritirato. Il commento di Jean Eric: «E’ stato il mio primo ritiro della stagione». Chi ben comincia è a metà dell’opera.
Felipe Massa-voto: 5
La doppia faccia della Ferrari, e strano ma vero, non per colpa sua. Mentre Alonso combatte per la vittoria, un Felipe in netta ripresa, si trova a essere il bersaglio prescelto degli avversari nelle retrovie. Kobayashi colpisce il brasiliano e con un biglietto aereo di sola andata lo allontana dalle posizioni che contano. E con le recenti voci di un possibile arrivo a Maranello di Mark Webber a partire dal 2013, sembrerebbe che anche il team prenda le misure dal pilota di San Paolo. Il commento di Felipe: «Che volete che dica, oggi non me n’è andata bene una». Ritenta e sarai più fortunato (forse).
Stella Bruno-voto: 4
L’immagine femminile della Formula 1 per quanto riguarda RaiSport è protagonista delle interviste post gara nel parco chiuso allietando i tifosi da casa con le sue perle di saggezza. Se a un Felipe Massa evidentemente deluso dalla sua prestazione arriva a chiedere se sente i tifosi in festa per Alonso (e abbiamo la certezza che Massa per ora non soffra di problemi di sordità), la Stella offre il suo miglior repertorio con Lewis Hamilton, britannico, al quale chiede chi vorrebbe veder vincere nella sfida di Euro 2012 tra Italia e Inghilterra. Se la risposta, ovvia, non mi pare debba essere riscritta, più imbarazzante il commento dell’italiana: «Io penso che vincerà l’Inghilterra ma sportivamente faccio gli auguri anche all’Italia». E alcuni ringraziano che il prossimo anno la F1 passi a Sky.
Pastor Maldonado-voto: 3
Le sue ottime prestazioni in qualifica fanno media con i suoi pessimi risultati in gara. Con un Hamilton praticamente che sta lottando con le gomme per arrivare a fine corsa, ha tutto il tempo per studiare dove gli sarà più facile sorpassare l’inglese. Maldonado resetta il cervello e lo spegne: nella chicane non lascia spazio a Lewis e lo centra in pieno, come se stesse giocando a bowling. Il commento di Pastor: «Hamilton ha cercato di mandarmi fuori pista». Pastor, la pazienza è la virtù dei forti.
Motori Renault-voto: 2
Sebastian Vettel e Romain Grosjean out per colpa degli alternatori rotti. Sia la Red Bull del tedesco, sia la Lotus del francese sono spinti dai propulsori Renault ed entrambi i piloti non possono far altro se non che mangiarsi le mani: da protagonisti indiscussi della giornata si trasformano in una specie di bestia da sacrificare. Per entrambi è uno 0 in classifica iridata, che nel caso di Vettel, peserà sicuramente a fine mondiale. Il commento di Sebastian: «È stata proprio una merda ma non posso farci nulla». W la sincerità!
Duo Mazzoni-Capelli-voto: 1
Se siamo fin troppo abituati a dare l’insufficienza più grave, giusto per evitare un bel NC (non classificato), a Bernie Ecclestone, per la tappa valenciana della Formula 1 gli asini della classe sono Gianfranco Mazzoni e Ivan Capelli. Il duo della cabina di commento di RaiSport non si accorge dei primi sorpassi di Alonso, se non per i replay. Ok che la regia della Fom ha toppato a Valencia perché non è riuscita a svolgere un lavoro degno di nota preferendo le cavalcate solitarie alle vere battaglie, ma allora ai telecronisti che serve stare sul posto?
Eleonora Ottonello