Euro 2016 Mammavventura calcistica in formato europei: consigli di sopravvivenza

euro2016Euro 2016. Dopo (appena) due anni dai mondiali in Brasile rieccoci al monopolio calcistico di tv e giornali. A pochi giorni dall’inizio degli europei in Francia, a meno di 72 ore dall’esordio della nazionale italiana che ha smentito ogni più pessimistico pronostico, MammAvventura ha già molto da dire sull’appuntamento Uefa che segnerà il mese a venire.

DOVE ERAVAMO RIMASTI… – Quella che state leggendo non è la prima mammAvventura dedicata al mondo del calcio. Già Brasile 2014 aveva stimolato un riflessione sull’universo del pallone e delle tifoserie dal punto di vista di chi – magari da poco – si trova a dover gestire un bambino: dalle preoccupazioni per l’eventuale sonno interrotto dalle urla sfegatate dopo una rete azzurra alla prospettiva di vedere “duplicata” in miniatura, da parte dei figli, l’imbarazzante tenuta “da partita” del proprio marito o compagno (e dei suoi amici!), si erano passate in rassegna alcune casistiche tipiche nel periodo di sfide sportive così intense come i mondili o gli europei.

Euro 2016, nella vicina Francia, ha riaperto la spinosa questione del rapporto – non sempre facile – tra la vita quotidiana di una mamma, già di per sè irta di ostacoli e a sostenuto livello di “stress”, e le situazioni considerate ordinarie quando si tratta di tifo e supporto alla squadra del cuore, situazioni che vanno ad elevarsi alla potenza entrando in campo la nazionale italiana. Messe da parte conflittualità tra club, le prestazioni degli azzurri sono capaci di unificare le varie tifoserie in un unico grande corpo ultrà. Con quali effetti “devastanti” sui più piccoli?

L’IMPORTANZA DEL MODELLO - Il concetto chiave secondo cui nei bambini è fondamentale il processo di emulazione e imitazione dovrebbe essere ben chiaro, soprattutto in tempi di europei e in tema di calcio. Per vincere sul nemico, occorre infatti concoscerlo! Quello che fino a una settimana fa era un frugoletto di due-tre anni desideroso di ripetere tutt’al più le monellerie di Masha o quelle di Peppa e George, a contatto con le isterie da tifo potrebbe trasformarsi nel degno erede di Genny ‘a Carogna (chi era costui?). Innegabile che i modelli di riferimento più immediati siano quelli degli altri maschi di casa, ma anche la componente femminile gioca un ruolo importante nei primi anni di vita: ecco perchè, care mamme anti-calcio, il vostro obiettivo per “limitare” i danni di Euro 2016 (o Neuro 2016 citando la rubrica di WakeUpNews dedicata alle pagelle azzurre!) è di convincere i pargoli a stare dal vostro lato della trincea.

Fate ricorso alla corruzione, se necessario.

Attenzione! I bambini imitano i grandi...(foto: liviosgarbi.com)

Attenzione! I bambini imitano i grandi…(foto: liviosgarbi.com)

Il nonno, il papà o i fratelli maggiori organizzano in occasione della partita un allettante salotto-party con pizza e coca-cola da consumare direttamente sul divano davanti al televisore? Convincete i più piccoli a seguirvi in una cena fuori casa nel loro posto preferito assicurandovi che non sia uno di quelli dotati di maxi schermo: durante i match sportivi dell’Italia, è risaputo, questi luoghi risultano deserti manco fossero zone di disastri nucleari.

Vi ritrovate vostro malgrado, per la strada, nella rischiosa situazione di una reunion di tifoserie armate di bandiere e trombe da stadio di innegabile fascino ludico per i vostri piccoli? Bendateli e improvvisate un gioco-con-sorpresa: «Ora tieni gli occhi chiusi fino a casa e vedrai, la mamma, che bella sorpresa che ti ha preparato!». Importante verificare che, nel vostro soggiorno, non sia in preparazione il party di cui sopra…

GIOCARE D’ASTUZIA - Qualora sia già troppo tardi per la strategia del “diversivo”, per uscire indenne dall’overdose calcistica di Euro 2016 una mamma può adottare altre geniali soluzioni, sfruttando a suo favore il totale assorbimento degli uomini di casa, ipnotizzati davanti a 11 individui in mutande che rincorrono una sfera.

Prima ipotesi: la mossa del gambero. Ovvero, indietreggiare ed elegantemente defilarsi davanti alla prospettiva poco edificante di una formazione padre-figlio in assetto da guerra in vista dei successivi 90 minuti di fuoco e fiamme. Se il pargolo è ormai irrimediabilmente naufragato nella passione calcistica inutile illudersi di poterlo cambiare: con il padre tentate ormai da parecchi anni (non negate) senza risultati, e si sa…tale padre, tale figlio. Meglio alzare bandiera bianca e guardare al lato positivo: se proprio non si tratta di un caso disperato e irrimediabile, il vostro marito-compagno tifoso sarà comunque abbastanza responsabile da badare al tifoso-junior, magari trasformando la partita in un’educativa sessione di insegnamento tattico in cui pavoneggiarsi scodellando competenze degne di un commissario tecnico (schemi, fuorigioco, pressing, etc..) e voi avrete giusto il tempo per un film (meglio al cinema, ma comunque in un’altra stanza, altro televisore, cuffiette obbligatorie!).

Seconda ipotesi: la falange macedone. Ovvero una formazione militare capace di affrontare qualunque nemico, soprattutto quello che si annida dentro le mura domestiche. Per metterla in atto è necessaria la collaborazione di altre amiche mamme (ne bastano due, a volte pure una), accomunate dalla volontà di trasformare a proprio vantaggio una situazione potenzialmente devastante.

Le vostre dolci metà condividono la passione per il calcio? I vostri figli pure? O semplicemente amano giocare insieme? Ecco la serata-partita diventare un meeting perfetto per tutti. I maschi alfa sudati ed eccitati a sproloquiare sul divano…i bimbi a divertirsi (davanti alla sfida sportiva o, più saggiamente dei loro padri, in cameretta)…le mamme a fare semplicemente altro!  Ulteriore vantaggio dell’ipotesi falange macedone? L’opportunità di alternare casa vostra con quella altrui!

Terza ipotesi: la fuga. Temporanea o definitiva, scegliete voi.

La squadra del cuore...(foto: colpoditacco.me; mammafelice.it)

La squadra del cuore…(foto: colpoditacco.me; mammafelice.it)

E SE LA MAMMA È UN’ULTRÀ? – Non tutte le mamme però sono calcio-repellenti e sicuramente molte avranno salutato Euro 2016 come una vera manna dal cielo. Il mondo del pallone e quello delle donne non necessariamente sono agli antipodi e quando si tratta di sport non sempre valgono le regole del femmine-contro-maschi: oggi le donne tifose sono tante e parecchie hanno pure dei bimbi!

Per una mamma tifosa affrontare alcuni dei luoghi comuni della mitologia calcistica – come le frotte di amici che invadono casa per guardare il match tutti insieme e lasciano dietro di sè disordine e confusione – è senza dubbio più agevole, anche se fervore e competenze in materia di tattiche di gioco o scelte tecnico-arbitrali potrebbero causare tensioni e litigi familiari con il partner e con la prole. Anche in questo caso è importante che dall’alto della sua saggezza di mamma, si sappiano bilanciare le forze e – soprattutto – assicurarsi che siano a proprio favore: scordatevi il fair play, giocate sporco e fate in modo di conquistarvi la maggioranza nei rapporti di forza.

Non resta che augurarvi…buona visione per Euro 2016 e in bocca al lupo. A voi, alla nazionale. Come più vi piace.

MammAvventura

 

 

 

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