
Euro 2016: le città. Italia-Spagna a Parigi Saint-Denis: qualche curiosità
Euro 2016 vede questa sera alle 18 l’Italia sfidare la Spagna nello stadio dove il campionato europeo si è aperto qualche settimana fa e dove potrebbe ritornare (diciamolo piano, anzi pianissimo…) il 10 luglio. La grande struttura sportiva è lo Stade de France: scopriamo notizie e curiosità su questo grande gioiello architettonico e sulla località in cui si trova.
GLORIA NAZIONALE – Quello di Saint-Denis è per antonomasia “lo” stadio in Francia, costruito in occasione dei mondiali del 1998 svoltisi proprio lì: fu di buon auspicio per i Bleu che vi conquistarono la finale 3-0 contro il Brasile (12 luglio 1998). Per questo suo valore e portata simbolica, oltre ad essere la struttura sportiva calcistica della capitale, lo Stade de France è stato quello eletto, durante Euro 2016, ad aprire e chiudere la manifestazione: il 10 giugno ha visto scontrarsi Francia-Romania (1-0) e il prossimo 10 luglio toccherà alle avversarie aspiranti al primo posto! La denominazione Stadio di Francia, senza alcuna titolazione individuale ma allusiva ad una collettività nazionale, fu fortemente voluta da Michel Platini che del comitato dei mondiali del 1998 era guida.
Con i suoi 81.338 posti a sedere è attualmente il 5° stadio più grande d’Europa: la sua edificazione è stata per Saint-Denis, zona con vari problemi urbanistici e di criminalità, un forte impulso per l’integrazione nel sistema sub-urbano parigino grazie all’estensione del percorso metropolitano. Un obiettivo centrato solo in parte come ha dimostrato proprio quanto avvenuto nello Stade il 6 ottobre 2001, con i fischi che si alzavano contro la Marsigliese e l’invasione di campo durante l’amichevole Francia-Algeria.
SAINT-DENIS…NON SOLO PARIGI! – Abituati, soprattutto in questi giorni, a sentire o leggere la formula Paris-Saint-Denis, si pensa a Saint-Denis “solo” come un quartiere di Parigi parte di uno dei suoi 20 arrondissements, ma in realtà Saint-Denis non appartiene ai distretti amministrativi parigini essendo comune autonomo e avendo un proprio arrondissement che porta il suo nome. Una propria identità distinta Saint-Denis l’ha da sempre, anche per l’importanza dei suoi rapporti con la casa reale francese che si radicano nell’Alto Medioevo: dal X al XVIII secolo praticamente tutti i sovrani di Francia sono stati sepolti nella splendida omonima basilica.
GIOIELLO GOTICO – La Basilica regia di Saint-Denis è considerata – in relazione alla zona absidale del coro terminata poco prima del 1150 – il primo edificio gotico in assoluto, non solo di Francia! Un primato non indifferente che senza dubbio inorgoglisce i Dionysiens, abituati alla concorrenza di quella che di solito i turisti visitano come emblema del gotico d’oltralpe: la cattedrale di Notre-Dame. La storia di questo edificio di culto non inizia però nel XII secolo, ma molto prima, quando nel VII secolo il re merovingio Dagoberto I vi fece prima deporre le reliquie di Saint Denis (San Dionigi) – protettore dell’intera nazione – trasformandolo in luogo di pellegrinaggio. Lo stesso sovrano lo scelse poi come luogo di inumazione.
La funzione di tomba reale ha assicurato alla basilica – e al complesso monastico sviluppatosi intorno – una grande fortuna e uno dei periodi d’oro fu senza dubbio il secolo XII, quando la figura dell’abate Suger seppe stimolare, oltre al rinnovamento architettonico, una stagione culturale più che felice. Il consiglio ai tifosi italiani che saranno in zona per il match Italia -? è quello – naturalmente – di trovare un po’ di tempo per visitare questo luogo così affascinante.
IL MAGREB IN FRANCIA – Alla gloria e allo splendore di Saint-Denis durante il Medioevo hanno fanno da (triste) contraltare, soprattutto negli ultimi decenni, situazioni di degrado, abbandono ed emarginazione che hanno reso questa zona una di quelle a più alto tasso di criminalità non solo intorno a Parigi, ma in tutta la Francia. Saint-Denis rientra tra quelle aree che comunemente conosciamo come banlieu (periferia) e il quartiere è stato sulle prime pagine anche in relazione agli attacchi terroristici del 27 novembre 2015, descritto troppo spesso come “covo di jihadisti”.
Senza dubbio con la sua percentuale di abitanti di origine nord-africana tra le più alte del Paese – un tasso medio del 18% assestato (e in crescita) dal 2008 ad oggi – Saint-Denis rappresenta un facile bersaglio quando si tratta di enunciare concetti come “mancata integrazione” o “fallimento di politiche multiculturali” (assodato che il termine multiculturalismo non può essere – da solo – sinomino di fallimento), ma gli equilibrii sono sempre difficili da mantenere, ma anche da analizzare e giudicare.
Non è questo il luogo, non ve ne sono le necessarie competenze, ma di calcio si sta in parte parlando – ormai nel cuore di Euro 2016 – e allora al pallone guardiamo: Zidane, Thuram, Desailly, Pogba, Évra, Matuidi sono solo alcuni tra i più famosi nomi che hanno vestito o vestono in questi europei la divisa della nazionale. Parlano francese, sono cittadini francesi, ma i loro nomi e i loro volti portano altrove.
PERSONAGGI ILLUSTRI – Tra i grandi personaggi della cultura artistica e letteraria cui Saint-Denis ha dato i natali va menzionato il poeta surrealista Paul Éluard (1895-1952). Amico di altri autorevoli protagonisti del movimento Surrealista – André Breton, Max Ernst, Man Ray - l’intelletuale è conosciuto non solo per la sua intensa attività letteraria, ma anche per la vicinanza politica alle frange comuniste e per la lunga, tormentata relazione con la moglie-musa, Helena Diakonova: dietro il nome (vero) russo di questa “sconosicuta” si cela una famossima Gala, divenuta poi – alla fine degli anni ’20 – compagna di vita di Salvador Dalì.
Speriamo di tornare presto a Saint-Denis con altre informazioni utili per un visita in città…magari il 10 luglio (diciamolo di nuovo piano, pianissimo…).
Laura Dabbene