
Euro 2016: le città. Italia-Germania a Bordeaux: qualche curiosità
Euro 2016 approda ai quarti di finale e la nazionale azzurra – grazie alla performance con la Spagna – conquista il diritto a sfidare la Germania per passare alle semi finali. Si gioca il 2 luglio alle 21 nello stadio di Bordeaux. Cosa sapete di questa bella città della Guascogna?
LO STADIO - Il Nouveau Stade de Bordeaux – con i suoi oltre 42.000 posti a sedere – è stato costruito a partire dal 2012 proprio in vista della candidatura della Francia e della città ad ospitare i match di Euro 2016. La struttura già presente a Bordeaux, titolata a Jacques-Chaban-Delmas, risaliva infatti al 1938 e non sarebbe stata adatta ad un evento come il campionato europeo di calcio. Il progetto venne affidato allo studio di architetura di Basilea Herzog & de Meuron, famoso soprattutto per la realizzazione, tra il 1995 e il 2000, della nuova sede della Tate Modern di Londra.
Costato quasi 170 milioni di euro, lo stadio è stato inaugurato il 23 maggio 2105 con la partita Bordeaux-Montpellier, valida per la Ligue 1: il Nouveau Stade portò fortuna ai padroni di casa, vittoriosi per 2-1. Durante Euro 2016 lo stadio ha ospitato incontri dei gironi B (Galles-Slovacchia, 2-1), D (Croazia-Spagna, 2-1), E (Belgio-Irlanda, 3-0) e F (Austria-Ungheria, 0-2).
BORDEAUX…CIN-CIN - Bordeaux è famosa a livello internazionale per uno dei vini francesi maggiormente conosciuti e apprezzati, che dalla città prende il nome. I vini prodotti nella zona sono soprattutto rossi – per cui vengono utilizzati vitigni come il Cabernet franc, il Cabernet-Sauvignon e il Merlot – ma in queste terre situate lungo il corso dei fiumi Dordogne e Garonne si coltivano anche viti Sauvignon, Sémillon e Muscadelle da cui si ricavano squisiti bianchi.
Che i rossi siano indubbiamente i più noti è evidente anche dall’appellativo con cui tutti definiamo una particolare tonalità di questo colore: il bordeaux!
Come per tutti le aree ad alta produzione di vini, la posizione delle piante è molto importante e nella zona di Bordeaux i vigneti si distinguono proprio per la loro posizione geografica rispetto alla Garonna e alla Dordogna: sulla rive gauche si trovano ad esempio i vigneti del Médoc, mentre sulla droit “imperano” i vigneti di Blaye e Bourg e del libournese. I vini di Bordeaux furono classificati ufficialmente per la prima volta nel 1855, in occasione dell’Esposizione Universale di Parigi, per volontà dell’imperatore Napoleone III: da allora, nonostante alcuni tentativi di aggiornare questa lista e la posizione dei vini al suo interno, solo due modifiche davvero sostanziali sono stati accettate (nel 1856 e nel 1973), mentre tutte le altre variazioni sono rimaste a semplice livello di “proposte”.
Gli azzurri brinderanno alla vittoria con i vini di Bordeaux? Speriamo di sì!
QUANDO BORDEAUX ERA…INGLESE! – Conoscendo un po’ lo spirito nazionalista francese potrebbe sembrare assurdo pensare a Bordeaux come città britannica, ma la storia ci racconta il contrario. Questa città, fondata nel III secolo prima di Cristo, conobbe il suo periodo più florido nel XII, in particolare dopo il matrimonio di Eleonora d’Aquitania – della famiglia che dominava l’omonima regione – con Enrico II d’Inghilterra: con le nozze incrociate Bordeaux diventò ufficialmente inglese, rimanendolo per circa tre secoli. Fu infatti la battaglia di Castillon del 1453, durante la cosidetta Guerra dei Cent’Anni, a segnare il ritorno dell’Aquitania sotto la corona di Francia.
I secoli di maggior fortuna di Bordeaux furono la seconda metà del XVII – fino alla Rivoluzione Francese – e la seconda metà del XIX, fino ai conflitti mondiali: come città portuale, dedita al commercio soprattutto trans-oceanico, il centro aquitano fu fortemente penalizzato in quei periodi di conflitto interno e “chiusura” del Paese. Ricca di edifici civili e religiosi, testimoni di arte e cultura, l’intero centro cittadino è dal 2007 patrimonio dell’umanità certificato dall’UNESCO.
PERSONAGGI FAMOSI - La città che ospita l’Italia per i quarti di finale di Euro 2016 ha dato i natali a illustri personaggi come il filosofo, scrittore e politico Michel de Montaigne (1533), il pittore simbolista Odilon Redon (1840) o lo scrittore premio Nobel per la Letteratura nel 1952, François Charles Mauriac (1885). Accanto a questi insigni protagonisti della cultura d’oltralpe, ha origini bordolesi – a discapito del nome – uno dei santi ufficiali della Chiesa cattolica, celebrato il 22 giugno: Paolino di Nola. Nato in Aquitania verso il 355, l’appellativo “di Nola” gli viene dall’esserne diventano vescovo nel V secolo: Paolino – al secolo Ponzio Anicio Meropio Paolino – è il patrono dei campanari perchè a lui si attribuisce l’iniziativa di usare le campane in ambito liturgico. Speriamo che san Paolino di Nola protegga, accanto ai suonatori di campane, anche i giocatori della nostra nazionale…
Un’ultima curiosità su Bordeaux: nel 1828 si spegne qui il celebre pittore spagnolo Francisco Goya.
Non ci resta che attendere Germania-Italia, magari rileggendo le divertenti pagelle azzurrabili Neuro 2016!
Laura Dabbene