
Euro 2012: Spagna-Portogallo 4-2 ai rigori. Ennesima finale per la Roja
SPAGNA-PORTOGALLO 4-2 d.c.r. (0-0). SEQUENZA AI RIGORI: X. Alonso: parato, Moutinho parato, Iniesta gol; Pepe gol; Piquè gol; Nani gol; S. Ramos gol; B. Alves traversa; Fabregas gol.
Se qualcuno avesse mai nutrito perplessità riguardo la scelta di affidare la panchina più titolata di Spagna, quella del Real, ad un allenatore portoghese, nella fattispecie José Mourinho, stasera sarebbe stato facilmente smentito dalla semifinale “iberica” di Euro 2012 tra Spagna e Portogallo.
Bento ha studiato alla perfezione la partita, prendendo a piene mai dall’impostazione tattica che il suo connazionale più celebre, e un domani futuro successore, lo Special One, utilizza quando è costretto ad affrontare gli acerrimi nemici del Barcellona. Il Portogallo entra in campo con la stessa impronta del Real targato Mou: squadra corta, pressing asfissiante, superiorità fisica e rapide ripartenze.
Se si aggiunge, poi, una Spagna lenta, svogliata e prevedibile (già intravista contro la Francia), è facile immaginare come la semifinale assomigli più ad una partita di scacchi che ad un assalto all’arma bianca.
Per fortuna, però, i grandi campioni sono soliti rifuggire le logiche della tattica a tutti i costi, offrendo giocate di classe agli amanti del bel gioco. Da una parte Iniesta (il migliore dei suoi) che prima innesca l’azione conclusa dal tiro di Raul Albiol e poi si cerca di impensierire Rui Patricio. Dall’altra, il solito Cristiano Ronaldo, capace di mettere in ansia l’intera retroguardia spagnola ed offrire ampi spazi ai suoi compagni.
Il primo tempo si chiude così, con una Spagna bloccata nei suoi uomini chiave (mai Xavi aveva toccato così pochi palloni) ed un Portogallo che si mostra più squadra di quanto il suo maggiore esponente “ingelatinato” voglia far credere.
L’avvio del secondo tempo sembra confermare la trama dei primi 45 minuti: la Roja sembra sentire troppo la partita, mentre i portoghesi non hanno nulla da perdere e giungono per tre volte al tiro con Almeyda. I cambi di Del Bosque, poi, confermano l’impressione che la Spagna non sia nella sua serata ideale: Fabregas per Negredo e, soprattutto, Navas per un Silva sottotono.
Si giunge, dunque, ai tempi supplementari, durante i quali la Spagna riesce a produrre più di quanto fatto in 90 minuti, con un tiro di Navas ed una punizione di Sergio Ramos. Ma il Portogallo resiste con ordine e diligenza e prolunga il match fino ai rigori.
Pronti via, Xabi Alonso e Moutinho si fanno ipnotizzare rispettivamente da Rui Patricio e Casillas. Poi vanno tutti a rete, finché non si giunge alla traversa di Bruno Alves e al penalty decisivo di Fabregas. La Spagna conquista la sua terza finale consecutiva tra Europei e Mondiale, ma l’impressione è che sia solo lontana parente dalla squadra che negli ultimi 6 anni ha vinto tutto.
Antonio Giordano
I TABELLINI
PORTOGALLO: Rui Patricio – Pereira , Pepe , B. Alves , Coentrao - R. Meireles (111′ Varela ), Veloso (107′ Custodio), Moutinho – Nani, H. Almeyda (80′ Oliveira), Ronaldo – All. Bento.
SPAGNA: Casillas – Arbeloa, Pique, S. Ramos, Alba – X. Alonso, Busquets , Xavi H. (86′ Pedro) – Silva (61′ Navas ), Negredo (54′ Fabregas ), Iniesta . All. Del Bosque.
ARBITRO: Cakir (Tur)