
Ermal Meta, la bellezza di essere “Umano”
Aggiunto da Serena Prati il 19/02/2016.
Tags della Galleria Musica
Tags: Ermal Meta, La fame di Camilla, Lettera a mio padre, Nuove proposte, Odio le favole, Sanremo 2016, umano
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Umano è il primo album da solista di una delle penne più ispirate del panorama musicale italiano. Ermal Meta, albanese di origine, italiano di adozione ha appena partecipato a Sanremo 2016 con il brano più convincente dell’intero Festival. Odio le favole si è classificata al terzo posto nella sezione nuove proposte ma Ermal non è una nuova proposta: autore di testi e musica per grandissimi artisti, finalmente ha deciso di tornare sul palco.
UMANO, IL PRIMO ALBUM SOLISTA DI ERMAL META -Dopo il percorso con La Fame di Camilla si apre un altro capitolo della vita artistica di Ermal Meta, Umano è un album bello. Non è una considerazione scontata. Belli sono i testi e dei testi ogni singola parola: calibrata, pensata, posata come una chiave di volta. Belli sono gli arrangiamenti e degli arrangiamenti ogni singola nota, appassionata. Bella, profondamente bella, la voce di Ermal, così sobria fresca e leggera ma allo stesso tempo piena di nostalgia, di passione, a volte di tormento.
UMANO, L’AMORE, L’ANIMA E IL RICORDO - Le nove tracce dell’album contengono, oltre a Odio le favole, la già conosciuta Lettera a mio padre, un brano onesto e vero, già diffuso come singolo nel 2014. Ermal Meta si fa trovare «con i vestiti buoni», ci invita a conoscerlo e ci avvisa che non sarà semplice, perché non è mai semplice conoscere un essere umano. Inizia a dipingere e ci mostra tra «padroni, schiavi e cervelli emigranti» la potenza dell’amore in Gravita con me e in Pezzi di paradiso. L’amore che, guai a parte, perdona ogni cosa «perché ne vale la pena». I colori del ricordo sono affidati alla pennellata viva e leggera di A parte te. La titletrack è l’anima del disco a tutti gli effetti, un anima «che si pente del peccato e di ogni suo respiro» ma solo chi respira può dirsi vivo.
UMANO, IL FUTURO E IL DOLORE - Il futuro è, almeno in parte, nelle mani di una Bionda così sfuggente e libera, capace di parlarti, di salvarti la vita «senza guardare dentro ogni ferita». E proprio la ferita, la parte più scura, quella del dolore, affidata a Lettera a mio padre è il punto di partenza per spiccare il volo. Ma un disco non basta ed Ermal lo sa: «Volevo dirti tutto come fosse un lungometraggio ma avrei dovuto fare prima un overdose di coraggio». Il dipinto non è finito, un vero artista si scopre poco a poco, si fa apprezzare, un solo incontro non basta, ne servono diversi già a partire da questo album, così ricco, da ascoltare più e più volte per coglierne ogni singola sfumatura.
UMANO, LA VERITÀ - Menzione speciale per Lettera a mio padre, ascoltandola e riascoltandola, ci ha fatto tornare in mente una frase di Giuseppe Moscati «Ama la verità, mostrati per come sei, senza finzione e senza paura e senza riguardo». Ermal Meta ci mostra il peggio ma non ci lascia nell’abisso, attacca le ali alle cicatrici sulla schiena e ci mostra come spiccare il volo. Se volete apprezzare tutto questo dal vivo questi sono gli appuntamenti dell’ Umano Instore Tour: 20 febbraio Roma, 23 febbraio Torino, 25 febbraio Milano, 1 marzo Bologna, 2 marzo Firenze, 3 marzo Bari, 4 marzo Lecce, 7 marzo Verona. Per avere tutte le info necessarie potete consultare la Pagina Facebook ufficiale dell’artista.
Voto: 9,5
Serena Prati
@Se_Prati