Emoij, non tutti le interpretano allo stesso modo

Ognuno le interpreta a modo suo. Si tratta delle emoij, le "faccine gialle" che popolano le chat del mondo 2.0. A rivelarlo è uno studio del Minnesota

emoijLe emoji, o emoticons, o semplicemente “faccine”. Insomma, ognuno le definisce in maniera diversa, come preferisce. Ecco, vale grosso modo lo stesso discorso anche per l’interpretazione del loro significato. A sostenerlo è uno studio del GroupLens Research dell’università del Minnesota, preparato per la prossima edizione dell’Icwsm, un’importante conferenza sui social media. Stando a questa indagine, quindi, la messaggistica istantanea del web 2.0 sarà anche invasa dagli stessi “tipetti gialli” – spesso buffi, ma anche efficaci -, ma il modo in cui vengono decifrati non sarebbe universale. E pensare che qualcuno le aveva definite “l’inglese del futuro”.

LA CAUSA - causare le asimmetrie interpretative sarebbe – oltre alle personali doti intuitive o propensioni alla fantasia – la resa estetica variabile a seconda dei sistemi operativi, da iOS alle diverse versioni di Android personalizzate dai produttori fino a Windows 10. Utilizzando un sondaggio online, il team composto da Hannah Miller, Jacob Thebault-Spieker, Shuo Chang, Isaac Johnson, Loren Terveen e Brent Hecht, ha chiesto agli utenti di stabilire la propria interpretazione di 22 fra i caratteri Unicode più popolari nelle cinque piattaforme principali. Le due domande puntavano proprio a scavare nella variazione dell’interpretazione in termini di sentimento (“quanto ritieni positiva questa emoji?”) e di semantica (“che cosa significa questa emoji?”). Il risultato? Solo il 4,5% dei simboli esaminati hanno fatto registrare un basso livello di disaccordo. Al contrario, nel 25% dei casi i partecipanti non si sono trovati d’accordo sul significato né sulla resa emotiva della “faccina” analizzata.

LA HIT-PARADE DEI MALINTESIIn testa alla classifica delle emoticons che disorientano di più si posiziona la faccina sorridente con i dentoni in bella mostra. Ma probabilmente questo accade non solo sugli schermi. A grande sorpresa per molti – ma chiaramente non per tutti – tra le altre emoji estremamente fraintese sotto il profilo emotivo ritroviamo proprio le più usate: la faccina che lacrima dal ridere, quella che piange a catinelle, la scimmietta che si copre gli occhi, l’emoji sonnolenta (con le “zzz” di fianco, fra le meno comprese anche sotto l’aspetto semantico). Lascerebbero perplessi anche quella con la linguetta che fa capolino al lato della bocca e quella triste con tanto di lacrimuccia, quest’ultima, su Samsung in particolar modo, assume un’impostazione ben più drammatica che altrove. Meno dubbi, invece, per quelle amorose: pochi fraintendimenti per i baci o gli occhi a forma di cuore.

A tutti, almeno una volta, sarà capitato di essere presi dal panico del «E adesso cosa rispondo?» e subito vi sarete risposti con un immediato e spontaneo «Con una faccina non si sbaglia mai!». Ingenui. Sappiate che proprio quei “tipetti gialli” che sarebbero dovuti essere fedeli alleati, rapidi escamotage, condensati di chiarezza ed essenzialità potrebbero portare a innescare un (pericoloso) cortocircuito di misunderstanding.

Antonietta Mente

@AntoMente

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