
Egitto – Violenze senza fine: 1000 morti negli ultimi 5 giorni
Il Cairo – Nuovo giorno di manifestazioni in Egitto dopo l’annullamento, ieri, del grande corteo di protesta pro-Morsi per ragioni di sicurezza. Ma il bilancio dei morti non si arresta: notizia di oggi è l’uccisione di 25 poliziotti, giustiziati questa mattina nel nord del Sinai. Il bilancio ufficiale fornito dal governo e relativo agli ultimi cinque giorni di scontri è di 1.000 vittime.
Gli agenti giustiziati stamani sono stati fatti scendere dai due blindati che li trasportavano, fatti mettere in riga e poi uccisi a sangue freddo: lo riferiscono fonti della sicurezza, mentre il ministero dell’Interno aggiorna il bilancio a 25 agenti morti e 2 feriti in gravissime condizioni. L’attacco, in stile jihadista, è avvenuto vicino ad Abu Taqila: i poliziotti intercettati e fermati provenivano dal varco di Rafah, al confine con Gaza. Dopo l’esecuzione, gli assalitori hanno inoltre distrutto i bus sparando razzi.
Nel frattempo, l’Alleanza delle formazioni pro-Morsi, dominata dai Fratelli musulmani, ha indetto per oggi nuove manifestazioni al Cairo, nei quartieri di Heliopolis (sede del palazzo presidenziale), di Giza, di Maadi, di Imbaba. Altri cortei sono in programma anche a Helwan e Zeitun. Ieri il generale Abdel el Sissi, l’uomo forte dell’Egitto, aveva rivolto un messaggio a metà fra il monito e l’apertura ai Fratelli musulmani. Oggi la coalizione pro-Morsi ha reagito chiedendo l’apertura di un’inchiesta internazionale sui «crimini orribili commessi dal ministro dell’Interno, il generale Mohamed Ibrahim, e da quello della Difesa», che è lo stesso al-Sissi.
In una situazione, quella egiziana, in costante peggioramento e aperta a qualsiasi tipo di scenario futuro, da segnalare un altro fatto di sangue: trentasei detenuti pro-Morsi sono morti in un tentativo di evasione al Cairo. Durante il loro trasferimento in carcere in un cellulare, i detenuti sono rimasti asfissiati dai gas lacrimogeni lanciati dalla polizia. La notizia è stata confermata dal ministero dell’interno egiziano.
A Bruxelles intanto si tiene la riunione straordinaria dedicata alla situazione in Egitto del comitato politico e di sicurezza dell’Ue. Gli ambasciatori dei 28 sono chiamati a fare il punto della situazione per decidere azioni comuni da effettuare nei confronti del Cairo: l’obiettivo è quello di fermare le violenze e far riprendere il processo democratico. La riunione prepara il terreno per una riunione dei ministri degli esteri che si terrà nei prossimi giorni.
Alberto Staiz
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