Egitto: migliaia in piazza contro la giunta militare

IL CAIRO – Sono diverse migliaia i manifestanti egiziani in sostegno di Mohammed Mursi (il candidato dei Fratelli Musulmani alla presidenza dell’Egitto) scesi in piazza Tahrir proprio in queste ore, nel cuore del Cairo, per esprimere il proprio dissenso nei confronti dell’aggiunta alla Dichiarazione Costituzionale decisa dai militari, lo scioglimento del Parlamento, il rinvio dell’annuncio dei risultati del ballottaggio e l’ingerenza della giunta al potere nella transizione verso la democrazia.

Ma la giunta militare ha annunciato di mantenere il «pugno duro» contro chiunque si muoverà contro l’interesse pubblico. Ad ogni modo, nel frattempo continuano a radunarsi le migliaia di persone accorse in piazza. Elevato il rischio di disordini pubblici.

Secondo i militari, la scelta di emendare la Costituzione per assumere il potere legislativo è stata «necessaria in questa fase». Attraverso un comunicato diffuso dalla televisione di Stato, inoltre, il Consiglio supremo delle forze armate ha anche criticato i due candidati alle presidenziali per aver prematuramente annunciato la loro vittoria, finendo per creare confusione dovuta a drastiche divisioni politiche.

Una tale situazione è stata, quindi, giudicata come «completamente ingiustificata», oltre ad essere additata come «una delle ragioni della divisione attuale». Pertanto, la dichiarazione costituzionale è intesa come una «necessità imposta dalle condizioni della gestione del paese in questo periodo critico».

(Foto: ugotramballi.blog.ilsole24ore.com / frontierenews.it)

Stefano Gallone  

IL CAIRO – Sono diverse migliaia i manifestanti in sostegno di Mohammed Mursi (il candidato dei Fratelli Musulmani alla presidenza dell’Egitto) scesi in piazza Tahrir proprio in queste ore, nel cuore del Cairo, per esprimere il proprio dissenso nei confronti dell’aggiunta alla Dichiarazione Costituzionale decisa dai militari, lo scioglimento del Parlamento, il rinvio dell’annuncio dei risultati del ballottaggio e l’ingerenza della giunta al potere nella transizione verso la democrazia.

Ma la giunta militare ha annunciato di mantenere il «pugno duro» contro chiunque si muoverà contro l’interesse pubblico. Ad ogni modo, nel frattempo continuano a radunarsi le migliaia di persone accorse in piazza. Elevato il rischio di disordini pubblici.

Secondo i militari, la scelta di emendare la Costituzione per assumere il potere legislativo è stata «necessaria in questa fase». Attraverso un comunicato diffuso dalla televisione di Stato, inoltre, il Consiglio supremo delle forze armate ha anche criticato i due candidati alle presidenziali per aver prematuramente annunciato la loro vittoria, finendo per creare confusione dovuta a drastiche divisioni politiche.

Una tale situazione è stata, quindi, giudicata come «completamente ingiustificata», oltre ad essere additata come «una delle ragioni della divisione attuale». Pertanto, la dichiarazione costituzionale è intesa come una «necessità imposta dalle condizioni della gestione del paese in questo periodo critico».

(Foto: ugotramballi.blog.ilsole24ore.com / frontierenews.it)

Stefano Gallone

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