
Eboli. Massacrato con una cazzottiera per aver difeso la figlia
Eboli – Massacrato di botte per avere rimproverato uno zotico che urinava in mezzo alla strada. Accade a Eboli e il caso sta scatenando un terremoto politico in sede locale.
IL CASO – Racconta Francesco Faenza su Il Messaggero.it, il protagonista della storia è un operaio 50enne, Damiano R., addetto all’ortofrutticolo di San Giovanni, il quale tornava a casa con la figlia minorenne. I due sono quasi arrivati quando girano l’angolo e si imbattono in un ragazzone del quartiere Molinello, tale Emanuele, piccolo spacciatore con precedenti penali, impegnato ad urinare contro il muro.
L’operaio, preoccupato per la sensibilità della figlia, invita il bifolco a darsi un tono dopodiché padre e figlia si allontanano. L’uomo riaccompagna la giovane a casa e poi esce nuovamente diritto ad un mini market. A quel punto scoppia il finimondo.
Il ragazzone adocchia l’uomo mentre passa, lo avvicina e lo aggredisce munito di una cazzottiera. L’operaio reagisce all’agguato e tenta di difendersi sferrando qualche colpo e assestando un sonoro calcio alla gamba del bifolco. Serve a poco: la lotta è impari e l’urinatore stradale ha la meglio lasciando l’operaio tramortito, sanguinante e con il volto tumefatto dai colpi inferti con l’aiuto del metallo.
Quando tutto è finito, il bifolco si allontana e l’uomo a terra viene soccorso dai negozianti della zona e dai passanti i quali chiamano il 118 e i carabinieri. Damiano viene ricoverato nel reparto maxillo facciale del Secondo Policlinico di Napoli per essere operato d’urgenza. Primo di una serie di interventi per ridurre il segni dell’aggressione.
Non è finita. Nel rione Molinello parte la caccia all’uomo. I carabinieri provano a dare un volto all’aggressore visionando le telecamere di sorveglianza. Nulla da fare. Poi è la volta delle testimonianze dei presenti: nulla di utile.
Alla fine, dopo una notte di ricerche, è stato il cafone a presentarsi in ospedale. Pare abbia avuto l’idea di fingersi vittima di un incidente per depistare i carabinieri e a riprova dell’infortunio, l’urinatore ha mostrato i graffi sul corpo e la gamba dolorante. A medici e carabinieri ci è voluto un ottimo a mettere insieme i pezzi e ora l’uomo è indagato per aggressione, lesioni gravi e atti osceni in luogo pubblico.
Il quotidiano locale La Città ha continuato a seguire la vicenda e riporta le reazioni politiche di amministratori ebolitani più che preoccupati dell’ordine pubblico in città. Spiega Antonio Conte, capogruppo Pd: «Dopo scippi, furti, spaccio ed aggressioni, occorre mettere in atto ogni azione per debellare tali fenomeni. Serve un consiglio comunale urgente e la convocazione di un secondo Comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza». Dello stesso avviso Damiano Cardiello, capogruppo di Forza Italia: «è diventata una giungla, in balìa dei delinquenti. Vi è un aumento vertiginoso di insicurezza e paura tra gli ebolitani: è un brutto segnale a cui però non seguono provvedimenti concreti. È trascorso un anno dall’insediamento della nuova Amministrazione ma non abbiamo ancora una videosorveglianza efficiente, un censimento nelle zone periferiche, un tavolo interforze sulla sicurezza, un’ordinanza contro la questua e l’accattonaggio molesto, controlli a tappeto in litoranea».
Chantal Cresta