
E’ morto Riccardo Schicchi, re del porno italiano
Riccardo Schicchi fotografo, regista, imprenditore, produttore e talent scout italiano attivo nel mondo della pornografia e dello spettacolo, si è spento pochi minuti fa all’ospedale Fatebenefratelli di Roma. Era stato colpito da una grave forma di diabete mellito di tipo 2 a giugno.
Ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale capitolino, Schicchi è morto all’età di 60 anni. A dare l’annuncio è stato, tra i primi, il giornalista ed ex direttore del Tg1 e Tg5 Clemente Mimun, che su Twitter ha scritto «La notizia della morte di Riccardo Schicchi mi e’ stata confermata da Eva Henger, che con lui aveva avuto due figli Mercedes e Riccardino».
Schicchi era ormai in condizioni difficili da mesi: la grave forma di diabete che lo aveva colpito gli aveva causato seri danni alla vista e di insufficienza renale. Durante l’agonia, la ex moglie Eva Henger è rimasta sempre al suo fianco pur avendo avuto negli ultimi mesi un altro compagno. I due non avevano mai provveduto ad effettuare una effettiva separazione giudiziaria.
Riccardo Schicchi è stato uno dei padri della cinematografia hard italiana. Ha scoperto e lanciato nel panorama della pornografia, tra le altre, Moana Pozzi e la stessa Eva Henger, divenuta sua moglie il 9 gennaio 1994. Il 28 aprile 2006 fu condannato in primo grado a 6 anni di reclusione, con l’accusa di associazione per delinquere, violazione della legge sull’immigrazione e sfruttamento della prostituzione. Coinvolto successivamente anche nello scandalo Vallettopoli, venne inizialmente arrestato e poi scarcerato; nel gennaio 2008 è stato definitivamente condannato a una multa di 800 euro per incitamento alla prostituzione.
Francesco Guarino
@fraguarino