
Due mamme e un bebè
Aggiunto da Chiara Campanella il 13/11/2009.
Tags della Galleria Cronaca, Cronaca estera, Primo piano, Sociale
Tags: adottare, adottare un bambino, adozione omosessuale, Belgio, Cassazione, colpa omosessuale, coppie dello stesso sesso, coppie gay, Corte di Besancon, Corte europea per i diritti umani, famiglia adottiva, Francia, gay, Islanda, legge francese, Olanda, omosessuali hanno diritto ad adottare un bambino, omosessualità, Pacs, pratiche di adozione, Regno Unito, single, spagna, Svezia, tribunale
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Al via il processo di adozione di bambini per le coppie omosessuali francesi
Besancon – Anche le coppie gay francesi potranno adottare bambini. Questa è stata, dopo una lunga e travagliata vicenda, la sentenza della Cassazione in Francia. E’ accaduto a Besancon, nel nord-est. Le protagoniste della vicenda sono Emanuelle B., insegnante di 48 anni , e Laurence R., psicologa infantile. Il tribunale, dopo 11 anni di richieste ha dato il via libera alle due donne per l’avvio delle pratiche di adozione, dando esito positivo alla loro lunga lotta.
Lo scorso gennaio la Francia è stata dichiarata colpevole di discriminazione dalla Corte europea per i diritti umani, in quanto l’omosessualità della richiedente era stata considerata «se non esplicitamente, quanto meno implicitamente» come causa del rifiuto. Dunque un ennesimo caso di “colpa omosessuale”, se così si può chiamare. Ma ora in Francia essere gay non sembra più essere un “reato”. Fino all’altro ieri la legge francese, infatti, consentiva ad un single di adottare un bambino ma non a coppie dello stesso sesso.
Le due donne vivono insieme da una ventina d’anni e da quattro sono unite civilmente da un Pacs. Alla fine sono riuscite a vincere la battaglia sebbene, per ben due volte, il Consiglio generale del Jura ha rifiutato la domanda di adozione avanzata da Emmanuelle. “Le condizioni offerte dalla richiedente sul piano familiare, educativo e psicologico corrispondono ai bisogni e all’interesse di un bambino adottato”. Questa invece la sentenza finale della Corte di Besancon, che ha ritenuto i motivi di rifiuto avanzati dal Consiglio del Jura ingiustificabili.
La sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo del 14 gennaio 2008 ha stabilito che anche gli omosessuali hanno diritto ad adottare un bambino. Adesso anche la Francia segue la scia di altre nazioni europee come Regno Unito, Spagna, Svezia, Belgio, Olanda, Islanda . Nel 2005 anche la Suprema corte di Israele ha permesso ai gay l’adozione dei figli del o della partner. La situazione invece cambia in America settentrionale.
In Canada l’adozione dipende dalla giurisdizione provinciale e territoriale: è legale per coppie dello stesso sesso in Columbia Britannica, Manitoba, Terranova e Labrador, Nuova Scozia, Ontario, Québec, Saskatchewan e Territori del Nord-Ovest. Non è invece ammessa in New Brunswick, Isola del Principe Edoardo e Nunavut. In Alberta, i gay e le lesbiche possono adottare soltanto i figli dei loro partner. Nello Yukon la legge sull’adozione è ambigua. Negli Stati Uniti invece è permessa in California, Massachusetts, New Jersey, New Mexico, New York, Ohio, Vermont, Washington, Wisconsin, Florida e Washington, D.C.
In Italia abbiamo una situazione completamente diversa rispetto queste nazioni. L’attuale legislazione in materia di adozioni punta a rispettare il principio Adoptio naturam imitatur che vorrebbe far tendere la famiglia adottiva a quella naturale, intendendo come tale quella composta da una coppia eterosessuale coniugata. Addirittura, salvo alcuni casi specifici, non è possibile nemmeno l’adozione da parte di una coppia non sposata e, dal momento che non è consentito il matrimonio di persone dello stesso sesso, l’adozione da parte di coppie omosessuali non è possibile.
Anche per questo l’Italia è considerata un fanalino di coda.