Down live @ Magazzini Generali: la recensione del concerto

Phil Anselmo (foto via: metallus.it)

Dopo la pubblicazione di Down IV Part I – The Purple EP, la band capitanata da Phil Anselmo si è imbarcata in un tour europeo che li ha portati in Italia il 29 ottobre, sul palco dei Magazzini Generali di Milano. Il suddetto club non gode di buon fama tra i frequentatori di concerti rock: un locale piccolo, lungo e stretto, dall’acustica inadeguata per concerti dai decibel elevati. Purtroppo, dopo la chiusura di numerosi storici locali milanesi (Rolling Stone su tutti) non sono rimaste molte location per ospitare concerti rock, e lo stesso giorno il quotato palco dell’Alcatraz era occupato da una band di tutto rispetto come gli Europe. Relegati in un locale piccolo i Down forniscono però una granitica prestazione senza compromessi e all’altezza della loro fama.

Aprono il concerto i Warbeast, texani appartenenti all’etichetta Housecore Records di proprietà dello stesso Phil Anselmo e fautori di un tecnico thrash metal di buon impatto e groove. Il pubblico apprezza anche se questo è solo un antipasto che precede il piatto forte della serata.

I Down sul palco dei Magazzini Generali (foto via:http://metalitalia.com)

I Down si presentano sul palco puntualissimi e aprono le danze con Eyes of The South, un loro classicone estratto dall’album di debutto NOLA, prima di due estratti dal recente Purple Ep: si tratta di Witchtripper e Open Coffins, che il pubblico dimostra di conoscere già bene, come riscontrato anche dallo stesso Anselmo che applaude soddisfatto il pubblico. Il concerto prosegue quindi con numerosi altri estratti dal primo album tra cui spiccano la travolgente Lifer (che manda il pubblico in delirio) e Losing All. La voce di Phil Anselmo regge ancora bene e la band sfodera una potenza devastante e una precisione esecutiva notevole. Lysergic Funeral Procession, Ghosts Along the Mississippi e New Orleans is a Dying Whore sono gli unici tre estratti dal secondo album del 2002, mentre stranamente in scaletta non sono presenti brani dal bellissimo Over the Under del 2008.
Dopo un’oretta abbondante la band lascia il palco e ritorna poco dopo con i quattro brani finali: Misfortune Teller (altro ottimo estratto dal Purple Ep), Hail the Leaf, e Stone the Crow, vero e proprio inno dei Down, che uno stanco Phil Anselmo lascia cantare quasi interamente al pubblico. La conclusiva Bury me in Smoke chiude infine un concerto di buon livello.

I Down si dimostrano per l’ennesima volta una vera e propria macchina da guerra sul palco: la coppia di chitarristi formata da Pepper Keenan e Kirk Windstein intreccia ritmiche serrate e potenti con un’intesa impeccabile. Jimmy Bower è potente dietro le pelli e la new entry al basso Patrick Bruders sembra aver imparato la sua parte con facilità e naturalezza. Phil Anselmo impegna tutto se stesso in ogni esibizione dal vivo, cantando con cuore, furia e passione: vicino alla soglia dei 45 anni, con alle spalle decenni a sgolarsi microfono in mano e dopo anni difficili tra problemi fisici e dipendenze varie il cantante ex Pantera non ha più l’incredibile voce di un tempo, ma offre comunque una buona prova vocale, colma di energia e sudore versato a litri.

Colpisce anche l’attitudine festaiola della band sul palco, lontana dal carattere “musone” di molte band heavy: un reggiseno raccolto sul palco da Phil Anselmo viene prontamente indossato da Jimmy Bower che prosegue il concerto dietro la batteria con questa tenuta decisamente poco virile e scherzosa. Simpatrico anche il siparietto finale che vede Anselmo e altri membri di Down e Warbeast impegnati in un improvvisato incontro di wrestling. L’acustica normalmente scadente dei Magazzini non ha, fortunatamente, penalizzato troppo la performance dei Down, risultata ampiamente sufficiente: una band che meriterebbe palchi ben più importanti, soprattutto considerando l’imponente seguito di fan in Italia come in tutto il mondo.

Alberto Staiz

Foto homepage: http://metalitalia.com

 

 

 

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