
Dopo la strage di domenica a Baghdad, cresce la paura tra i cristiani iracheni
Baghdad – «I cristiani, le loro istituzioni e organizzazioni, le loro guide e i loro seguaci, sono tutti bersagli legittimi dei mujahedden, dovunque si trovino». E’ questa l’ultima minaccia rivolta dall’ala irachena di al-Qaeda ai cristiani, dopo il massacro perpetrato domenica in una chiesa nel centro di Baghdad, in cui sono morti 46 fedeli.
«Lasciate che gli idolatri e la loro guida, l’allucinante tiranno del Vaticano, sappiano che i colli dei loro seguaci verranno passati a fil di spada fino a quando non dichiareranno la loro estraneità a quanto sta facendo quel cane della Chiesa copta», si legge in un comunicato diffuso dall’organizzazione terroristica.
È preoccupato l’arcivescovo copto di Baghdad Shlimoune Wardouni che teme per la sicurezza della sua comunità. «Potremmo essere costretti a lasciare il Paese, ma dobbiamo essere forti e pronti a tutto” », ha detto.
Anche la Fratellanza musulmana egiziana è intervenuta, esortando lo Stato ad intervenire e a proteggere i lughi di culto e le comunità cristiane del Paese. «I Fratelli respingono tutte le stupide minacce contro i luoghi di culto cristiani. Lo Stato e il popolo devono proteggere i luoghi santi di tutti i fedeli delle religioni monoteiste», si legge in una nota.
Redazione