Un “diversamente musical” che racconta gli orrori del nostro Paese

Il musical di Enzo Iacchetti, Come Erika e Omar - E' tutto uno show, racconta, attraverso la satira e il grottesco, gli orrori dell'Italia di oggi

LocandinaDal 21 novembre al 7 dicembre 2014 il Teatro Delfino di Milano ospita il diversamente musical di Enzo Iacchetti, Come Erika e Omar – è tutto uno show!. Lo spettacolo prende le mosse dall’eccidio di Novi Ligure avvenuto nel 2001. Il musical, nella sua prima parte, s’intitola Come Erika e Omar, ed è la storia di una emulazione. I protagonisti, i due adolescenti Jessica e Christian, emulano la terribile tragedia avvenuta a Novi Ligure nel 2001, quando Erika ed il fidanzatino Omar uccidono l’intera famiglia di lei, il padre, la madre e il fratellino.

IL PRIMO ASSALTO MEDIATICO DELLA TELEVISIONE ITALIANA – L’eccidio di Novi Ligure del 2001 è stato il primo caso di assalto mediatico della televisione italiana: quando ci si è resi conto che questo assalto funzionava, rendendo un enorme giro d’affari e incollando alla tv milioni di italiani, sono avvenuti altre decine di assalti mediatici da parte della televisione: dal caso di Cogne, passando per il delitto di Via Poma a quello di Meredith Kercher, dal delitto di Sarah Scazzi fino all’uccisione di Yara Gambirasio.

La famiglia di Jessica

La famiglia di Jessica

Ore e ore di spettacolarizzazione dell’orrore televisiva, che trasforma le tragedie in spettacoli, diffondendo ipocrisia, una sorta di razzismo dettato dalla paura – Erika, in un primo momento, aveva scaricato la responsabilità del triplice delitto sulle spalle degli extracomunitari accampati in Paese, e l’intera popolazione di Novi Ligure vi aveva creduto ad occhi chiusi – , i pellegrinaggi veri e propri sui luoghi dei delitti e delle sciagure più bieche: non bisogna dimenticare, infatti, che ogni giorno ci sono centinaia di persone che si fanno fotografare davanti al cancello della casa di Michele Misseri o davanti ai resti della Costa Concordia a Genova o quando era piegata all’Isola del Giglio.

E’ TUTTO UNO SHOW! – Non a caso, la seconda parte dello spettacolo s’intitola È tutto uno show: in questo secondo atto appaiono sul palco criminologi, sociologi, pedagoghi, dottoresse mezze nude e prorompenti che creano business attraverso il cosiddetto giochino dell’indovina chi, spingendo le persone a restare incollate alla tv cercando di capire chi possa essere l’assassino. Matrix, Porta a Porta, Quarto Grado: questi (ed altri) sono i cosiddetti talk show che consumano ore e ore, settimane e settimane di palinsesto per invitare chiunque a parlare dell’orrore. E sono proprio questi programmi ad essere rappresentati nella seconda parte del musical, nel momento in cui il paese, Santa Serena, è stato ormai raggiunto dalle troupe televisive: il sindaco eccitato cerca voti, il sacerdote cerca soldi e le vecchiette non perdono occasione di farsi inquadrare dalle telecamere, in modo da essere viste in tv dalle amiche.

come erika e omar di E. Iacchetti_foto11La seconda parte del musical diventa un succedersi di scene grottesche: ci si trova all’interno di quattro diversi camerini di talk show, nei quali i personaggi si preparano ad intervenire. Criminologi, sociologi, psichiatri in minigonna e col seno in bella mostra che fanno la loro fortuna riempiendo per ore di parole vuote e insignificanti i palinsesti della televisione italiana.

Nello spettacolo non si vedono né armi né scene sanguinose. La prima parte racconta la storia di un villaggio del nord Italia, Santa Serena, dove non succede mai niente, si affoga nella noia e nel perbenismo. Ma si narra anche la storia di una famiglia, quella di Jessica, che sembra “normale”, ma che in realtà si trova in grave disagio, come succede a molte famiglie italiane che sembrano uscite direttamente dalla pubblicità delle merendine del Mulino Bianco e invece, al loro interno, nascondono grandi difficoltà, in cui i figli vivono una relazione drammatica con i genitori, finché non scatta la follia, quella stessa follia che, nel musical di Iacchetti, fa decidere a Jessica di uccidere, con l’aiuto del fidanzato Christian, l’intera famiglia: il padre, la madre e un fratello adolescente autistico e viziatissimo.

Il padre di Jessica è un industriale che inquina il fiume di Santa Serena con le schifezze delle sue industrie, facendo morire i suoi operai senza alcun senso di colpa – un po’ come  all’Ilva di Taranto –  e spaccia pure la cocaina. In paese si chiacchiera parecchio di quest’uomo, ma la moglie e madre di Jessica non crede a queste dicerie, e anche se a volte nota qualcosa di strano nei comportamenti o nelle affermazioni del marito, fa finta di niente, decidendo di credere al suo sogno di avere una famiglia perfetta. Jessica ha un rapporto molto conflittuale con entrambi i genitori, tanto che a un certo punto, esasperata, la ragazza decide che non ne può più. Parlandone col fidanzato, Christian le propone di scappare, ma Jessica si rifiuta di farlo, affermando che il padre la troverebbe anche in capo al mondo. Quindi, l’unica soluzione è eliminarli. Da questo momento il musical diventa grottesco.

come erika e omar di E. Iacchetti_foto10 (1)IL MOSTRO TEATRALERegista e produttore del diversamente musical Come Erika e Omar – E’ tutto uno show! è Enzo Iacchetti. L’autore della sceneggiatura e delle liriche invece è Tobia Rossi. Le musiche sono di Francesco Lori. All’epoca dell’eccidio di Novi Ligure Tobia Rossi era un ragazzino che ha visto il suo paese  trasformato dalle troupe televisive in un circo di show business. Adesso scrive testi teatrali che vengono rappresentati in tutti i teatri milanesi. Dello spettacolo Come Erika e Omar – E’ tutto uno show! da lui scritto dice:

Una delle osservazione che più sovente mi viene volta a proposito di questo spettacolo è quella del cattivo gusto: cioè la gente mi chiede perché andare a rivangare una terribile storia ormai lontana. Scrivere su una cosa del genere, sarebbe di cattivo gusto. Ma il punto sta proprio qui: il cattivo gusto può essere una lente, ovviamente deformante, con la quale osservare la realtà e noi l’abbiamo utilizzata per dar vita a una sorta di “mostro teatrale”, per creare un vero e proprio corto circuito tra l’intrattenimento e la cronaca nera. Il musical tratta temi sgradevoli, partendo da un trauma collettivo, ed è l’unico che racconta di un fatto italiano contemporaneo».

UN DIVERSAMENTE MUSICAL PER UN “DIVERSAMENTE” PUBBLICO – Un tipo di musical completamente nuovo, quindi, che da una parte viene definito “mostro teatrale” per la commistione di generi e linguaggi, che celebra e rovescia contemporaneamente la commedia musicale classica a favore di uno spettacolo basato su musiche e parole graffianti, contemporanee, con bellissime coreografie in stile cartoon, anomale per il teatro. D’altra parte è considerato un diversamente musical, rivolto ad un “diversamente pubblico”: secondo il produttore e regista Enzo Iacchetti, infatti, il teatro moderno deve raccontare dell’Italia di oggi, con tutti i fardelli che si porta dietro. Perciò un diversamente musical, ovvero uno spettacolo teatrale alla portata di tutte le tasche, dove la poltronissima costa venti euro.

Enzo Iacchetti porta avanti, attraverso questo spettacolo, una feroce critica tanto contro la televisione italiana attuale quanto contro il popolo italiano: secondo lui il popolo italiano adora la spettacolarizzazione dell’orrore in televisione. In tv si vede lo stesso dibattito su tutti i canali, soprattutto alla sera. Ma se la tv continua ad offrire gli stessi programmi – i talk show – con gli stessi argomenti su tutti i canali per settimane intere è perché la gente li segue morbosamente, alimentando di continuo il “business dell’orrore”. Se gli italiani cambiassero canale, e non guardassero più questi programmi, coloro che li costruiscono, li editano e li conducono, non li farebbero più.

Ma che Paese è quello in cui gli assassini diventano delle star dell’orrore, con centinaia di fan? Che Paese è quello nel quale i media impazziscono per una tragedia, rendendo spettacolare persino il villaggio del tutto insignificante dove si è consumata (vedi Cogne, Garlasco, Avetrana, e si potrebbe continuare)?. Che Paese è quello in cui si tace di un fatto che, invece, non è affatto trascurabile, ossia l’emulazione da parte dei giovani che, oggigiorno, sono molto fragili? Secondo Iacchetti alimentare attraverso la tv il “business dell’orrore” produce un effetto deleterio di emulazione nei ragazzi: i figli sono i primi a subire i conflitti, i disagi che si creano all’interno delle famiglie, a maggior ragione se i genitori fingono che non ci siano problemi.

Dunque, il 21 novembre, alle 21.00, si alzerà il sipario su uno spettacolo teatrale del tutto nuovo che, attraverso la satira, denuncia la spettacolarizzazione dell’orrore della tv italiana attuale. Una black comedy che gioca col grottesco e la satira per raccontare il disagio adolescenziale, l’incomunicabilità all’interno della famiglia, la crisi dei valori tradizionali di un Paese che sta cambiando.

Mariangela Campo

@MariCampo81

Come Erika e Omar – È tutto uno show!

Regia di Enzo Iacchetti, musiche di Francesco Lori, liriche di Tobia Rossi

Dal 21 novembre al 7 dicembre 2014 – ore 21, domenica ore 16.00 (riposo lunedì e martedì)

Biglietto intero €20 – ridotto €15

Sala Delfino, presso Teatro Delfino, Piazza Piero Carnelli, Milano

Info: biglietteria@teatrodelfino.it 333-5730340

www.teatrodelfino.it

www.enzoiacchetti.com

 

 

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