Detenuto suicida in carcere. Sospesi gli agenti dei commenti shock su Facebook

carcere suicidio

“Un rumeno in meno”, “Meno uno”, “Mi chiedo cosa aspettino gli altri a fare la stessa cosa”. Sono alcuni dei commenti che degli agenti penitenziari hanno lasciato sulla pagina Facebook del sindacato della Polizia penitenziaria Alsippe commentando il suicidio, nei giorni scorsi, di un detenuto romeno del carcere milanese di Opera condannato all’ergastolo. Parole violente che auspicano la stessa anche fine per altri detenuti. A notare per prima i pesanti commenti è stata Repubblica. Il ministro della giustizia Andrea Orlando già ieri aveva fissato un incontro con Santi Consolo, capo del Dap (dipartimento dell’amministrazione penitenziaria), per avere chiarimenti sull’inchiesta interna avviata e per valutare possibili provvedimenti. Ed ecco che oggi sono scattati sedici provvedimenti cautelari di sospensione.

CARCERE MORTALE - Si chiamava Ioan Gabriel Barbuta il ragazzo rumeno di 39 anni che nei giorni scorsi ha deciso di togliersi la vita. L’uomo, nel giugno 2013, viene condannato all’ergastolo per l’omicidio di un vicino di casa, avvenuto nel 2007. La Cassazione ha infatti ribaltato le sentenza di primo grado e secondo grado concluse con l’assoluzione dell’imputato. Entrato due anni fa in cella, l’uomo ha deciso di togliersi la vita nei giorni scorsi.

Carceri: insulti su Fb a detenuto suicida, interviene Dap

Tra i commenti commenti “incriminati” e prontamente rimossi dalla pagina Facebook: “a me dispiace per i colleghi che si suicidano per soggetti come questo. Per lui no!”; ”chi se ne frega?”; ”uno de meno che lo stato non ha da magna…”. E a chi prova a replicare ai commenti con parole di condanna gli altri rispondono a tono: “Prova a lavorare all’interno di un istituto. Sono solo extracomunitari. Per fare questo mestiere devi avere il core nero”.

Parole offensive che fanno sì rabbrividire ma anche far riflettere sul livello di stress all’interno degli istituti penitenziari, sia nei detenuti che delle guardie, a causa del sovraffollamento e alla carenza di strutture e personale. Pare poi che i commenti non siano stati scritti solo da semplici agenti ma anche da dirigenti sindacali. È per questi che il Dap ha avviato un’inchiesta interna per far luce sulle responsabilità.

AGENTI SOSPESI – Ad annunciare i sedici provvedimenti cautelari di sospensione lo stesso capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Santi Consolo, aggiungendo di aver “concordato con il direttore del personale l’avvio del procedimento disciplinare”.

Redazione

 

 Alsippe acebook

 

Foto | Ansa

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