
Una Cultura 21 Capitali, l’Unione Europea e i suoi temuti consigli
Roma – Alla fine sono arrivati anche loro. I consigli da parte dei componenti del Panel di selezione dell’Unione Europea sono giunti dritti verso i comitati organizzatori delle 21 città candidate, ma soprattutto sono arrivate al ministero dei beni ed attività culturali e del turismo, il quale attraverso la propria giuria deciderà la vincitrice della competizione che assegnerà a giugno il titolo di Capitale della Cultura Ue 2019. Una cultura 21 capitali è lo slogan della nostra rubrica, con il quale i commissari Ue non sono molto d’accordo; I consiglieri europei hanno infatti analizzato attentamente i progetti presentati dalle 21 città candidate, finaliste e non, fornendo degli avvisi per tutte che non saranno messi da parte dal ministero, ma potranno essere in parte decisivi per la scelta della futura capitale.
LA PRESELEZIONE E LA SUSCETTIBILITÀ COMMISSARIALE - Il rapporto, arrivato in questi ultimi giorni, racconta l’attività di preselezione svolta tra l’11 e il 15 novembre nel quale il panel di preselezione composto da membri del ministero e i commissari dell’UE hanno valutato i progetti delle 21 capitali. Una piccola nota stizzita accompagna la breve descrizione generale dell’evento che è stata riportata nel rapporto. I commissari europei lamentano dell’automatica convinzione di molte città candidate, le quali, qualora avessero vinto, aspettavano automaticamente il premio europeo Melina Mercouri cioè il corrispettivo di 1,5 milioni dii euro che l’Ue dona alla vincitrice. I commissari ricordano che il premio verrà dato soltanto qualora nel 2018 il percorso proceda alla perfezione e rispetti tutte le direttive previste dalla commissione. Pignolerie burocratiche diranno i più, ma la suscettibilità dei commissari non è da sottovalutare.
I CONSIGLI E LE ANALISI – Andiamo quindi a vedere cosa i consigli alle città finaliste; per ogni città abbiamo scelto dei particolari punti di forza che sono stati evidenziati dai rigorosi giudici del panel.
Cagliari: La governance e l’approccio dimostrato verso la competizione viene chiaramente apprezzato dal panel, che ha inoltre sottolineato il valore aggiunto dato al progetto dalla grande cooperazione territoriale e dal dialogo sviluppato dal capoluogo sardo a livello europeo nel campo culturale. Non sono stati riscontrate pecche degne di nota; anche per questo motivo Cagliari è una delle sei finaliste.
Lecce: l’idea di reinventare l’Eutopia avuta dalla cittadina pugliese è apparsa creativa agli occhi dei commissari. La spiegazione del progetto è ben realizzata e la partnership istituzionale è variegata e convincente. La partecipazione dei cittadini è molto sentita e la dimensione europea è pubblicizzata come un chiaro obiettivo.
Perugia ed Assisi: Dialogo, partecipazione ed integrazione sono i tre principi guida perugini. La direzione europea e la forte inclusione nel lungo periodo di molteplici attori profit e non profit è un dato di fatto che i commissari non hanno sottovalutato all’interno della relazione.
Siena: il patrimonio culturale della città del palio è fuori discussione. La strategia di coordinamento multi funzionale e multi scala ha colpito i commissari tanto quanto la partecipazione dei cittadini. Il riferimento al patrimonio immateriale sotto il sigillo Unesco della provincia è stato chiaramente evidenziato come un punto di forza per il progetto.
Matera: la dimensione del progetto è fortemente antropologica e la decisione del comitato organizzativo è evidente in quanto da Matera è partito il progetto di Italia2019. L’approccio e l’energia messa in atto dal comitato non è messa in dubbio. Le tematiche portate avanti all’interno del progetto sono di chiara rilevanza europea.
Ravenna: il mosaico di culture, frutto della cultura millenaria ravennate in questa specifica arte, sono lo spunto del progetto della città romagnola. L’energia impiegata e i componenti del comitato hanno letteralmente “impressionato” i commissari. Il Panel ha riscontrato una capacità governativa capace di portare avanti le attività in cantiere ed una vera partecipazione dei cittadini all’interno del progetto.
TRA LE SEI LITIGANTI – I cittadini godono o perlomeno dovrebbe essere così. Come abbiamo notato dai commenti verso le sei finaliste, la partecipazione degli attori locali e la creazione di reti istituzionali e non a livello europeo è stata premiata dai commissari. Si prospetta sicuramente una sfida avvincente. Tra le righe dei commenti del panel si può intravedere chi tra le varie città è favorita, oppure no. Ai lettori come sempre l’ardua sentenza.
Domenico Pellitteri
Foto: www.ilfattoquotidiano.it, www.esteri.it