Una cultura 21 capitali, Breslavia e l’Europa culturale nel 2016

Rynek we Wrocławiu, mercato generale, Breslavia (http://en.wikipedia.org/wiki/Market_Square)

Rynek we Wrocławiu, mercato generale, Breslavia (http://en.wikipedia.org/wiki/Market_Square)

Roma – Una cultura 21 capitali continua il suo viaggio per l’Europa, una cavalcata che settimana dopo settimana mostra i progetti e le ambizioni delle passate e future Capitali UE della Cultura. Questa settimana si parlerà di un futuro non troppo lontano, almeno non per la città in discussione, la ridente cittadina di Breslavia in Polonia. La città, che in polacco è chiamata Wroclaw, si appresta a rappresentare con San Sebastián l’Europa culturale nel 2016.

LUOGO DI PASSAGGIO – Diverse storie raccontano la nascita di Breslavia ma la più probabile insegna che la città nacque nel dodicesimo secolo come roccaforte boema, centro di passaggio di importanti traffici commerciali tra la Via Regia e la Via dell’Ambra. In città, polacchi, ebrei, valloni ma soprattutto tedeschi si insediarono fin da subito nonostante l’appartenenza al regno polacco prima e all’indipendente Slesia poi. L’età moderna della città, facente anche parte della Lega Anseatica, vide il materializzarsi di due rivolte: la protesta contro il monopolio imposto dal clero per la fornitura di birra nel 1382 e nel 1418 la rivolta contro gli abusi in consiglio comunale. Terremoti fisici ( sesto grado richter) e terremoti etici come la riforma protestante, sconvolsero la città cambiandola radicalmente.

ANNUNCI E INFLUENZA TEDESCA – Dall’anno in cui Federico Guglielmo III di Prussia annunciò la discesa in campo della Prussia con la Russia e contro Napoleone, l’influenza tedesca prese sempre più importanza in città. Dal 1871, anno dell’unificazione tedesca, Breslavia crebbe per dimensione ed abitanti diventando la sesta città tedesca.

LA GUERRA E LE PERSECUZIONI NAZISTE – Con pochi anni di interruzione tra le due guerre, Breslavia rimase sotto la dominazione tedesca fino al 1945 quando l’armata rossa entrò in città. Per circa 74 anni il dominio tedesco non garantì vita facile alle altre minoranze e soprattutto ai polacchi. Proprio nel 1945 i tedeschi erano ancora la stragrande maggioranza della popolazione. In soli quattro anni la popolazione tedesca diminuì e i polacchi divennero il 75% della popolazione nel 1949.

RYNEK E SOLNY PLACE -  I due luoghi più rappresentativi della città polacca sono proprio il Rynek e la piazza del sale o Solny Place. Sono i luoghi pulsanti della vita di Breslavia; le amministrazioni, i commerci e i migliori incontri possono avvenire tutt’oggi proprio li, in quel quadrilatero di palazzi borghesi.

PASSATO E FUTURO – Breslavia è una città che può raccontare un passato fiorente, un altro doloroso ma anche un presente dinamico fatto di realtà diverse. L’università, Il Parco Szczytnicki, l’orto botanico, tutti realizzati tra il 600’ e l’800’, raccontano di un florido passato, così come le distruzioni delle biblioteche polacche da parte dei tedeschi offrono un’immagine dilaniante di ferite non del tutto rimarginate. Il Palazzo Del Centenario di Max Berg del 1913, oggi patrimonio architettonico mondiale secondo l’UNESCO, e la Sky tower, l’edificio più alto in Polonia, raccontano di una città e di un Stato, la Polonia, in profondo mutamento.

Tipici nani di Breslavia (http://travel.fanpage.it/)

Tipici nani di Breslavia (http://travel.fanpage.it/)

CAPITALE DELLA CULTURA – Con i suoi 632 mila abitanti Breslavia si sta preparando all’avventura da Capitale Europea della Cultura UE. Architettura, musica, cinema, letteratura, performance, arti grafiche saranno protagoniste non soltanto nel 2016 ma in tutto il percorso preparatorio che è già partito.  Unire laureati in belle arti e artigiani per creare un unico brand artigianale di Breslavia, coinvolgendo tra gli altri il consolato britannico; coinvolgere i bambini polacchi ed europei ad immaginare la guerra in senso artistico sulla base della Guernica di Picasso, diffondendo però messaggi di pace e di fratellanza tra i popoli. Iniziative come queste stanno caratterizzando Breslavia e coinvolgeranno la Polonia tutta nell’interesse della cultura nazionale ed europea che verranno rappresentate nel 2016, in un progetto già partito e che da la sensazione di riservare innovazioni e nuove esperienze culturali per l’Unione tutta.

Domenico Pellitteri

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