
Cuba ha paura dei blogger?
La blogger Yoani Sanchez, considerata una dissidente del regime, è stata aggredita e picchiata da alcuni agenti in borghese. Le cause della violenza sono stati gli interventi sul suo blog contro il regime
di Nicola Gilardi
- Yoani Sanchez
Anche se il leader non è più Fidel Castro, ma il fratello Raul, la situazione a Cuba è sempre molto complicata. La libertà di espressione, così come molti altri diritti, è costantemente repressa e coloro che dichiarano le proprie perplessità sul regime pagano delle conseguenze molto pesanti.
Yoani Sanchez è una blogger cubana molto conosciuta, ha avuto dei riconoscimenti importanti in Spagna e negli USA, ma non ha mai potuto ritirarli perché non gli è consentito di uscire dai confini cubani.
Sabato mattina la Sanchez si stava recando ad una manifestazione contro la violenza, ma durante il tragitto è stata spinta dentro ad una macchina e picchiata da alcuni agenti in borghese. «Fin qui sei arrivata, non farai più niente» sono state le minacce dei suoi aggressori. A far scaturire questa violenza sono state le numerose prese di posizione contro il regime castrista, racconti di vita quotidiana in una Cuba resa invivibile dalle privazioni e dalle restrizioni. Gli uomini del regime la considerano una “traditrice della rivoluzione” e per questo a lei, e come a molti altri, vengono tolti dei diritti, ad esempio quello poter uscire dal paese.
A Cuba Internet è un privilegio, molti non possono accedervi ed utilizzano delle connessioni illegali, ma prezzo della libertà è alto: violenze, arresti e violazione dei propri diritti sono alcune delle conseguenze. La libertà di espressione è palesemente repressa, ma qualcuno riesce a strappare le maglie del controllo e far sentire la propria voce al di la dei confini cubani. Infatti, i blog dei dissidenti sono molto seguiti in USA e nei paesi di lingua spagnola dove ci sono numerose comunità cubane.
Generacion Y è uno dei blog più conosciuti e seguiti, dove l’autrice mostra quotidianamente le difficoltà che si incontrano a Cuba, racconta cosa è realmente subire un regime autoritario. Ovviamente il regime non permette che si pubblichino queste informazioni ed i tentativi di reprimerli sono sempre più numerosi. Ma se il regime si preoccupa tanto di Internet, significa che il suo potere è fortissimo. Molti come Yoani Sanchez ogni giorno descrivono gli abusi del regime, pagando anche dei costi molto alti, ma regalandoci l’insegnamento che la libertà di espressione è il bene più prezioso e vale la pena lottare per averlo.