
Csm e Corte Costituzionale: la solita distribuzione di poltrone
Oggi sarà un giorno importante – se non decisivo – per l’elezione dei cosiddetti membri laici del Csm e dei giudici della Corte Costituzionale da parte del Parlamento riunito in seduta comune. Nessuno ha la sfera di cristallo per cui è impossibile dire con sicurezza come andrà a finire. L’unica cosa certa, è che la politica italiana per l’ennesima volta ha dato il peggio di sé.
FUNZIONI - Il ruolo di membro del Csm e di giudice della Corte Costituzionale è estremamente delicato ed importante. Il Csm fu instituito nel 1958 per assicurare una reale indipendenza dell’autorità giudiziaria attraverso un organo distinto ma interno alla magistratura. La sua funzione più importante è quella di adottare provvedimenti disciplinari e, in particolare, accerta la responsabilità disciplinare dei magistrati. La Corte Costituzionale invece giudica sulle controversie relative alla legittimità costituzionale delle leggi e degli atti aventi forza di legge dello Stato e delle Regioni; sui conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato e su quelli tra lo Stato e le Regioni e tra le Regioni; sulle accuse promosse contro il Presidente della Repubblica (articolo 134 della Costituzione). Non solo, ma è della Corte Costituzionale anche il giudizio di ammissibilità del referendum abrogativo.
NIENTE MERITO - È evidente quindi che si sta parlando di cariche prestigiosissime e di responsabilità grandissima. Per questo, quando i deputati e i senatori sono chiamati ed eleggere i nuovi membri del Csm e della Corte Costituzionale dovrebbero ragionare solo ed esclusivamente sui curriculum, sulle competenze, sulla preparazione. Invece, come al solito, ogni partito sta pensando solo a come eleggere un proprio esponente. Wakeupnews si è già occupato di Antonio Leone, nuovo membro del Csm in quota Ncd che in passato ha detto cose quantomeno opinabili (ad esempio la solita persecuzione contro Berlusconi). Si sta assistendo alla solita distribuzione di poltrone. Il motivo è molto semplice. Se vengono eletti giudici della Corte Costituzionale vicino al partito di Tizio, poi quando Tizio sta al Governo saprà che, se dovesse fare una legge ai limiti della costituzionalità, i suoi giudici non potrebbero bocciargliela, memori che se sono lì è merito di Tizio stesso.
MA QUALE FRETTA - Ieri il presidente del Senato Grasso ha detto: «Spero che domani si trovi una soluzione altrimenti il problema diventa ancora più grave». Ma perché? Se le alternative sono non eleggere nessuno neanche oggi ed eleggere il candidato Luciano Violante (quello che il 28 febbraio 2002 alla Camera dei Deputati disse chiaramente che il centrosinistra aveva dato piena garanzia a Berlusconi che sarebbero state toccate le sue televisioni e quindi non sarebbe stata fatta una legge sul conflitto d’interessi), allora forse è meglio aspettare un giorno in più. Ma anche due o tre.
Giacomo Cangi
foto: news.leonardo.it